Dal Kenya a Lecco per riacquistare la vista: la storia di Nimrod

Nominato nel febbraio scorso, dopo un iter burocratico accidentato, il nuovo direttore della struttura di neurochirurgia dell’ospedale “Manzoni” di Lecco, il dottor Leonardo Fiori, è quindi operativo da tempo, ma soltanto oggi è avvenuta la presentazione ufficiale da parte dell’azienda ospedaliera, legando l’occasione al racconto di una “storia”, quella di un ventiduenne kenyota affetto da un tumore cerebrale che gli aveva provocato la perdita della vista e che, venuto a operarsi a Lecco, è tornato a vedere e può quindi riprendere gli studi universitari che aveva interrotto per l’impossibilità di studiare. Un intervento – è stato detto nel corso della conferenza stampa – che riveste un particolare valore scientifico in quanto dimostra la possibilità di operare anche in situazione apparentemente giudicate ormai irreversibili.
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All’incontro, tenutosi all’ospedale di Germanedo, erano presenti lo stesso Fiori, la dottoressa Daniela Vismara, la direttrice sanitaria dell’Azienda sanitaria Alessandra Grappiolo e appunto Nimrod, il ventiduenne protagonista della “storia” accompagnato dal padre da qualche anno trasferitosi in Italia, venendo a lavorare a Lecco, come operatore sociosanitario all’istituto Airoldi-Muzzi.
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La dottoressa Daniela Vismara

Era stato proprio il papà, lo scorso anno, a incontrare la dottoressa Vismara, dell’equipe di neurochirurgia del Manzoni, raccontandole del dramma che stava vivendo il figlio che vive a Nairobi con la famiglia e studia informatica all’università. Da qualche tempo, Nimrod soffriva di disturbi alla vista che andavano via via aggravandosi finché una risonanza magnetica aveva consentito di evidenziare la presenza di un tumore cerebrale che comprimeva i nervi ottici. La diagnosi era arrivata nel gennaio del 2024 ed era necessario un intervento urgente che l’organizzazione sanitaria kenyana non era però in gradi di garantire. Così, il tempo passavo e la situazione passava: di fatto, Nimrod aveva perso la vista da entrambi gli occhi.
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Nimrod, a destra, affiancato dal padre

Il padre aveva parlato del “caso” a un medico della casa di riposo di Germanedo, il quale a sua volta si era rivolto alla dottoressa Vismara. E si è deciso di intervenire. Nimrod è potuto arrivare in Italia nel marzo di quest’anno, non senza problemi burocratici con il padre costretto a tornare in Patria per espletare una serie di pratiche necessarie all’ottenimento del visto turistico.
Preso in carico dalla struttura di neurochirurgia lecchese, il caso di Nimrod appariva peraltro particolarmente delicato: il tumore aveva quasi completamente compromesso il nervo dell’occhio sinistro e si stava estendendo a quello destro. Da parte sua, il dottor Fiori ha spiegato come, di fronte a situazioni analoghe, solitamente si agisce precocemente, al primo insorgere dei sintomi: «Se si interviene troppo tardi, i danni possono essere ormai irreversibili e lo stesso intervento chirurgico presenta alcuni rischi».
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Il giovane kenyota

Nel mese di aprile, l’operazione: la massa tumorale è stata completamente rimossa e ora Nimrod ha riacquistato l’uso dell’occhio destro e non è escluso possa recuperare qualcosa anche da quello sinistra. Potrà così tornare a studiare proseguendo il corso di laurea all’università di Nairobi.
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Una vicenda – si è voluto sottolineare nel corso della conferenza stampa – che testimonia la validità della struttura di neurochirurgia, una specialità che all’ospedale lecchese era stata introdotta ormai decenni fa sotto la guida del professor Alberto Dorizzi che Fiori ha definito un nome storico per la neurochirurgia italiana.
Ora i tempi sono cambiati – ha proseguito il nuovo primario – e ci si deve adeguare alle nuove esigenze e alle innovazioni. Ma è una sfida stimolante e potremo tenere alto il nome del reparto e dell’ospedale lecchesi: «Qui ho trovato un bel gruppo con persone valide e motivate».
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Il dottor Leonardo Fiori

In quanto a sé stesso, Fiori ha brevemente ricordato il proprio curriculum. Nato nel 1960, origini toscane, si è laureato in medicina e chirurgia a Pisa nel 1985, specializzandosi poi in neurochirurgia a Milano nel 1991. Dopo una carriera in Toscana, Fiori è arrivato in Lombardia nel 1997, al San Gerardo di Monza dove la Neurochirurgia era stata avviata da poco: «C’era molto entusiasmo, ma si era ancora agli inizi» e pertanto era necessario un complesso lavoro di organizzazione. Da quattro mesi guida la Struttura lecchese.
D.C.
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