PAROLE CHE PARLANO/227

Lancinante

 Immagino che molti abbiano sperimentato almeno una volta nella vita un episodio che solo l’aggettivo lancinante può descrivere a dovere.
È un termine che evoca un dolore acuto, pungente e persistente. Il suo significato si collega direttamente alla sua origine etimologica, deriva infatti dal verbo latino lancinare, che significa "lacerare, trafiggere, straziare".
Dal latino al francese antico lanciner, fino all'italiano "lancinante", il termine ha mantenuto la sua essenza: un dolore fisico intenso e penetrante (un mal di testa lancinante), che può essere prodotto anche da un suono acuto e fastidioso, che ferisce l'udito, come un fischio, un grido, un rumore lancinante.
L'evoluzione della parola ha portato a un uso che va oltre il medico, abbracciando l'emotivo e il poetico. Il dolore lancinante può essere infatti una sofferenza dell'anima, una nostalgia che lacera come un’arma invisibile. Scrittori e poeti hanno spesso usato questo termine per descrivere stati d'animo profondi: il tormento dell'amore, la malinconia del passato, il rimorso.
Un esempio significativo si trova nella letteratura romantica, dove il dolore lancinante è associato al desiderio irrealizzabile o alla perdita. Ma anche in ambito moderno, l'aggettivo esprime emozioni forti e taglienti, che colpiscono come una lama affilata nel cuore.
Italo Calvino, nei suoi Racconti del 1958, esplora il rapporto complesso e spesso doloroso tra la natura, da un lato, e la storia e la guerra dall'altro. Questo contrasto viene definito da Calvino il "lancinante mondo umano", una struttura di fondo che permea molte sue opere.

Rubrica a cura di Dino Ticli
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