GeoCult 2025: Lecco celebra la scienza e la genialità di Pietro Vassena
Con l’inaugurazione della mostra dedicata a Pietro Vassena ieri nel tardo pomeriggio si è aperta ufficialmente la seconda edizione di GeoCult, il Festival Italiano delle Geoscienze, in programma a Lecco fino all’11 maggio. Un evento che intreccia scienza, cultura e storia locale, con l’obiettivo di coinvolgere studenti, cittadini e appassionati. Un calendario di incontri ricco, mostre immersive, laboratori e spettacoli divulgativi.

Al centro dell’apertura ufficiale, due mostre emozionali che rappresentano il cuore visivo del festival: “I mille volti del pianeta terra”, esposizione fotografica del vulcanologo e fotografo Marco Stoppato, allestita nella cornice di Piazza Cermenati e “In fondo al lago: le imprese di Pietro Vassena”, ospitata presso il Palazzo delle Paure.

Quest'ultima, curata dall’architetta Francesca Turchi in collaborazione con l’Archivio Vassena, propone un percorso innovativo dal linguaggio accessibile, pensato soprattutto per i giovani.
“Cogliere lo sguardo distratto di chi attraversa la nostra città per incuriosirlo e riportarlo a un significato importante” ha dichiarato Giovanni Cattaneo, assessore all’Attrattività territoriale del Comune di Lecco, in apertura della conferenza di presentazione. “L'obiettivo è che chiunque, passando anche solo per caso, possa tornare a casa, o in classe, con una domanda in più, con un pensiero nuovo. È stato emozionante vedere che quasi tutti gli slot destinati alle scuole, tra gli eventi in programma queste settimane, sono stati prenotati. Ringrazio chi ha creduto in questo progetto e chi continua a lavorare per avvicinare la scienza al mondo della scuola e dei giovani” ha concluso, invitando a visionare il ricco programma sul sito dedicato al festival.

Un entusiasmo condiviso anche dal sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, che nel suo intervento ha sottolineato come GeoCult rappresenti una sintesi efficace tra territorio, cultura e formazione: “Questo festival tiene insieme elementi fondamentali della nostra identità: il lago, la montagna, la roccia, i fossili, la natura, arrivando persino alle stelle. Racconta la storia e il futuro, anche attraverso figure straordinarie come quella di Pietro Vassena”. “Un genio che potremmo definire leonardesco - ha aggiunto - che ha portato la scienza nel quotidiano, sfidando la gravità e le convenzioni con invenzioni concrete e visionarie. Era un imprenditore, un creativo, un innovatore. Tra coloro che lasciano in eredità alla comunità più di quanto ricevono”.

Molto emozionato ha preso la parola anche Nicolò Vassena, nipote dell’inventore lecchese, rivolgendo un sentito grazie agli organizzatori: “Grazie per aver voluto ricordare mio nonno in questo modo. Era una persona semplice ma geniale. Ha studiato poco a causa della guerra, ma aveva dentro di sé una curiosità enorme e una voglia infinita di realizzare le sue idee”. “Ha costruito macchine impossibili, ha incontrato persone straordinarie che lo hanno aiutato. E anche se è morto “povero”, ci ha lasciato un patrimonio di inventiva che oggi ancora stupisce”. Il progetto della mostra dedicata a Vassena si distingue per la sua impostazione accessibile e coinvolgente, rivolta in particolare ai giovani. La curatrice Francesca Turchi, intervenuta alla presentazione, ha spiegato: «La sfida di quest'anno era creare un allestimento che parlasse direttamente agli studenti, con un linguaggio visivo forte e immediato. Abbiamo scelto un contrasto tra disegni al tratto, in bianco e nero, che evocano lo stile e la semplicità dell'epoca in cui lavorava Vassena, e una parte più colorata e cinematografica, capace di sorprendere e agganciare anche il pubblico più giovane”.
Il percorso espositivo racconta la vita e le invenzioni di Vassena, nato a Malgrate nel 1897. Figura eclettica e appassionata, ha spaziato tra meccanica, idraulica e aeronautica, realizzando prototipi straordinari, posizionandosi spesso in anticipo sui tempi. Tra questi, spicca il celebre sottomarino sperimentale C3, con cui nel 1948 stabilì il record mondiale di profondità a -412 metri nel Lago di Como, e che lo portò a incontrare il fisico svizzero Auguste Piccard. Altre le creazioni raccontate nell’allestimento, tra cui “Il Grillo”, un elicottero anfibio pensato per decollare da terra e da acqua, e il progetto, mai realizzato, di una stazione nautica galleggiante, una vera "Miami lariana" pensata già negli anni '50, sul lago, con ristorante, bar, sale da ballo, trampolini e persino un cannone per paracadutisti. Tutto ciò è documentato attraverso pannelli cartonati, fotografie d’epoca, disegni tecnici e ricostruzioni visive che permettono di immergersi nella mente brillante dell’inventore.

