Lecco, in tantissimi per l'addio all'imprenditore Andrea Marco Castagna: 'Ci hai dato tutto, ora resterà l'amore'
Un marito e un padre attento, un "gigante dal cuore tenero" aperto all'ascolto e coraggioso, che sapeva inondare tutti con la luce dell'affetto e dell'amore. È stato descritto così, con una serie di ricordi e "quadretti" di vita quotidiana che non hanno fatto altro che accrescere ulteriormente la commozione dei numerosi presenti, l'imprenditore lecchese Andrea Marco Castagna, salutato per l'ultima volta nel pomeriggio di oggi, mercoledì 28 maggio, dopo il drammatico incidente che gli è costato la vita lunedì 19, lungo la SS 36 in direzione Milano, all'altezza di Cesana Brianza, che stava percorrendo in sella alla sua potente Harley.

Era gremita la Basilica di San Nicolò di Lecco per le esequie del 48enne, che del resto era conosciutissimo tra il capoluogo e i dintorni in quanto CEO dell'omonima Ortopedia con sede proprio in città, un'attività rinomata con la quale ha saputo intessere un'ampia rete di relazioni con la professionalità e la cordialità che lo hanno sempre contraddistinto. A proposito di ricordi, la funzione religiosa si è aperta subito nel segno della commozione con le parole dell'amata moglie Arabella, che ha detto di voler celebrare il loro grande legame e la meravigliosa famiglia creata insieme, con i tre figli ancora giovanissimi Davide, Martina e Valentina: "Portavi sempre leggerezza e umanità, hai dato tutto te stesso nella famiglia, nella ricerca spirituale e nel lavoro, non ti risparmiavi mai. Ci facevi sentire protetti e al sicuro, ora ci resta il tuo immenso amore, in cui io e te siamo ancora una cosa sola. Per questo, anche se oggi la ferita è enorme, ho fiducia, perché l'amore guarirà tutto".
Concetti, questi, che si sono poi ritrovati nell'omelia di monsignor Giuseppe Buzzi, il quale, citando anche le letture della Messa e il Vangelo, ha parlato di una famiglia che "vive ancora, pur nella distanza corporea", sottolineando poi come Andrea sia "partito con la prospettiva dell'Eterno". "La fede non è una conquista dell'Uomo, ma un dono di Dio. Non è un rebus, ma la scoperta che Gesù ama ciascuno di noi", ha proseguito il celebrante. "Siamo qui a piangere una morte violenta, che in quanto tale ci strappa ancora di più il cuore, anche perché Andrea era una persona affabile, accogliente, solare, piena di vitalità [...]. Gesù continua a cercarci dentro, è l'Eterno che ci avvolge, impalpabile e non più consumabile. Per questo l'amore non si spegnerà mai".

Strazianti, poi, i ricordi dei tre figli di Castagna, che si sono alternati al microfono per salutare e rendere omaggio al "babbo" dinnanzi a un'assemblea in lacrime. "Non so quanto ti devo ringraziare per i tanti sacrifici che hai fatto per me, per noi. Facevi di tutto per strapparmi un sorriso, grazie per tutto il supporto e per avermi indirizzato sulla strada giusta. Sembravi tosto, ma in realtà proteggevi solo la tua parte più sensibile. Mi dispiace di essere stata, a volte, un po' fredda e distaccata: se potessi tornare indietro ti abbraccerei forte e ti ringrazierei per tutto l'amore che mi hai dato, di cui forse non mi sono resa conto davvero", le parole di una figlia, a cui ha fatto poi eco il fratello: "Con te non vedevo l'ora di condividere traguardi e successi, ma tu c'eri anche quando sbagliavo. Ti amavano tutti, anche perché la tua luce illuminava qualsiasi cosa e sapeva rassicurare. A chi mi rivolgerò adesso per un consiglio, o anche solo per una battuta? Con il tempo riuscirò a capire che la tua anima c'è ancora, ma adesso dovrò farmi forza per proteggere e sostenere la mamma e tutta la nostra famiglia".
A tal proposito, il giovane Davide ha poi riportato il pensiero della sorellina: "Mi manchi già tantissimo, in ogni istante, eppure sento che ci sei ancora. Hai un cuore che spacca, una luce potente, adoravo passare il tempo con te. Eri una persona rara e meravigliosa, mi facevi sentire completa e protetta. Grazie per tutto l'amore, lo percepisco e mi travolge".

In conclusione, la parola è passata a don Andrea Lotterio, attuale parroco di Malgrate, che ha conosciuto Andrea Marco Castagna quando era solo un bambino, alunno del Collegio Volta di Lecco dove lui era stato inviato come insegnante da sacerdote novello: "Siamo qui a distaccarci dalla presenza di un padre, un marito, un amico, un fratello, ma non è la nostra vita terrena che vince la morte, bensì l'amore. Gesù è stato risuscitato perché ha vissuto nell'amore, quindi teniamo vivo Andrea nell'affetto. A volte il nostro cammino sembra porci davanti a montagne più grandi di noi, che corrono il rischio di schiacciarci. Ma non dobbiamo dimenticare che chi ci ama resta sempre, quindi lasciamoci provocare da questa presenza".
Ricordato, da ultimo, come una persona che ha sempre preso una posizione ben precisa, contro l'indifferenza, Andrea Marco Castagna potrà continuare a vivere anche grazie a "un gesto concreto, un seme che continuerà a fiorire", quello gettato da tutti coloro che vorranno contribuire a sostenere un'importante causa in sua memoria, illustrata sinteticamente anche tramite un volantino posto all'esterno della Basilica: quella di "Still I Rise", un'organizzazione umanitaria fondata nel 2018 - e presieduta dal giovane Nicolò Govoni, nominato al Premio Nobel per la Pace - per portare educazione d'eccellenza ai bambini profughi e vulnerabili nel mondo, con l'obiettivo di porre fine alla crisi scolastica globale.
Al termine delle esequie, il feretro di Castagna è stato poi accompagnato al cimitero di Castello, dove riposerà per sempre.

