Lecco: alla Resegup 2 nuovi record grazie a Kibet e Conti
La Resegup 2025 entra ufficialmente nella storia della skyrace lecchese. La 14ª edizione della celebre corsa tra città e montagna ha visto cadere entrambi i record della gara, regalando un pomeriggio di sport e adrenalina a oltre 1.200 runner e a centinaia di spettatori, tutti raccolti lungo i 24 chilometri che, come da tradizione, uniscono il cuore di Lecco alla vetta del Resegone (1.877 m), prima di ridiscendere tra le vie cittadine.

A scrivere il proprio nome in cima all’albo d’oro della Resegup è stato il giovane keniota Kevin Kibet (classe 2002, team Pegarun), che ha letteralmente frantumato il precedente record del percorso, chiudendo la gara in uno strabiliante 2h13'24’’. Una performance mai vista prima sulle pendenze della montagna lecchese, che gli ha permesso di superare il connazionale Paul Machoka (2h13'43’’), in testa al passaggio del rifugio Azzoni dopo 1h15’.

Chiude il podio Andrea Rota (OSA Valmadrera / Team Salomon), primo degli italiani, in 2h23’09’’, seguito dall’amico Danilo Brambilla (Falchi Lecco / Alde). Nel 2024 a trionfare era stato Luca Del Pero con un tempo di 02:17:38, mentre l’anno precedente Mattia Gianola aveva fatto il tempo record di 02:15:00.

Anche la gara femminile ha regalato emozioni forti e un nuovo primato. A firmarlo è stata Fabiola Conti (Mud&Snow / Otso), che ha tagliato il traguardo in 2h40'33’’, cancellando il record stabilito da Elisa Desco nel 2024 (2h45'25’’).

Secondo posto proprio per Desco (Team Scarpa), ancora protagonista con un solido 2h46'57’’. Sul terzo gradino del podio la giovane Martina Bilora (Team New Balance), in 2h50'51’’.
Le iscrizioni, andate sold-out in appena due settimane, raccontano già da sole quanto la Resegup sia l’evento sportivo più atteso dell’anno a Lecco. La partenza alle 14:30 da Piazza Garibaldi ha dato il via a un fiume colorato, composto da runner professionisti e amatori, provenienti da 28 nazioni diverse. Tra di loro anche il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, e una nutrita rappresentanza del gruppo OSA Valmadrera, con ben 118 atleti al via.

Il percorso ha messo a dura prova i partecipanti, con 1.800 metri di dislivello positivo, salite con pendenze al 40%, e discese rese insidiose da fango e umidità. La foschia in vetta non ha impedito di godere di un panorama spettacolare, mentre lungo il tracciato non è mai mancato il calore del pubblico, presente a ogni curva, a ogni sentiero, fin sul Resegone.

A rinfrescare gli atleti ci hanno pensato anche giovanissimi volontari, pronti con acqua e bevande, mentre la scelta dei bicchieri in silicone ha confermato l’anima “green” della manifestazione, sempre più attenta alla sostenibilità ambientale.

A scrivere il proprio nome in cima all’albo d’oro della Resegup è stato il giovane keniota Kevin Kibet (classe 2002, team Pegarun), che ha letteralmente frantumato il precedente record del percorso, chiudendo la gara in uno strabiliante 2h13'24’’. Una performance mai vista prima sulle pendenze della montagna lecchese, che gli ha permesso di superare il connazionale Paul Machoka (2h13'43’’), in testa al passaggio del rifugio Azzoni dopo 1h15’.

Chiude il podio Andrea Rota (OSA Valmadrera / Team Salomon), primo degli italiani, in 2h23’09’’, seguito dall’amico Danilo Brambilla (Falchi Lecco / Alde). Nel 2024 a trionfare era stato Luca Del Pero con un tempo di 02:17:38, mentre l’anno precedente Mattia Gianola aveva fatto il tempo record di 02:15:00.

Anche la gara femminile ha regalato emozioni forti e un nuovo primato. A firmarlo è stata Fabiola Conti (Mud&Snow / Otso), che ha tagliato il traguardo in 2h40'33’’, cancellando il record stabilito da Elisa Desco nel 2024 (2h45'25’’).

Secondo posto proprio per Desco (Team Scarpa), ancora protagonista con un solido 2h46'57’’. Sul terzo gradino del podio la giovane Martina Bilora (Team New Balance), in 2h50'51’’.

Il percorso ha messo a dura prova i partecipanti, con 1.800 metri di dislivello positivo, salite con pendenze al 40%, e discese rese insidiose da fango e umidità. La foschia in vetta non ha impedito di godere di un panorama spettacolare, mentre lungo il tracciato non è mai mancato il calore del pubblico, presente a ogni curva, a ogni sentiero, fin sul Resegone.

A rinfrescare gli atleti ci hanno pensato anche giovanissimi volontari, pronti con acqua e bevande, mentre la scelta dei bicchieri in silicone ha confermato l’anima “green” della manifestazione, sempre più attenta alla sostenibilità ambientale.
E.Ma.