Bellano inaugura il museo dedicato al suo Giancarlo Vitali
Taglio del nastro, alla presenza del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, per il Museo dedicato a Giancarlo Vitali a Bellano.
Il sindaco Antonio Rusconi ha introdotto la cerimonia sostenendo che “a distanza di sei mesi dall’inaugurazione di San Nicolao, ci troviamo ancora qui insieme, nel centro storico, un luogo simbolo per i bellanesi”, definendo quella di oggi una “giornata di festa grande, una giornata che vuole festeggiare l’orgoglio e il senso di appartenenza di una comunità”. Il primo cittadino ha dunque ringraziato tutti i presenti e il presidente Fontana, che per la quarta volta è stato ospitato nel paese dell’Alto Lario ad inaugurare opere realizzate nell'interesse della collettività. Dapprima le passerelle dell’Orrido, poi la Ca' del Diavol, poi ancor il centro espositivo San Nicolao, per l'appunto, e oggi il museo Vitali.

Nutrita la partecipazione, con autorità, semplici cittadini e esponenti delle associazioni locali, definite da Rusconi “cuore pulsante del nostro paese”. “Oggi si avvera un sogno – ha detto - coltivato da qualche anno. Con la convinzione, l’impegno e la grinta di molti, oggi è realtà”.
Rusconi ha definito poi il museo come un “atto di riconoscenza verso colui che ha consentito al piccolo paese di Bellano di diventare protagonista della storia dell’arte”. Un legame fortissimo quello che ha legato il “maestro” con il suo paese natale, dal quale non si è mai separato.

La conoscenza tra Rusconi e Vitali, ha raccontato ancora pubblicamente il sindaco, è nata nel 2015, “convinto dalla figlia Sara di andare a trovarlo”, da appassionato di arte fin da giovane. Il primo cittadino è rimasto colpito dall’artista che ha definito “un grande saggio con cui conversare di tutto”, passando poi interi pomeriggi avvolti “dal fumo delle sue sigarette”. Tante le dediche sui libri e le incisioni donate dall’artista a Rusconi, che lui stesso conserva gelosamente. La generosità, dle resto, constraddistingue Vitali, sia nella sua opera, sia verso Bellano e i suoi abitanti, i suoi luoghi e i suoi riti.
Sua la mostra Time Out, nel 2017, a Milano, ispirazione per Bellano: proprio da lì, ha ricordato il borgomastro, “è iniziato un sogno, un ragionamento, una progettazione che con Velasco Vitali è stata denominata Rinascimento Bellanese”, ovvero una rinascita nel segno della cultura e dell’arte, che sono state motore per questi anni e che oggi ha permesso di arrivare a significativi traguardi. Un percorso culturale in questo luogo “dove le preesistenze storiche hanno radici profonde e le attività contemporanee, creative e di ricerca, convivono con le imponenti tracce del passato. Così è nato il progetto BAC, Bellano, arte e cultura”.

Oggi “l’enorme sforzo collettivo” ha dato i suoi frutti associato ad “un atto generoso della famiglia Vitali”. Per concludere, il sindaco ringraziato lui, Giancarlo Vitali: “la sua arte ha ispirato tutti noi, ognuno per il suo ruolo, a realizzare questo sogno che oggi apre le porte”.
La parola è passata a Velasco Vitali che ha velocemente ricordato come il padre con la pittura stabilisse una doppia connessione tra il suo paese e i grandi artisti che lo hanno ispirato, parlando poi dei quadri come regalo che ritornano nel luogo dove sono nati. “Il circolo dei lavoratori che era luogo di ritrovo e adesso le opere sono ritornate nel luogo di ritrovo e mi auguro che questo torni ad essere tale”.

Rocco Vitali, figlio di Velasco, progettista con il fratello Oliviero degli spazi, ha illustrato come l’architettura sia essenziale: la ristrutturazione ha trasformato ciò che era “tutto scassato” in spazio culturale, reinterpretando di pari passo con i quadri del nonno, intervenendo con dei colori a contrasto con i dipinti per evidenziarli. Si passa da colori tenui dell’androne, verde acqua – che richiama i colori del lago di Como - con una scritta arancione con il nome del museo da un lato e la spiegazione dall’altra. Entrando nella prima sala, si trova una parete diagonale che permette di contrastare con i materiali utilizzati nei dipinti e dall’altro lato con alcuni prospetti architettonici si va ad aumentare la superficie delle opere esposte. I giochi di colore richiamano l’andamento delle travi del soffitto mentre nella seconda sala, un tavolo circolare espone le opere di Vitali. Nel giardino esterno si trova un murales di Velasco e nell’ultima sala “blu”, dal colore acceso è stata riassunta la figura dell’essere umano all’interno del modo, come la relazione della terra e del cielo.

