Lecco: con FdI presentato il libro su Sergio Ramelli

Presentato anche a Lecco, questa mattina, il libro “Sergio Ramelli. Una storia che fa ancora paura”, un evento organizzato, spiegano i promotori, “per ricordare il giovane martire degli anni di piombo, ucciso a Milano quando aveva solo 18 anni per le sue idee politiche, in occasione dei 50 anni dalla sua morte”.
leccoramelliq.jpeg (95 KB)
Alla presenza di numerose autorità, amministratori e cittadini, l’incontro ha visto l’intervento degli autori Guido Giraudo e Andrea Arbizzoni, insieme all’on. Paola Frassinetti, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Istruzione e del Merito.
Hanno portato il loro saluto i rappresentanti istituzionali di Fratelli d'Italia: il capogruppo in Consiglio Comunale di Lecco, Filippo Boscagli, il parlamentare Umberto Maerna e l'europarlamentare Pietro Fiocchi.
leccoramelli2.jpeg (350 KB)
Ha introdotto l’incontro il Consigliere Regionale Giacomo Zamperini, che ha sottolineato:
«La storia di Ramelli fa ancora paura, ma può pure fare del bene per ricordare, specialmente ai giovani, che nessuna idea politica giustifica l’odio o la violenza. Oggi siamo qui anche per difendere il diritto alla memoria di chi, come Sergio, ha pagato a caro prezzo il coraggio di esprimere liberamente le sue idee.»
leccoramelli3.jpeg (233 KB)
Il Presidente provinciale di Fratelli d’Italia, Alessandro Negri, ha dichiarato: «Oggi ricordiamo Sergio Ramelli non solo per onorarne la memoria, ma per ribadire con forza che la violenza politica non può e non deve mai trovare spazio nella nostra società democratica. Per questo, proporremo con una mozione in tutte le istituzioni del territorio, per ricordare la sua storia e valorizzare l'esempio di Ramelli.»
Durante l’incontro, il Sottosegretario Paola Frassinetti ha affermato: «Oggi abbiamo ricordato l’omicidio efferato che ha portato alla morte Sergio Ramelli dopo 47 giorni di agonia, esattamente cinquant’anni fa. Crediamo che la sua storia debba essere trasmessa soprattutto ai più giovani, nelle scuole, perché molti ancora non conoscono l’odio di quegli anni, un odio che tutti dobbiamo impegnarci affinché non torni mai più.»
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.