Fondo Ambiente e Cultura: i progetti assegnatari del Bando 2025, lanciata la terza linea

Ambiente e cultura al centro, grazie a un’alleanza virtuosa tra enti pubblici, Fondazione Comunitaria del Lecchese ed alcune Banche di Credito Cooperativo del territorio. Questa mattina, all’Auditorium di Officina Badoni, sono stati presentati i progetti assegnatari per il 2025 del Fondo “Ambiente e Cultura”, costituito nel 2023, uno strumento promosso dalla Fondazione comunitaria del Lecchese, da Acinque e dai comuni soci di Lario Reti Holding e Silea, e dalle quattro Banche di Credito Cooperativo del territorio – BCC Brianza e Laghi, BCC di Carate Brianza, BCC Valsassina e BCC Valle del Lambro – che hanno destinato 120.000 euro al sostegno del progetto “Arti dal vivo”. 
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Il fondo - che ha raccolto una dotazione iniziale complessiva di oltre 1,8 milioni di euro - è strutturato su tre linee di intervento: spettacoli dal vivo, valorizzazione del patrimonio storico-artistico e sostenibilità ambientale. 
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Il direttore della Fondazione, Paolo Dell’Oro, ha aperto i lavori evidenziando come “la straordinaria risposta del territorio ha reso evidente quanto ci fosse bisogno di uno strumento stabile che premiasse la qualità, sostenesse le realtà locali e attivasse le comunità: non solo un aiuto economico, ma un patto culturale tra enti, banche, cittadini e associazioni”. 
A fare da protagonista è stato l’esito del bando “Arti dal Vivo ”, nato nel post-pandemia per evitare la chiusura delle realtà che animano la vita culturale locale. Con 69 progetti presentati e 56 finanziati per un totale di 175.500 euro, il bando ha privilegiato le proposte che coinvolgono i giovani, attivano il territorio, prevedono location diffuse e promuovono la sostenibilità.
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“Nel nostro codice c’è scritto chiaramente che le risorse vanno restituite alla comunità – ha ricordato Massimo Valsecchi, responsabile marketing di BCC Carate Brianza – Questo fondo risponde perfettamente alla nostra missione”. 
Gli ha fatto eco Ettore Paindelli, direttore di BCC Brianza e Laghi: “È bello vedere che non si sostengono solo grandi eventi, ma anche progetti più piccoli che fanno la differenza nel tessuto sociale del territorio”. 
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Il presidente di Acinque, Stefano Simonetti, ha sottolineato l’importanza di “coinvolgere attivamente i giovani, che devono diventare protagonisti della trasformazione del territorio, e in questo senso confermiamo il nostro impegno nella prosecuzione del fondo”. 
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La seconda linea di intervento riguarda la valorizzazione dei siti storici e culturali, con 11 progetti finanziati per un totale di 375.000 euro, distribuiti equamente tra i sette circondari della provincia e arricchiti da una premialità aggiuntiva di 50.000 euro per i progetti gestiti in forma unitaria. La nostra provincia ha un capitale culturale enorme, spesso sorretto da volontari e associazioni che ora potrà essere valorizzato anche attraverso un’organizzazione sistemica di aperture, orari e promozione condivisa. 
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Il lancio più atteso è stato quello della terza linea: la “Rete del Riuso Lecchese”, un nuovo bando da 250.000 euro per il biennio di avvio, che mira a costruire un sistema provinciale integrato per la raccolta, la logistica e la vendita del riuso solidale. I progetti preliminari andranno presentati entro il 30 maggio, mentre quelli esecutivi entro il 30 settembre. “Si tratta di un dispositivo molto concreto per coniugare sostenibilità ambientale, economica e sociale – ha dichiarato la presidente di Silea, Francesca Rota – Non è solo un’operazione ecologica, ma una forma di coesione territoriale. Ci auguriamo che il territorio ci creda e lo faccia proprio”. Il presidente di Lario Reti Holding, Lelio Cavallier, ha parlato di “un salto di qualità culturale per il nostro territorio, che abbandona la frammentazione per abbracciare una visione d’insieme e una logica di sistema, anche nella gestione dei beni comuni”. 
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A tirare le fila è stata la presidente della Fondazione comunitaria, Maria Grazia Nasazzi, che ha definito il fondo “una piattaforma stabile, trasparente, accessibile e meritocratica, dove bellezza, responsabilità e progettualità condivisa diventano concretezza”. E ha aggiunto: “Questo fondo è la prova tangibile che quando pubblico, privato e terzo settore dialogano con serietà, i risultati arrivano: oggi abbiamo uno strumento capace di far crescere non solo i progetti, ma anche il modo in cui li pensiamo e li realizziamo, insieme”.
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Le adesioni raccolte, i progetti già finanziati e il lancio di nuove iniziative hanno dimostrato che il Fondo Ambiente e Cultura non è solo un contenitore economico, ma uno spazio di innovazione sociale che valorizza il radicamento locale, la creatività diffusa e la voglia di fare rete. In questi termini si sono espressi anche i due rappresentati degli enti locali, il sindaco lecchese Mauro Gattinoni e il sindaco di Galbiate Piergiovanni Montanelli, che hanno evidenziato come le associazioni – numerosissime sul territorio – debbano essere aiutate ed accompagnate nelle diverse fasi di crescita conseguendo una distribuzione di risorse che possa dirsi intelligente e strategica. 
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«Il merito – ha concluso Paolo Dell’Oro – è di un territorio che ha scelto di credere nella cultura come motore di coesione, nella sostenibilità come pratica quotidiana e nella solidarietà come investimento per il futuro. Le prossime tappe vedranno il consolidamento dei progetti già in essere, la messa a sistema di esperienze virtuose e l’apertura verso nuovi soggetti del mondo non profit, con l’obiettivo di estendere ulteriormente l’impatto sul territorio lecchese”.
Sa.A.
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