A sottolineare il respiro scientifico e divulgativo del festival è stato anche Fabio Dadati, intervenuto alla conferenza in rappresentanza della Camera di Commercio: “Guardare alla scienza è anche interesse nostro, perché significa pensare allo sviluppo sostenibile e positivo del territorio”.

GeoCult 2025 proseguirà con talk, laboratori, convegni e spettacoli che coinvolgeranno anche il liceo scientifico Giovanni Battista Grassi, a cui sono dedicati alcuni eventi speciali per ricordare la figura dello scienziato, nel centenario della sua morte. L’obiettivo è mantenere vivo il legame tra scienza, dati, bellezza e impatto sociale, temi centrali anche per le politiche culturali e amministrative del territorio. “Il festival, con la sua formula accessibile e coinvolgente, si conferma come una straordinaria opportunità per riscoprire la città di Lecco come laboratorio di conoscenza e creatività” ha concluso Cattaneo.

Al centro dell’apertura ufficiale, due mostre emozionali che rappresentano il cuore visivo del festival: “I mille volti del pianeta terra”, esposizione fotografica del vulcanologo e fotografo Marco Stoppato, allestita nella cornice di Piazza Cermenati e “In fondo al lago: le imprese di Pietro Vassena”, ospitata presso il Palazzo delle Paure.

Quest'ultima, curata dall’architetta Francesca Turchi in collaborazione con l’Archivio Vassena, propone un percorso innovativo dal linguaggio accessibile, pensato soprattutto per i giovani.
“Cogliere lo sguardo distratto di chi attraversa la nostra città per incuriosirlo e riportarlo a un significato importante” ha dichiarato Giovanni Cattaneo, assessore all’Attrattività territoriale del Comune di Lecco, in apertura della conferenza di presentazione. “L'obiettivo è che chiunque, passando anche solo per caso, possa tornare a casa, o in classe, con una domanda in più, con un pensiero nuovo. È stato emozionante vedere che quasi tutti gli slot destinati alle scuole, tra gli eventi in programma queste settimane, sono stati prenotati. Ringrazio chi ha creduto in questo progetto e chi continua a lavorare per avvicinare la scienza al mondo della scuola e dei giovani” ha concluso, invitando a visionare il ricco programma sul sito dedicato al festival.

Un entusiasmo condiviso anche dal sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, che nel suo intervento ha sottolineato come GeoCult rappresenti una sintesi efficace tra territorio, cultura e formazione: “Questo festival tiene insieme elementi fondamentali della nostra identità: il lago, la montagna, la roccia, i fossili, la natura, arrivando persino alle stelle. Racconta la storia e il futuro, anche attraverso figure straordinarie come quella di Pietro Vassena”. “Un genio che potremmo definire leonardesco - ha aggiunto - che ha portato la scienza nel quotidiano, sfidando la gravità e le convenzioni con invenzioni concrete e visionarie. Era un imprenditore, un creativo, un innovatore. Tra coloro che lasciano in eredità alla comunità più di quanto ricevono”.

Molto emozionato ha preso la parola anche Nicolò Vassena, nipote dell’inventore lecchese, rivolgendo un sentito grazie agli organizzatori: “Grazie per aver voluto ricordare mio nonno in questo modo. Era una persona semplice ma geniale. Ha studiato poco a causa della guerra, ma aveva dentro di sé una curiosità enorme e una voglia infinita di realizzare le sue idee”. “Ha costruito macchine impossibili, ha incontrato persone straordinarie che lo hanno aiutato. E anche se è morto “povero”, ci ha lasciato un patrimonio di inventiva che oggi ancora stupisce”. Il progetto della mostra dedicata a Vassena si distingue per la sua impostazione accessibile e coinvolgente, rivolta in particolare ai giovani. La curatrice Francesca Turchi, intervenuta alla presentazione, ha spiegato: «La sfida di quest'anno era creare un allestimento che parlasse direttamente agli studenti, con un linguaggio visivo forte e immediato. Abbiamo scelto un contrasto tra disegni al tratto, in bianco e nero, che evocano lo stile e la semplicità dell'epoca in cui lavorava Vassena, e una parte più colorata e cinematografica, capace di sorprendere e agganciare anche il pubblico più giovane”.

A sottolineare il respiro scientifico e divulgativo del festival è stato anche Fabio Dadati, intervenuto alla conferenza in rappresentanza della Camera di Commercio: “Guardare alla scienza è anche interesse nostro, perché significa pensare allo sviluppo sostenibile e positivo del territorio”.

GeoCult 2025 proseguirà con talk, laboratori, convegni e spettacoli che coinvolgeranno anche il liceo scientifico Giovanni Battista Grassi, a cui sono dedicati alcuni eventi speciali per ricordare la figura dello scienziato, nel centenario della sua morte. L’obiettivo è mantenere vivo il legame tra scienza, dati, bellezza e impatto sociale, temi centrali anche per le politiche culturali e amministrative del territorio. “Il festival, con la sua formula accessibile e coinvolgente, si conferma come una straordinaria opportunità per riscoprire la città di Lecco come laboratorio di conoscenza e creatività” ha concluso Cattaneo.
Sa.A.