Lecco: atti persecutori, 7 condomini portano in Aula un vicino
Un intero mini-condominio (o quasi) 'vessato' da un 49enne. In sette si sono costituiti parte civile contro un loro vicino, chiamato a rispondere, in Tribunale, non solo del reato di stalking ma anche di lesioni (aggravate). Il caso è approdato questa mattina all'attenzione del giudice Martina Beggio che, in apertura di seduta, ha rigettato un'istanza di rinvio dell'udienza per un supposto legittimo impedimento dell'imputato che, nei giorni scorsi, si è fratturato il naso. Optando per tirare diritto, si è dunque dato avvio alla lunga sfilata di testimoni introdotti dalla Procura – oggi rappresentata dal vpo Pietro Bassi – per inquadrare la vicenda per bocca dei Carabinieri più volti chiamati a intervenire per i problemi di vicinato al centro del processo e una parte dei denuncianti stessi, tutti rappresentati in Aula dall'avvocato Davide Minervini. Urla e insulti, all'interno dello stabile di via Giusti, a Belledo, residenza di tutti i coinvolti, sono stati indicati come all'ordine del giorno, anche a sfondo omofobo nei riguardi di una coppia particolarmente presa di mira dal 49enne, oggi non presente in udienza, difeso dall'avvocato Ilaria Guglielmana, subentrata in corsa ad altro collega. Ma non solo, in barba alle regole condominiali, A.M. si sarebbe anche distinto per cantare a squarcia gola, ascoltare musica ad altissimo volume e suonare la pianola, arrivando poi, a spruzzare in più occasioni, nel 2023, spray urticante all'indirizzo dei vicini e a spargere urina, probabilmente di gatto, fuori da uno degli alloggi come pure, in altro momento, del liquido oleoso nell'androne.
“Drammatica” per i condomini, la giornata del 7 gennaio 2024: A.M., oltre ai “soliti” insulti, minacce di morte e imprecazioni a sfondo omofobo, avrebbe anche tenuto la musica “a palla” ininterrottamente dalle 16 alle 20, portando all'esasperazione due dei querelanti andati poi a chiedergli di finirla. Non l'avessero mai fatto: il 49enne parrebbe infatti essere uscito dal suo appartamento con un ombrello in mano, usato per percuotere i vicini, poi raggiunti anche a casa loro. Aperta la porta, la coppia, per come indicato dal capo d'imputazione, sarebbe stata investita deliberatamente da una nuvola di spray al peperoncino. 10 e 6 i giorni di prognosi rimediati dai due aggrediti, raggiunti anche in quell'occasione da frasi non nuove come “vi devo ammazzare tutti, prima o poi lo farò”, con tutte le conseguenze del caso, anche in termini di ansia e di timore per l'incolumità, come riferito dalla prima tranche di querelanti sentiti in mattinata.
Ora si tornerà in aula il 17 giugno per escutere i rimanenti e, se lo riterrà, l'imputato stesso.
“Drammatica” per i condomini, la giornata del 7 gennaio 2024: A.M., oltre ai “soliti” insulti, minacce di morte e imprecazioni a sfondo omofobo, avrebbe anche tenuto la musica “a palla” ininterrottamente dalle 16 alle 20, portando all'esasperazione due dei querelanti andati poi a chiedergli di finirla. Non l'avessero mai fatto: il 49enne parrebbe infatti essere uscito dal suo appartamento con un ombrello in mano, usato per percuotere i vicini, poi raggiunti anche a casa loro. Aperta la porta, la coppia, per come indicato dal capo d'imputazione, sarebbe stata investita deliberatamente da una nuvola di spray al peperoncino. 10 e 6 i giorni di prognosi rimediati dai due aggrediti, raggiunti anche in quell'occasione da frasi non nuove come “vi devo ammazzare tutti, prima o poi lo farò”, con tutte le conseguenze del caso, anche in termini di ansia e di timore per l'incolumità, come riferito dalla prima tranche di querelanti sentiti in mattinata.
Ora si tornerà in aula il 17 giugno per escutere i rimanenti e, se lo riterrà, l'imputato stesso.
A.M.