Il presidente di ArchiViVitali Giuseppe La Scala, ha voluto ribadire come intorno a questo museo si stringa tutta la comunità lombarda per questo evento e tutto ciò grazie alla famigli Vitali e all’amministrazione comunale.

Il consigliere Silvia Bosio, in rappresentanza dell’amministrazione provinciale, ha sostenuto come “sia bello vedere quanto una comunità possa crescere attraverso la cultura e Bellano ne è un esempio splendido”. Per questo ha ringraziato il primo cittadino per la sua lungimiranza nell’iniziativa, "che dimostra come l’investimento nella cultura sia un investimento nel futuro della nostre comunità”. Ha ricordato come con il BAC stia costruendo “un vero e proprio itinerario culturale che valorizza il centro storico e coinvolge cittadini e visitatori con eventi, mostre e momenti di incontro”. Ha definito “fiore all’occhiello” il museo Giancarlo Vitali con i dipinti che raccontano la “forza, l’umanità a e la profondità di uno dei più grandi artisti locali, che ha saputo rappresentare con le sue opere l’anima del nostro territorio e di chi lo vive quotidianamente”. Si è detta inolre soddisfatta per il percorso BAC che entrerà a fare parte del Sistema museale della provincia di Lecco.
Il presidente della Regione Lombardia ha focalizzato l’attenzione su due punti fondamentali, ovvero sul museo che è la rappresentazione di una comunità che si stringe “attorno a uno dei propri cittadini più illustri e che insieme cerca di lanciare un messaggio a tutto il territorio”, molto amato da Vitali stesso. Il territorio che dimostra la propria unione e capacità di apprezzare i propri cittadini in modo da creare una utilità anche per il futuro di tutti. “Oltre ad essere un museo sarà anche un luogo di sperimentazione dove verranno invitati e ammessi tanti giovani per una felice connessione tra arte e comunità e che ciò possa continuare e dare altri frutti”. La seconda considerazione di Attilio Fontana è stata di ringraziamento: “così facendo si riescono a mantenere salde le radici della nostra effettiva fondamentale realtà nella quale noi vogliamo continuare e riconoscere che non dobbiamo mai perdere”, una capacità di affrontare le difficoltà e di apprezzare la “nostra gente”. Ha ringraziato la famiglia per il dono fatto e all’amministrazione comunale come esempio “in grado di sfruttare le risorse e bellezze del territorio per trasformare in conoscenza e in economia”.
Il parroco don Emilio Sorte ha benedetto il luogo e successivamente si è passati al taglio ddel nastro e l'entrata dei primi visitatori.
Il sindaco Antonio Rusconi ha introdotto la cerimonia sostenendo che “a distanza di sei mesi dall’inaugurazione di San Nicolao, ci troviamo ancora qui insieme, nel centro storico, un luogo simbolo per i bellanesi”, definendo quella di oggi una “giornata di festa grande, una giornata che vuole festeggiare l’orgoglio e il senso di appartenenza di una comunità”. Il primo cittadino ha dunque ringraziato tutti i presenti e il presidente Fontana, che per la quarta volta è stato ospitato nel paese dell’Alto Lario ad inaugurare opere realizzate nell'interesse della collettività. Dapprima le passerelle dell’Orrido, poi la Ca' del Diavol, poi ancor il centro espositivo San Nicolao, per l'appunto, e oggi il museo Vitali.

Il taglio del nastro
Nutrita la partecipazione, con autorità, semplici cittadini e esponenti delle associazioni locali, definite da Rusconi “cuore pulsante del nostro paese”. “Oggi si avvera un sogno – ha detto - coltivato da qualche anno. Con la convinzione, l’impegno e la grinta di molti, oggi è realtà”.
Rusconi ha definito poi il museo come un “atto di riconoscenza verso colui che ha consentito al piccolo paese di Bellano di diventare protagonista della storia dell’arte”. Un legame fortissimo quello che ha legato il “maestro” con il suo paese natale, dal quale non si è mai separato.

