La Diocesi 'fotografa' l'azzardo: a Lecco si perde 432 euro per abitante
Un comunicato della Diocesi Ambrosiana ha rimesso sotto la lente i dati del Gioco d'azzardo per l'anno trascorso.
Un lavoro prezioso di supplenza al lassimo dello Stato volutamente carente di comunicazione, dati e, nondimeno azioni di contrasto a un fenomeno - lo dicono i numeri - da troppi anni sempre più preoccupante.
Ovviamente, per mission e area di servizio la Diocesi milanese fotografa soprattutto il territorio lombardo e lecchese.
Andiamo a vederli questi dati.
Mettendo però a fuoco innanzitutto il dato totale di spesa per il gioco d'azzardo, fisico e online, in Italia.
IN ITALIA GIOCATI 157 MILIARDI
157.000.000.000 di euro.
Centocinquantasettemiliardi che han portato a perdite per i giocatori della cifra folle di 21,5 miliardi €
Ogni anno in continua crescita, sia la spesa per le giocate che le perdite.
Nel 2024 nella sola Diocesi di Milano: su oltre 14 miliardi di euro giocati, sono stati persi 2,15 miliardi.
Una “tassa occulta” che sottrae risorse alla collettività e alimenta vulnerabilità sociale.
In Diocesi, pur giocando meno della media nazionale, si perde di più: 386 euro a testa contro i 366 della media italiana.
A testa qui significa dal neonato al nonno, ossia tutti, una media anche contando chi non gioca.
Una tragedia.
Il gioco d’azzardo è sempre più diffuso, tragedia nella tragedia, anche tra giovani e adolescenti, che ha, quando con facilità sfiora o peggio entra nella patologia e nella problematicità, l'ulteriore aspetto che compromette salute mentale, rapporti familiari, finanze personali e legami sociali.
Per fronteggiare l’emergenza, la Chiesa ambrosiana, anche qui a supplenza dello Stato, ha avviato azioni concrete: sportelli di ascolto per familiari, gruppi di auto-aiuto, campagne di sensibilizzazione, collaborazione con Enti e inevitabilmente, supporto economico attraverso fondazioni antiusura.
Lo Stato intanto ha allentato i divieti di pubblicità.
La vediamo anche sulle magliette delle squadre sportive che dovrebbe essere, anche solo per deontologia, inaccettabile.
I DATI FOLLI DI LECCO
La Diocesi di Milano ha suddiviso in 7 zone il proprio territorio di missione e cura, Lecco è la Zona 3 (area che include anche un porzione di territorio comasco) dove i dati 2024 sono ancora più allarmanti, sia come provincia che, se non bastasse, ancor peggio per il capoluogo.
790 sono i milioni di euro giocati nell'intera zona che han portato per il solo 2024 a una perdita complessiva di oltre 126 milioni di euro.
Significa che ogni abitante "punta" 2400€ a testa con perdite, da sommare, sempre per abitante, di 330€. Anche qui è doveroso reiterare la nota che la divisione è per abitante, tenendo quindi conto anche di chi non gioca nemmeno un centesimo.
I DATI DI LECCO CITTÀ
L'importo giocato in città è di 117.876.143,34 € che significa 2500€
Con una perdita complessiva di 20.729.450,22 pari a 432 euro per abitante.
Media più alta sia della Provincia che nazionale.
LE PROPOSTE
Vorrei quindi reiterare una proposta oltre a sostenere quelle concrete e già in campo della Diocesi.
Visto che le stime parlavano già poco tempo fa di un numero che varia dai 1700 ai 7500 giocatori patologici residenti in provincia e di un numero doppio di giocatori problematici, cioè coloro che utilizzano una parte significativa del proprio reddito per il gioco.
- LA PRIMA è quella che vede l’Ente Comunale, tramite un apposito Atto, vietare la sponsorizzazione, i patrocini, i contributi e tutti quei rapporti non obbligatori per Legge, con i soggetti che scelgono di tenere queste slot ect, e come forma più persuasiva, anche con chi co-organizza iniziative con gli stessi.
- LA SECONDA, più formativa, è quella di rivolgersi direttamente ai clienti di questi esercizi per farli promotori diretti di una campagna “autoprodotta”. Tipo: “(Bar x) o noi o le slot”.
Potrebbe essere l’occasione buona per convincere l’esercente dalla (s)convenienza economica
- LA TERZA, percorsi più incisivi e duraturi, con più linguaggi narrativi, con le scuole di ogni ordine/grado coinvolgendoli in campagne e didattica per sviluppare consapevolezza per chi già gioca e per mettere a disposizione strumenti per tenere lontano chi non gioca
Aggiungo una QUARTA per la stampa...
Non dare, ove possibile, enfasi alle vincite che avvengono, peraltro molto raramente, sul territorio ma non solo.
Io non so se questo porterà dei frutti, ma i dati sono allarmanti
E ogni azione è importante
Un lavoro prezioso di supplenza al lassimo dello Stato volutamente carente di comunicazione, dati e, nondimeno azioni di contrasto a un fenomeno - lo dicono i numeri - da troppi anni sempre più preoccupante.
Ovviamente, per mission e area di servizio la Diocesi milanese fotografa soprattutto il territorio lombardo e lecchese.
Andiamo a vederli questi dati.
Mettendo però a fuoco innanzitutto il dato totale di spesa per il gioco d'azzardo, fisico e online, in Italia.

