Primaluna: nelle miniere aperta la mostra 'Rimuovere'

Taglio del nastro della mostra “RIMUOVERE” oggi, 24 maggio, presso le miniere di Cortabbio di Primaluna alla presenza di numerose autorità e di tutti gli artisti che fanno parte del Collettivo Artistico TRA.ME.
La mostra resterà aperta fino a domenica 19 ottobre, con alcune date disponibili nella quali gli artisti saranno presenti in veste di guida: 144 giorni, come i 144 anni di operatività della miniera, avviata nella seconda metà dell’800.
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All’interno dei 1000 metri di gallerie che si sviluppano nelle viscere della Grigna sono state installare le opere degli artisti; con il progetto RIMUOVERE, infatti, il collettivo sceglie di organizzare un percorso espositivo che stimoli la riflessione sul ruolo della società nei confronti della natura e sul delicato rapporto che ci lega ad essa da un punto di vista non-human.
Partendo dal titolo dell'esperienza, “RIMUOVERE”, portare fuori, l'indagine artistica si lega e si intreccia con la voce della Grigna; in particolar modo con le miniere di Cortabbio che un tempo custodivano il minerale Barite e che oggi accolgono il visitatore nel buio e nel silenzio.
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All’interno della miniera, ambiente completamente artificioso, ma allo stesso tempo naturale, il rapporto con il mondo esterno diventa più flebile e le convenzioni che lo governano cessano di esistere. Tutto muta e diventa relativo. Ed è in questo contesto, neutro e incontaminato, che avrà inizio un processo creativo fortemente connotato dall’interazione con l’ecosistema naturale che lo ospita. 
Le diverse opere, al termine dei 144 giorni, saranno “realmente compiute”, perché intaccate dagli agenti naturali, acqua, umidità, ferro, aria che sono presenti all’interno della montagna; la miniera quindi non si limita a essere un contenitore, ma diviene parte attiva del processo creativo ribaltando quindi il rapporto ad oggi costituito tra società e natura. Da una visione monodirezionale ed estrattiva, il collettivo prova ad instaurare un rapporto bidirezionale ed equilibrato con la natura, cercando di accogliere attraverso le opere l’azione della montagna.
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L’esito di questo dialogo verrà poi condiviso all’esterno della miniera e, in particolare, proprio con la città dove, negli spazi della Fondazione Enrico Scola, le opere saranno visitabili a metà novembre e saranno protagoniste di diverse iniziative organizzate anche con il supporto di associazioni locali già attive sul territorio.
La collaborazione tra la Fondazione e il Collettivo TRA.ME culminerà poi, a novembre, con un evento di charity allo scopo di raccogliere fondi per completare gli arredi degli appartamenti e degli spazi comuni.
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«Sono contento di toccare oggi con mano – dice Mauro Piazza, Sottosegretario con delega all’Autonomia e Rapporti con il Consiglio Regionale – cosa porta il sostegno che Regione Lombardia ha dato alla valorizzazione, principalmente in chiave turistica, delle miniere dismesse; plaudo in particolare a questa iniziativa che unisce al turismo l’arte».
«Mi fa piacere essere qui oggi – interviene Giacomo Zamperini, consigliere regionale – perché, essendo anche stato relatore in Regione per il regolamento per le miniere dismesse, sono cosciente che qui, oltre al valore materiale del bene, c’è anche un valore immateriale delle storie degli uomini che hanno lavorato e vissuto qui; ospitarvi una mostra serve anche ad evocare questi sentimenti di cui la roccia è impregnata».
«In Provincia non mi occupo di cultura – ha dichiarato Mattia Micheli, vicepresidente della Provincia di Lecco – ma di strade, per cui oggi è stata anche l’occasione per verificare quanto gli investimenti fatti servano a rendere meglio fruibili questi luoghi non solo per i turisti, ma anche per chi li abita ».
«Complimenti a Dario Milani – dice Fabio Canepari, presidente della Comunità Montana – che da anni con costanza ed impegno gestisce la miniera e grazie al Collettivo Tra.Me che con la loro mostra hanno aggiunto un motivo in più per visitarla».
«Apprezzo molto – chiosa Claudia Paroli, vicesindaco di Primaluna – in questa mostra la poesia del fatto che sia la montagna l’ultimo artista che agisce sulle opere, quindi grazie».
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«Di nuovo voglio ringraziare il collettivo Tra.Me – conclude Pietro Galli, presidente della Fondazione Enrico Scola – per questa mostra bellissima e per il loro impegno che ci consentirà di allestire parte degli arredi degli appartamenti di Housing Cairoli59».
Appuntamento quindi fino al 19 ottobre per visitare la mostra e le miniere in Via Merla, snc, a Primaluna.
L’accesso alla miniera, che è visitabile solo tramite percorsi guidati e in sicurezza, e alla relativa esposizione artistica, è prenotabile tramite il sito https://www.youmines.com; in alcune specifiche date, evidenziate da “visita con l’artista” saranno presenti i componenti del collettivo che potranno guidare il pubblico anche sul percorso espositivo.
Il collettivo TRA.ME nasce per intrecciare linguaggi e discipline diverse, offrendo prospettive molteplici sulla complessità del presente. L’obiettivo è costruire esperienze artistiche partecipative, che valorizzino la diversità e il dialogo culturale.
Gli artisti coinvolti:
Jacopo Ghislanzoni – Pittore e incisore, esplora l’onirico e i legami tra mondi invisibili
Elisa Frigerio – Artista botanica, crea opere con pigmenti e materiali naturali, connesse all’anima
Sergio Kafke – Fotografo, indaga le tracce dell’uomo e il confine tra realtà e finzione
Marta Dell’Oro – Pittrice e illustratrice, interpreta il corpo umano come riflesso dell’anima
Giada Castelnuovo – Fotografa e orafa, lavora sulla percezione e la pareidolia tramite macrofotografia e processi materici
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