Continuità didattica: il diritto degli alunni con disabilità viene prima di tutto
La F.A.N.D. (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità) accoglie con favore la decisione del TAR del Lazio che ha respinto il ricorso dei sindacati contro la norma prevista dal decreto ministeriale 32/2025, che consente alle famiglie degli alunni con disabilità di richiedere la conferma del docente di sostegno per l’anno scolastico successivo.
Si tratta di un passo importante nella direzione del rispetto del diritto all’inclusione e alla continuità educativa, principio sancito dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e da anni al centro delle nostre battaglie. Troppo spesso, infatti, abbiamo assistito all’interruzione di percorsi relazionali e didattici fondamentali per la crescita e il benessere dei nostri ragazzi, a causa di cambi continui e immotivati degli insegnanti di sostegno.
La sentenza del TAR ha sottolineato un punto cruciale: non si può parlare di interesse omogeneo della categoria dei docenti quando sono in gioco i diritti specifici di studenti con bisogni educativi complessi e delle loro famiglie. È giusto quindi che queste ultime possano essere protagoniste nelle decisioni che riguardano il percorso scolastico dei loro figli.
Le polemiche sollevate da alcune sigle sindacali, che parlano di “decisione inaccettabile” e “lesione dei diritti dei lavoratori precari”, non possono oscurare il vero tema in gioco: la centralità dell’alunno con disabilità e il diritto alla continuità educativa come condizione per un apprendimento efficace e inclusivo.
Ribadiamo che non si tratta di una “selezione” arbitraria degli insegnanti, bensì di una possibilità, valutata con criteri oggettivi, che viene concessa nel superiore interesse dell’alunno. È dovere delle istituzioni scolastiche e del sistema Paese mettere al centro i più fragili, e la continuità del docente di sostegno – anche se a tempo determinato – può rappresentare per molti studenti una condizione irrinunciabile.
La F.A.N.D. si unisce quindi alla posizione espressa dal ministro dell’Istruzione e del Merito, prof. Giuseppe Valditara, , ribadendo che la continuità didattica non è un privilegio ma un diritto. Saremo vigili affinché questa opportunità venga applicata in modo corretto e senza discriminazioni su tutto il territorio nazionale
Si tratta di un passo importante nella direzione del rispetto del diritto all’inclusione e alla continuità educativa, principio sancito dalla Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e da anni al centro delle nostre battaglie. Troppo spesso, infatti, abbiamo assistito all’interruzione di percorsi relazionali e didattici fondamentali per la crescita e il benessere dei nostri ragazzi, a causa di cambi continui e immotivati degli insegnanti di sostegno.
La sentenza del TAR ha sottolineato un punto cruciale: non si può parlare di interesse omogeneo della categoria dei docenti quando sono in gioco i diritti specifici di studenti con bisogni educativi complessi e delle loro famiglie. È giusto quindi che queste ultime possano essere protagoniste nelle decisioni che riguardano il percorso scolastico dei loro figli.
Le polemiche sollevate da alcune sigle sindacali, che parlano di “decisione inaccettabile” e “lesione dei diritti dei lavoratori precari”, non possono oscurare il vero tema in gioco: la centralità dell’alunno con disabilità e il diritto alla continuità educativa come condizione per un apprendimento efficace e inclusivo.
Ribadiamo che non si tratta di una “selezione” arbitraria degli insegnanti, bensì di una possibilità, valutata con criteri oggettivi, che viene concessa nel superiore interesse dell’alunno. È dovere delle istituzioni scolastiche e del sistema Paese mettere al centro i più fragili, e la continuità del docente di sostegno – anche se a tempo determinato – può rappresentare per molti studenti una condizione irrinunciabile.
La F.A.N.D. si unisce quindi alla posizione espressa dal ministro dell’Istruzione e del Merito, prof. Giuseppe Valditara, , ribadendo che la continuità didattica non è un privilegio ma un diritto. Saremo vigili affinché questa opportunità venga applicata in modo corretto e senza discriminazioni su tutto il territorio nazionale
Silvano Stefanoni, Presidente provinciale F.A.N.D. Lecco