La festa sotto il Medale per i volontari antincendio
L’anniversario non è proprio di quelli tondi (45 anni), ma è comunque un traguardo importante e un’occasione buona per ringraziare coloro che in questi anni hanno dato il proprio contributo alla crescita del gruppo, le autorità istituzionali e gli sponsor senza il cui sostegno economico difficilmente si potrebbe operare. «Perché non è solo un anniversario: è la testimonianza di un impegno che merita grande riconoscimento».
A festeggiare è la Squadra antincendio boschivo del Gruppo alpini “Monte Medale” di Rancio-Laorca che si è ritrovata nella baita sociale di via Paradiso.

Dalla fondazione a oggi molte cose sono tra l’altro cambiate. Nel 1980, i primi volontari intervenivano quasi esclusivamente sugli incendi, mentre adesso gran parte dell’attività è dedicata alla prevenzione, come ha spiegato il caposquadra Mario Fusi, alla guida del sodalizio dal 2012. Proprio allora, la nuova legislazione aveva previsto un corso di formazione per addetti antincendio. Corsi ai quali, per i motivi più svariati, non tutti i volontari potevano frequentare. Pertanto gran parte dell’attività è stata concentrata sul lavoro di prevenzione sulla pista tagliafuoco costituita dal vallo paramassi realizzato alle falde del San Martino. Attività utile anche ai pescatori, alla cui associazione vengono donate le fascine utili agli interventi di ripopolamento ittico del lago. «Il lavoro di continua manutenzione – ha aggiunto Fusi – permette di avere meno incendi boschivi e di intervenire con immediatezza qualora ce me fossero, con notevole risparmio di acqua».

I volontari dell’Antincendi si danno da fare anche per la lotta alla processionaria, intervento avviato nel 2018 con buoni risultati in termini di eradicazione dei nidi pericolosi per popolazione e animali.
Durante la stagione estiva, inoltre, una decina di volontari aiuta un alpeggiatore durante la transumanza e anche nella pulizia dell’alpeggio ad Artavaggio (con un impegno di circa duemila ore a titolo completamente gratuito.
Attualmente i volontari sono 35, ai quali si aggiunge la componente amministrativa. Quelli che possono operare direttamente in caso di incendio sono 15. Gli altri venti si occupano dei lavori logistici, ma una decina di loro è già pronta al balzo ed è in attesa di effettuare il corso di formazione. Tre volontari hanno anche frequentato un corso per l’elitrasporto.

Da sottolineare la giovane età della gran parte dei volontari. Si tratta di una delle squadre più giovani della provincia. Un buon segno sul ricambio generazionale che da qualche tempo è diventato il grande cruccio di tante associazioni di volontariato.
Nel 2017, la Squadra aveva ricevuta le benemerenza civica del Comune in occasione della tradizionale festa patronale di San Nicolò, mentre nell’aprile di quest’anno è stata ricevuta dal presidente regionale Attilio Fontana.

La cerimonia è stata aperta appunto dal caposquadra Fusi che ha ricordato come sia arrivato il momento di passare il testimone: «Resterò tra i volontari, ma è giusto un ricambio alla guida della Squadra. Sono dimissionario da tre anni e le dimissioni congelate in attesa di trovare un sostituto». Stando alle reazioni dei presenti, pare però che Fusi dovrà rimanere al suo posto ancora per un po’».

Tra le autorità istituzionali presenti, il consigliere regionale Giacomo Zamperini, la vicesindaco Simona Piazza e l’assessore comunale Giovanni Cattaneo, l’ex sindaco Virginio Brivio, l’assessore della comunità montana e sindaco ballabiese Giovanni Bussola, il consigliere provinciale Antonio Pasquini, il sindaco di Monte Marenzo Paola Colombo. Sul fronte degli sponsor, Stefano Simonetti e Giovanni Priore rappresentavano la società Acinque, mentre Paolo Dell’Oro la Fondazione comunitaria del Lecchese.

