Assalto al municipio: condanna ferma, senza giustificazioni
Condanno con la massima fermezza, assieme a tutta Fratelli d'Italia, la gravissima violenza che ha colpito la città di Lecco nella serata di ieri. Mi auguro che ciascuna forza politica faccia altrettanto, senza ambiguità né giustificazioni. La politica deve imparare dagli errori della storia. Pensavamo che l'epoca buia degli anni di piombo fosse finita, invece, proprio nel giorno in cui ricordiamo i cinquant'anni dalla morte del povero Sergio Ramelli, questa storia torna ancora a fare paura.
Comportamenti simili, con aggressioni e lanci di pietre, sono inaccettabili e devono essere perseguiti con rigore e determinazione. Esprimo la mia piena solidarietà alle Forze dell’Ordine, vigliaccamente colpite durante i disordini, e agli agenti feriti nell’adempimento del loro dovere. È inammissibile che, nel nome dell’antifascismo, si arrivi a mettere in atto azioni che nulla hanno a che vedere con la democrazia e il rispetto delle istituzioni. La violenza e la prevaricazione, siano esse rosse o nere, non prevarranno sulla nostra sete di libertà.
Serve una condanna chiara e unanime per ogni forma di violenza, sia essa di matrice anarchica, come in questo caso, sia di qualunque altra natura ideologica. Non possiamo permettere che ritornino i fantasmi del terrorismo politico. Eventi come questi sono preoccupanti campanelli d’allarme che non vanno minimizzati.
Chi crede nella democrazia, nel confronto civile e nel rispetto delle regole non può accettare simili derive. Basta odio, basta intimidazioni. È il momento di difendere con tutte le nostre forze le istituzioni democratiche. Spero proprio che i colpevoli vengano presto identificati e consegnati alla giustizia.

Serve una condanna chiara e unanime per ogni forma di violenza, sia essa di matrice anarchica, come in questo caso, sia di qualunque altra natura ideologica. Non possiamo permettere che ritornino i fantasmi del terrorismo politico. Eventi come questi sono preoccupanti campanelli d’allarme che non vanno minimizzati.
Chi crede nella democrazia, nel confronto civile e nel rispetto delle regole non può accettare simili derive. Basta odio, basta intimidazioni. È il momento di difendere con tutte le nostre forze le istituzioni democratiche. Spero proprio che i colpevoli vengano presto identificati e consegnati alla giustizia.
Giacomo Zamperini - consigliere regionale