Nel riquadro in alto Andrea Marco Castagna
Era gremita la Basilica di San Nicolò di Lecco per le esequie del 48enne, che del resto era conosciutissimo tra il capoluogo e i dintorni in quanto CEO dell'omonima Ortopedia con sede proprio in città, un'attività rinomata con la quale ha saputo intessere un'ampia rete di relazioni con la professionalità e la cordialità che lo hanno sempre contraddistinto. A proposito di ricordi, la funzione religiosa si è aperta subito nel segno della commozione con le parole dell'amata moglie Arabella, che ha detto di voler celebrare il loro grande legame e la meravigliosa famiglia creata insieme, con i tre figli ancora giovanissimi Davide, Martina e Valentina: "Portavi sempre leggerezza e umanità, hai dato tutto te stesso nella famiglia, nella ricerca spirituale e nel lavoro, non ti risparmiavi mai. Ci facevi sentire protetti e al sicuro, ora ci resta il tuo immenso amore, in cui io e te siamo ancora una cosa sola. Per questo, anche se oggi la ferita è enorme, ho fiducia, perché l'amore guarirà tutto".
Concetti, questi, che si sono poi ritrovati nell'omelia di monsignor Giuseppe Buzzi, il quale, citando anche le letture della Messa e il Vangelo, ha parlato di una famiglia che "vive ancora, pur nella distanza corporea", sottolineando poi come Andrea sia "partito con la prospettiva dell'Eterno". "La fede non è una conquista dell'Uomo, ma un dono di Dio. Non è un rebus, ma la scoperta che Gesù ama ciascuno di noi", ha proseguito il celebrante. "Siamo qui a piangere una morte violenta, che in quanto tale ci strappa ancora di più il cuore, anche perché Andrea era una persona affabile, accogliente, solare, piena di vitalità [...]. Gesù continua a cercarci dentro, è l'Eterno che ci avvolge, impalpabile e non più consumabile. Per questo l'amore non si spegnerà mai".

Strazianti, poi, i ricordi dei tre figli di Castagna, che si sono alternati al microfono per salutare e rendere omaggio al "babbo" dinnanzi a un'assemblea in lacrime. "Non so quanto ti devo ringraziare per i tanti sacrifici che hai fatto per me, per noi. Facevi di tutto per strapparmi un sorriso, grazie per tutto il supporto e per avermi indirizzato sulla strada giusta. Sembravi tosto, ma in realtà proteggevi solo la tua parte più sensibile. Mi dispiace di essere stata, a volte, un po' fredda e distaccata: se potessi tornare indietro ti abbraccerei forte e ti ringrazierei per tutto l'amore che mi hai dato, di cui forse non mi sono resa conto davvero", le parole di una figlia, a cui ha fatto poi eco il fratello: "Con te non vedevo l'ora di condividere traguardi e successi, ma tu c'eri anche quando sbagliavo. Ti amavano tutti, anche perché la tua luce illuminava qualsiasi cosa e sapeva rassicurare. A chi mi rivolgerò adesso per un consiglio, o anche solo per una battuta? Con il tempo riuscirò a capire che la tua anima c'è ancora, ma adesso dovrò farmi forza per proteggere e sostenere la mamma e tutta la nostra famiglia".
A tal proposito, il giovane Davide ha poi riportato il pensiero della sorellina: "Mi manchi già tantissimo, in ogni istante, eppure sento che ci sei ancora. Hai un cuore che spacca, una luce potente, adoravo passare il tempo con te. Eri una persona rara e meravigliosa, mi facevi sentire completa e protetta. Grazie per tutto l'amore, lo percepisco e mi travolge".

In conclusione, la parola è passata a don Andrea Lotterio, attuale parroco di Malgrate, che ha conosciuto Andrea Marco Castagna quando era solo un bambino, alunno del Collegio Volta di Lecco dove lui era stato inviato come insegnante da sacerdote novello: "Siamo qui a distaccarci dalla presenza di un padre, un marito, un amico, un fratello, ma non è la nostra vita terrena che vince la morte, bensì l'amore. Gesù è stato risuscitato perché ha vissuto nell'amore, quindi teniamo vivo Andrea nell'affetto. A volte il nostro cammino sembra porci davanti a montagne più grandi di noi, che corrono il rischio di schiacciarci. Ma non dobbiamo dimenticare che chi ci ama resta sempre, quindi lasciamoci provocare da questa presenza".
Ricordato, da ultimo, come una persona che ha sempre preso una posizione ben precisa, contro l'indifferenza, Andrea Marco Castagna potrà continuare a vivere anche grazie a "un gesto concreto, un seme che continuerà a fiorire", quello gettato da tutti coloro che vorranno contribuire a sostenere un'importante causa in sua memoria, illustrata sinteticamente anche tramite un volantino posto all'esterno della Basilica: quella di "Still I Rise", un'organizzazione umanitaria fondata nel 2018 - e presieduta dal giovane Nicolò Govoni, nominato al Premio Nobel per la Pace - per portare educazione d'eccellenza ai bambini profughi e vulnerabili nel mondo, con l'obiettivo di porre fine alla crisi scolastica globale.
Al termine delle esequie, il feretro di Castagna è stato poi accompagnato al cimitero di Castello, dove riposerà per sempre.
B.P.