Nel suo intervento, Zamperini ha detto che «qua non ci sono i partiti, ma le istituzioni che vi hanno dato una mano perché siete straordinari, un baluardo in un mondo che va sempre più verso l’individualismo». L’assessore Bussola ha ricordato come nel territorio della comunità montana siano attivi complessivamente duecento volontari antincendio, il cui contributo è fondamentale.

La vicesindaco Piazza ha sottolineato come 45 anni di attività attestino le grandi capacità di una squadra il cui lavoro è spesso silente tanto che non ce ne accorgiamo. Piazza ha poi anche offerto un proprio ricordo personale: «Io sono cresciuta qui, ho corso su questi prati e mio padre ha fatto parte di questa Squadra». A nome anche del sindaco Mauro Gattinoni ha poi consegnato la targa ufficiale di ringraziamento da parte del Comune per l’attività svolta.

Da parte sua, Simonetti si è presentato nella duplice veste di presidente di
“Acinque” ma anche a rappresentare la Federazione dei pescasportivi rimarcando da una parte la necessità di sostenere l’associazione e ringraziando dall’altra il contributo dato al ripopolamento ittico.
A proposito di sostegno, tra l’altro, la battuta più gettonata aveva a che fare con le giacche antivento da dare in dotazione ai volontari. Acquisto ormai indifferibile, ma naturalmente occorre trovare il denaro necessario. Da parte sua, tra l’altro, la Squadra antincendio raccoglie anche donazioni facendo riferimento aperto e gestito dalla Fondazione comunitaria del Lecchese.

Dopo i discorsi le premiazioni. Riconoscimenti a Fortunato Airoldi, oggi novantenne, che è stato tra i primi volontari della Squadra; ai più anziani ancora operativi anche se magari sono in attività logistiche: Ettore Alippi (45 anni di attività), Ercole Orlandi e Celeste Secomandi (40); agli “amici” dell’associazione come le guardie volontarie della Comunità montana Angelo Pietta e Angelo Milani; ma anche ad amministratori, politici e sponsor.

Fiori per le donne. Da parte loro, i volontari del gruppo hanno invece ringraziato con un proprio dono lo stesso caposquadra Fusi e la moglie Raffaella Aldeghi che meò gruppo si occupa degli aspetti amministrativi e burocratici.
A festeggiare è la Squadra antincendio boschivo del Gruppo alpini “Monte Medale” di Rancio-Laorca che si è ritrovata nella baita sociale di via Paradiso.

Mario Fusi
Dalla fondazione a oggi molte cose sono tra l’altro cambiate. Nel 1980, i primi volontari intervenivano quasi esclusivamente sugli incendi, mentre adesso gran parte dell’attività è dedicata alla prevenzione, come ha spiegato il caposquadra Mario Fusi, alla guida del sodalizio dal 2012. Proprio allora, la nuova legislazione aveva previsto un corso di formazione per addetti antincendio. Corsi ai quali, per i motivi più svariati, non tutti i volontari potevano frequentare. Pertanto gran parte dell’attività è stata concentrata sul lavoro di prevenzione sulla pista tagliafuoco costituita dal vallo paramassi realizzato alle falde del San Martino. Attività utile anche ai pescatori, alla cui associazione vengono donate le fascine utili agli interventi di ripopolamento ittico del lago. «Il lavoro di continua manutenzione – ha aggiunto Fusi – permette di avere meno incendi boschivi e di intervenire con immediatezza qualora ce me fossero, con notevole risparmio di acqua».

I volontari
I volontari dell’Antincendi si danno da fare anche per la lotta alla processionaria, intervento avviato nel 2018 con buoni risultati in termini di eradicazione dei nidi pericolosi per popolazione e animali.
Durante la stagione estiva, inoltre, una decina di volontari aiuta un alpeggiatore durante la transumanza e anche nella pulizia dell’alpeggio ad Artavaggio (con un impegno di circa duemila ore a titolo completamente gratuito.