157.000.000.000 di euro.
Centocinquantasettemiliardi che han portato a perdite per i giocatori della cifra folle di 21,5 miliardi €
Ogni anno in continua crescita, sia la spesa per le giocate che le perdite.
Nel 2024 nella sola Diocesi di Milano: su oltre 14 miliardi di euro giocati, sono stati persi 2,15 miliardi.
Una “tassa occulta” che sottrae risorse alla collettività e alimenta vulnerabilità sociale.
In Diocesi, pur giocando meno della media nazionale, si perde di più: 386 euro a testa contro i 366 della media italiana.
A testa qui significa dal neonato al nonno, ossia tutti, una media anche contando chi non gioca.
Una tragedia.
Il gioco d’azzardo è sempre più diffuso, tragedia nella tragedia, anche tra giovani e adolescenti, che ha, quando con facilità sfiora o peggio entra nella patologia e nella problematicità, l'ulteriore aspetto che compromette salute mentale, rapporti familiari, finanze personali e legami sociali.
Per fronteggiare l’emergenza, la Chiesa ambrosiana, anche qui a supplenza dello Stato, ha avviato azioni concrete: sportelli di ascolto per familiari, gruppi di auto-aiuto, campagne di sensibilizzazione, collaborazione con Enti e inevitabilmente, supporto economico attraverso fondazioni antiusura.
Lo Stato intanto ha allentato i divieti di pubblicità.
La vediamo anche sulle magliette delle squadre sportive che dovrebbe essere, anche solo per deontologia, inaccettabile.


La Diocesi di Milano ha suddiviso in 7 zone il proprio territorio di missione e cura, Lecco è la Zona 3 (area che include anche un porzione di territorio comasco) dove i dati 2024 sono ancora più allarmanti, sia come provincia che, se non bastasse, ancor peggio per il capoluogo.
790 sono i milioni di euro giocati nell'intera zona che han portato per il solo 2024 a una perdita complessiva di oltre 126 milioni di euro.
Significa che ogni abitante "punta" 2400€ a testa con perdite, da sommare, sempre per abitante, di 330€. Anche qui è doveroso reiterare la nota che la divisione è per abitante, tenendo quindi conto anche di chi non gioca nemmeno un centesimo.

L'importo giocato in città è di 117.876.143,34 € che significa 2500€
Con una perdita complessiva di 20.729.450,22 pari a 432 euro per abitante.
Media più alta sia della Provincia che nazionale.
LE PROPOSTE
Vorrei quindi reiterare una proposta oltre a sostenere quelle concrete e già in campo della Diocesi.
Visto che le stime parlavano già poco tempo fa di un numero che varia dai 1700 ai 7500 giocatori patologici residenti in provincia e di un numero doppio di giocatori problematici, cioè coloro che utilizzano una parte significativa del proprio reddito per il gioco.
- LA PRIMA è quella che vede l’Ente Comunale, tramite un apposito Atto, vietare la sponsorizzazione, i patrocini, i contributi e tutti quei rapporti non obbligatori per Legge, con i soggetti che scelgono di tenere queste slot ect, e come forma più persuasiva, anche con chi co-organizza iniziative con gli stessi.
- LA SECONDA, più formativa, è quella di rivolgersi direttamente ai clienti di questi esercizi per farli promotori diretti di una campagna “autoprodotta”. Tipo: “(Bar x) o noi o le slot”.
Potrebbe essere l’occasione buona per convincere l’esercente dalla (s)convenienza economica
- LA TERZA, percorsi più incisivi e duraturi, con più linguaggi narrativi, con le scuole di ogni ordine/grado coinvolgendoli in campagne e didattica per sviluppare consapevolezza per chi già gioca e per mettere a disposizione strumenti per tenere lontano chi non gioca
Aggiungo una QUARTA per la stampa...
Non dare, ove possibile, enfasi alle vincite che avvengono, peraltro molto raramente, sul territorio ma non solo.
Io non so se questo porterà dei frutti, ma i dati sono allarmanti
E ogni azione è importante
Paolo Trezzi