Lecco: un altro Primo Maggio parlando dei troppi morti sul lavoro

"Il 28 aprile era la giornata nazionale della sicurezza sui posti di lavoro: proprio quel giorno un uomo è morto in una cava di Carrara. Ieri c'è stato un altro infortunio mortale a Cremona. Nel 2024 ci sono stati 1.090 morti, uno ogni 8 ore. Ci sono stati 589.000 infortuni, uno al minuto. Questa è una situazione davvero drammatica, non so se piangere, arrabbiarmi o andare avanti a lottare per far sì che questo non avvenga più": al comunicato ufficiale dell'Associazione, il presidente della sezione lecchese dell'ANMIL, il sodalizio che riunisce lavoratori mutilati e invalidi, ha preferito un discorso meno istituzionale, ma più di petto, per dare una cornice all'ennesimo 1° maggio, poco di festa, tanto, purtroppo, di commemorazione di chi ha pagato con la vita il dover portar a casa la pagnotta.
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Gianfranco Longhi

"Una delle tante cose che possiamo fare è entrare nelle scuole per far capire ai ragazzi cos'è la sicurezza sul lavoro, la famosa cultura della sicurezza che si impara da bambini e si porta per tutta la vita. La sicurezza non deve essere un optional, l'infortunio non deve far parte del curriculum di una persona" ha sostenuto questa mattina Gianfranco Longhi dinnanzi a una platea per lo più istituzionale, con i rappresentanti degli Enti locali e del territorio riuniti con ANMIL e organizzazioni sindacali sul piazzale del Centro Commerciale Meridiana, dinnanzi al Monumento ai Caduti sul Lavoro di Largo Caleotto.
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"Ai datori di lavoro chiediamo che tutte le sicurezze e tutti i protocolli vengano rispettati, se così fosse, di infortuni non ce ne sarebbero. Ai lavoratori chiediamo invece di rispettare tutte le normative, di rispettare che tutte le sicurezze siano sempre attive e segnalare se qualche protocollo non viene rispettato. Alle parti sociali chiediamo di verificare, controllare, di formare degli ispettori che sappiano entrare nelle aziende e verificare sul campo i potenziali pericoli, non solo sulle carte. Chiediamo cose molto semplici: i soldi va benissimo, perché servono a migliorare le strutture, ma serve anche attenzione". 
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Tino Magni

"Nella giornata della Festa del lavoro, stiamo ricordando purtroppo gli incidenti sul lavoro" ha sottolineato, da parte sua, anche il Senatore lecchese Tino Magni, "Nel 2025, purtroppo, nei primi due mesi gli infortuni mortali sono aumentati del 16% rispetto allo stesso periodo del 2024: siamo dunque in presenza di una escalation in questa direzione. Il dato vero è che non sono morti bianche. Io che da Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro sono potuto andare su alcuni cantieri dove si sono verificati episodi gravissimi (come Cadenzano o Brandizzo): pur da non tecnico ho potuto avere contezza che è chiaro che non sono state rispettate delle norme, delle regole..." ha sostenuto, soffermandosi poi sulla precarietà e gli appalti al ribasso, evidenziando altresì come molto spesso chi perde la vita è over 65 (dunque anche in attività ad un'età che dovrebbe essere quella del riposo) o giovanissimi (dunque senza adeguata esperienza e formazione).
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Luca Caremi

"Bisogna far sì che la responsabilità dell'azienda sia dall'inizio alla fine, senza subappalti" ha sostenuto, con il concetto poi ribaltato sul lato del dipendente, come già fatto dal Presidente di ANMIL, dal consigliere provinciale Luca Caremi, citando, dopo aver rimarcato l'operosità del nostro territorio, l'artico 46 della Costituzione "che parla della compartecipazione ai destini dell'azienda da parte dei lavoratori. Potrebbe essere anche questa una piccola pietra - ha aggiunto - per poter responsabilizzare e portare anche le istanze all'interno dei luoghi di decisionali". 
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Simona Piazza

"Anche la nostra Provincia di Lecco, nonostante l'impegno di tante realtà produttive virtuose e degli organi di controllo, purtroppo conosce bene il dolore delle perdite sul lavoro" ha rimarcato anche il vicesindaco del capoluogo Simona Piazza, citando il Capo dello Stato Sergio Mattarella: "la sicurezza sul lavoro è una priorità permanente della Repubblica, ogni vita persa, ogni vita compromessa chiama un impegno corale per prevenire ulteriori perdite della salute e della dignità di chi lavora. Garantire condizioni di lavoro sicure significa rispettare la vita e il valore di ciascuna persona, perché il lavoro è un luogo di crescita e realizzazione personale e non può costituire un rischio per la propria incolumità". Il lavoro è un diritto sancito dalla nostra Costituzione, ma deve essere anche dignità, tutela e vita" ha aggiunto la delegata della Giunta Gattinoni.
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"Parlare di sicurezza sul lavoro significa parlare di civiltà, di giustizia sociale, di futuro. Non è solo una questione tecnica o sociale ma serve responsabilità da parte di tutti, delle Istituzioni, delle imprese, dei lavoratori e del mondo della formazione. Quest'anno voglio concludere ricordando il luogo in cui ci troviamo oggi che anche da Assessore alla cultura di questa città sento più che mai caro: ci troviamo infatti davanti a un Monumento simbolico il cui nome spesso non è ricordato. Monumento alla civiltà e cultura del lavoro lecchese. Quest'opera del 2002 del grande artista Pablo Atchugarry celebra la nostra comunità e il suo legame al lavoro, come realizzazione di sé stessi e della società di cui si fa parte. Il lavoro come una delle grandi tradizioni del nostro territorio. E proprio sulla cultura del lavoro allora che dobbiamo intervenire portando nei luoghi della formazione e dell'educazione una maggior cultura di sicurezza. Infine, accanto alle vittime, desidero rivolgere un loro pensiero ai loro famigliari e cari, a coloro che restano. Per loro oggi, fuori da ogni retorica, siamo chiamati a rinnovare il nostro impegno perché la sicurezza sul lavoro non può essere una scelta facoltativa e perché la prevenzione diventi priorità assoluta affinché le tragedie non accadano più". 

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La deposizione di una corona al Monumento ha chiuso la cerimonia che, nel pomeriggio avrà poi un seguito in piazza Cermenati dove, dalle 14.30 è in programma il consueto intrattenimento musicale, quest'anno a cura dei gruppi Post Office e Tizzahard, a cui seguiranno gli interventi dei delegati di CGIL, CISL E UIL e il discorso conclusivo a cura di Diego Riva per conto delle tre sigle sindacali.
A.M.
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