Silvia Bosio, Attilio Fontana, don Emilio Sorte e Antonio Rusconi
La conoscenza tra Rusconi e Vitali, ha raccontato ancora pubblicamente il sindaco, è nata nel 2015, “convinto dalla figlia Sara di andare a trovarlo”, da appassionato di arte fin da giovane. Il primo cittadino è rimasto colpito dall’artista che ha definito “un grande saggio con cui conversare di tutto”, passando poi interi pomeriggi avvolti “dal fumo delle sue sigarette”. Tante le dediche sui libri e le incisioni donate dall’artista a Rusconi, che lui stesso conserva gelosamente. La generosità, dle resto, constraddistingue Vitali, sia nella sua opera, sia verso Bellano e i suoi abitanti, i suoi luoghi e i suoi riti.

Oggi “l’enorme sforzo collettivo” ha dato i suoi frutti associato ad “un atto generoso della famiglia Vitali”. Per concludere, il sindaco ringraziato lui, Giancarlo Vitali: “la sua arte ha ispirato tutti noi, ognuno per il suo ruolo, a realizzare questo sogno che oggi apre le porte”.
La parola è passata a Velasco Vitali che ha velocemente ricordato come il padre con la pittura stabilisse una doppia connessione tra il suo paese e i grandi artisti che lo hanno ispirato, parlando poi dei quadri come regalo che ritornano nel luogo dove sono nati. “Il circolo dei lavoratori che era luogo di ritrovo e adesso le opere sono ritornate nel luogo di ritrovo e mi auguro che questo torni ad essere tale”.

Rocco Vitali, figlio di Velasco, progettista con il fratello Oliviero degli spazi, ha illustrato come l’architettura sia essenziale: la ristrutturazione ha trasformato ciò che era “tutto scassato” in spazio culturale, reinterpretando di pari passo con i quadri del nonno, intervenendo con dei colori a contrasto con i dipinti per evidenziarli. Si passa da colori tenui dell’androne, verde acqua – che richiama i colori del lago di Como - con una scritta arancione con il nome del museo da un lato e la spiegazione dall’altra. Entrando nella prima sala, si trova una parete diagonale che permette di contrastare con i materiali utilizzati nei dipinti e dall’altro lato con alcuni prospetti architettonici si va ad aumentare la superficie delle opere esposte. I giochi di colore richiamano l’andamento delle travi del soffitto mentre nella seconda sala, un tavolo circolare espone le opere di Vitali. Nel giardino esterno si trova un murales di Velasco e nell’ultima sala “blu”, dal colore acceso è stata riassunta la figura dell’essere umano all’interno del modo, come la relazione della terra e del cielo.

Il presidente di ArchiViVitali Giuseppe La Scala, ha voluto ribadire come intorno a questo museo si stringa tutta la comunità lombarda per questo evento e tutto ciò grazie alla famigli Vitali e all’amministrazione comunale.

Il consigliere Silvia Bosio, in rappresentanza dell’amministrazione provinciale, ha sostenuto come “sia bello vedere quanto una comunità possa crescere attraverso la cultura e Bellano ne è un esempio splendido”. Per questo ha ringraziato il primo cittadino per la sua lungimiranza nell’iniziativa, "che dimostra come l’investimento nella cultura sia un investimento nel futuro della nostre comunità”. Ha ricordato come con il BAC stia costruendo “un vero e proprio itinerario culturale che valorizza il centro storico e coinvolge cittadini e visitatori con eventi, mostre e momenti di incontro”. Ha definito “fiore all’occhiello” il museo Giancarlo Vitali con i dipinti che raccontano la “forza, l’umanità a e la profondità di uno dei più grandi artisti locali, che ha saputo rappresentare con le sue opere l’anima del nostro territorio e di chi lo vive quotidianamente”. Si è detta inolre soddisfatta per il percorso BAC che entrerà a fare parte del Sistema museale della provincia di Lecco.

Il parroco don Emilio Sorte ha benedetto il luogo e successivamente si è passati al taglio ddel nastro e l'entrata dei primi visitatori.
M.A.