L'estate sta finendo

Cara Leccoonline

Rimbalza in rete il peso economico che deve sostenere e sopportare chi ha figli, soprattutto più d'uno, in età d'asilo o scuola, non solo durante l'anno ma anche per frequentare il Cres, i Centri estivi, quando si trova una struttura.

Per i figli sotto i 6 anni poi non è così facile e il Comune, fino all'ultimo non ha ancora previsto nessuna convenzione.

- Quello che però già ora rimbalza è che servono 500/600€, a figlio.
Prezzi che, è evidente, non tutte le famiglie riescono a sostenere e che il Comune ha scelto di affiancare poco e per nulla coi bimbi dell'asilo

- Il Comune non può arrivare ovunque, è evidente, ma la sovrapposizione tra le parole pubblicitarie del Sindaco che firma lo Statuto di "Lecco città dei bambini" e la pratica che sbatte contro la realtà, è lì da vedere.

La Fism, l'associazione delle scuole paritarie, che oggi offre in autonomia il Cres anche per i più piccoli, a prezzi elevati, sopperendo al vuoto del Comune va ricordato che percepisce ogni anno scolastico oltre 1.500.000€ di contributi comunali (cifra cresciuta malgrado il calo importante degli alunni) anche per chi viene da fuori Lecco.
Bene, il Comune dovrebbe ricordarsi quando firma le Convenzioni, di aggiungere, nel caso, una postilla:"Va garantito a fronte del contributo comunale annuale anche il servizio estivo diffuso a prezzo calmierato".

- Il Comune non può arrivare ovunque, ma dovrebbe esser evidente notare le sue scelte quando dice che anche per questo non ci sono soldi:
- Ha speso 50.000€ per far intervistare il Sindaco in TV
- Ha pagato 20.000€ in manifesti sui muri per dirci che Prashanth prende il battello
- Ha pagato 45.000€ per il car sharing che (quasi) nessuno però utilizza.
- Ha speso 70.000€ per gli spot di un Festival
- Ha speso 20.000€ per un logo
- Ha regalato 200.000€ a pochi commercianti del centro.
E possiamo continuare l'elenco quasi all'infinito...

- Ecco a proposito di scelte e di soldi, pubblici:
Fate la divisione su quante rette, già così, escono e quanti bimbi potevano andare al Cres

PS: Aggiungerei un dato che non è dato.
Quello dell'uso ormai preponderante di coop per i servizi sociali ed educativi che, seppur di legge, han paghe poco dignitose per gli operatori, ma che nessuno, dentro e fuori il Palazzo, prende in considerazione e affronta.
Tantomeno a sinistra.
Purtroppo
Paolo Trezzi
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