Centinaia di penne nere del Lecchese a Biella per la 96° Adunata Nazionale Alpina
Sono state moltissime le penne nere della provincia di Lecco che nella giornata di domenica 11 maggio hanno preso parte alla 96ª Adunata Nazionale degli Alpini, tenutasi quest’anno a Biella, in Piemonte.


La grande celebrazione – che ha visto la presenza del presidente del Senato, Ignazio La Russa e del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, oltre naturalmente che del presidente nazionale dell'Ana, Sebastiano Favero – ha preso il via attorno all’alba con l’ammassamento di circa 100mila di penne nere provenienti da ogni angolo dello Stivale per la tradizionale sfilata che ogni anno chiude l’Adunata. Il lungo serpentone di penne nere in servizio e in congedo, fanfare, vessilli sezionali e gagliardetti ha cominciato a percorrere le vie del centro della città tra gli applausi calorosi della folla. A coronare la mattinata è stato il simbolico passaggio della stecca alla città di Genova, che ospiterà l’Adunata del 2026.


Dopo le tre sezioni bresciane, quella della Valtellina, quella di Cremona e Mantova, e poi quella di Bergamo – la più numerosa d’Italia – che comprende anche gli Alpini della val San Martino, attorno alle 16:25 sono arrivati in corteo davanti alle tribune prima la sezione di Colico-Alto Lario – con il consigliere Antonio Pasquini in rappresentanza della Provincia – e poi quella di Lecco, capitanata dal presidente Emiliano Invernizzi.
Insieme ai “nostri” Alpini anche tanti primi cittadini hanno voluto essere presenti e non perdersi l’emozionate evento, e tra loro anche molti sindaci donne.


Naturalmente non sono mancati anche i diversi cori che la sezione lecchese vanta, tra cui il Coro Grigna.


A caratterizzare il passaggio delle penne nere lecchesi sono stati anche due striscioni. Il primo dedicato alla Chiesetta ex voto del Battaglione Morbegno, il secondo invece recitante il monito: “Amicizia Alpina”. La sezione di Colico-Alto Lario invece si è fatta strada con uno striscione con la frase: "Dai valori del passato al desiderio di pace del presente".

Hanno seguito le sezioni di Pavia, Piacenza, Monza e Milano.


La grande celebrazione – che ha visto la presenza del presidente del Senato, Ignazio La Russa e del Ministro della Difesa, Guido Crosetto, oltre naturalmente che del presidente nazionale dell'Ana, Sebastiano Favero – ha preso il via attorno all’alba con l’ammassamento di circa 100mila di penne nere provenienti da ogni angolo dello Stivale per la tradizionale sfilata che ogni anno chiude l’Adunata. Il lungo serpentone di penne nere in servizio e in congedo, fanfare, vessilli sezionali e gagliardetti ha cominciato a percorrere le vie del centro della città tra gli applausi calorosi della folla. A coronare la mattinata è stato il simbolico passaggio della stecca alla città di Genova, che ospiterà l’Adunata del 2026.


Dopo le tre sezioni bresciane, quella della Valtellina, quella di Cremona e Mantova, e poi quella di Bergamo – la più numerosa d’Italia – che comprende anche gli Alpini della val San Martino, attorno alle 16:25 sono arrivati in corteo davanti alle tribune prima la sezione di Colico-Alto Lario – con il consigliere Antonio Pasquini in rappresentanza della Provincia – e poi quella di Lecco, capitanata dal presidente Emiliano Invernizzi.


Naturalmente non sono mancati anche i diversi cori che la sezione lecchese vanta, tra cui il Coro Grigna.


A caratterizzare il passaggio delle penne nere lecchesi sono stati anche due striscioni. Il primo dedicato alla Chiesetta ex voto del Battaglione Morbegno, il secondo invece recitante il monito: “Amicizia Alpina”. La sezione di Colico-Alto Lario invece si è fatta strada con uno striscione con la frase: "Dai valori del passato al desiderio di pace del presente".

Hanno seguito le sezioni di Pavia, Piacenza, Monza e Milano.