La targa del Comune
Da sottolineare la giovane età della gran parte dei volontari. Si tratta di una delle squadre più giovani della provincia. Un buon segno sul ricambio generazionale che da qualche tempo è diventato il grande cruccio di tante associazioni di volontariato.
Nel 2017, la Squadra aveva ricevuta le benemerenza civica del Comune in occasione della tradizionale festa patronale di San Nicolò, mentre nell’aprile di quest’anno è stata ricevuta dal presidente regionale Attilio Fontana.

La cerimonia è stata aperta appunto dal caposquadra Fusi che ha ricordato come sia arrivato il momento di passare il testimone: «Resterò tra i volontari, ma è giusto un ricambio alla guida della Squadra. Sono dimissionario da tre anni e le dimissioni congelate in attesa di trovare un sostituto». Stando alle reazioni dei presenti, pare però che Fusi dovrà rimanere al suo posto ancora per un po’».

Tra le autorità istituzionali presenti, il consigliere regionale Giacomo Zamperini, la vicesindaco Simona Piazza e l’assessore comunale Giovanni Cattaneo, l’ex sindaco Virginio Brivio, l’assessore della comunità montana e sindaco ballabiese Giovanni Bussola, il consigliere provinciale Antonio Pasquini, il sindaco di Monte Marenzo Paola Colombo. Sul fronte degli sponsor, Stefano Simonetti e Giovanni Priore rappresentavano la società Acinque, mentre Paolo Dell’Oro la Fondazione comunitaria del Lecchese.

I tre volontari meno giovani
Nel suo intervento, Zamperini ha detto che «qua non ci sono i partiti, ma le istituzioni che vi hanno dato una mano perché siete straordinari, un baluardo in un mondo che va sempre più verso l’individualismo». L’assessore Bussola ha ricordato come nel territorio della comunità montana siano attivi complessivamente duecento volontari antincendio, il cui contributo è fondamentale.

Celeste Secomandi
La vicesindaco Piazza ha sottolineato come 45 anni di attività attestino le grandi capacità di una squadra il cui lavoro è spesso silente tanto che non ce ne accorgiamo. Piazza ha poi anche offerto un proprio ricordo personale: «Io sono cresciuta qui, ho corso su questi prati e mio padre ha fatto parte di questa Squadra». A nome anche del sindaco Mauro Gattinoni ha poi consegnato la targa ufficiale di ringraziamento da parte del Comune per l’attività svolta.

Ettore Alippi
Da parte sua, Simonetti si è presentato nella duplice veste di presidente di
“Acinque” ma anche a rappresentare la Federazione dei pescasportivi rimarcando da una parte la necessità di sostenere l’associazione e ringraziando dall’altra il contributo dato al ripopolamento ittico.
A proposito di sostegno, tra l’altro, la battuta più gettonata aveva a che fare con le giacche antivento da dare in dotazione ai volontari. Acquisto ormai indifferibile, ma naturalmente occorre trovare il denaro necessario. Da parte sua, tra l’altro, la Squadra antincendio raccoglie anche donazioni facendo riferimento aperto e gestito dalla Fondazione comunitaria del Lecchese.

Fortunato Airoldi
Dopo i discorsi le premiazioni. Riconoscimenti a Fortunato Airoldi, oggi novantenne, che è stato tra i primi volontari della Squadra; ai più anziani ancora operativi anche se magari sono in attività logistiche: Ettore Alippi (45 anni di attività), Ercole Orlandi e Celeste Secomandi (40); agli “amici” dell’associazione come le guardie volontarie della Comunità montana Angelo Pietta e Angelo Milani; ma anche ad amministratori, politici e sponsor.

Fiori per le donne. Da parte loro, i volontari del gruppo hanno invece ringraziato con un proprio dono lo stesso caposquadra Fusi e la moglie Raffaella Aldeghi che meò gruppo si occupa degli aspetti amministrativi e burocratici.
D.C.