La decadenza di Lecco tra spese "folli" consulenze e spartizioni

Le società partecipate usate come un bancomat e merce di scambio , le consulenze affidate agli "amici degli amici" con affidamenti diretti di decine e decine migliaia di euro, magheggi che farebbero impallidire anche i magistrati di mani pulite.
Maggioranza di centro sinistra concentrata sui giochi di potere per continuare indisturbata a dissipare i soldi dei contribuenti con operazioni di distrazione di massa , opposizione dei partiti di centro destra pervenuta solo in maniera flebile, indistinta e litigiosa con "autosabotazioni" lesive di quel minimo di dignità politica che è richiesta a chi si occupa del bene pubblico.
Lo scenario che ci sta portando alle elezioni 2026 è a dir poco mortificante e imbarazzante.
Francamente non comprendo se i cittadini hanno messo il "salame"  sugli occhi o sono solo disinteressati alla politica e a ciò che accade in città.
Perché la loro voce si sente solo nelle lamentele private, ma in pubblico, tranne alcune petizioni, non emerge.
Non è solo la partecipazione al voto a soffrirne, poiché la stanchezza è evidente e giustificata verso il disamore ai partiti , ma sopratutto il senso civico che si sta assopendo, questo si è un rischio per la democrazia.
Si sta concludendo questa consiliatura ha fatto più opposizione Appello per Lecco con un solo consigliere di quanto ne abbia prodotta il centro destra, non è una critica, ma una constatazione.
A parte alcuni consiglieri comunali animati da vero spirito civico ci è sembrato che alcuni partiti erano più interessati ad orchestrare con il sindaco il posizionamento dei propri accoliti nelle partecipate che un reale confronto sulle questioni ( e sono tante ) aperte in città.
Un modo vecchio di far politica, arrugginito, arcaico, che in quattro anni ha decretato la completa fuoriuscita della città capoluogo dai rapporti che contano a livello regionale e nazionale.
Oggi Lecco è sparita dai radar, ci salva solo il turismo che dopo il covid ha avuto una esplosione ovunque, per il resto relazioni zero, litigiosità ai massimi livelli e una comunità che attonita sembra assistere allo spettacolo decadente in maniera perlomeno disattenta, senza capacità critica pubblica.
Va bene così? Amen.
Si continui alla spartizione dei posti, alla dissipazione di risorse pubbliche a favore di amici e partiti politici, ma non sarà così che Lecco potrà rinascere, se non si torna ad occuparsi del bene comune mettendo davanti l'esercizio del ruolo di rappresentanza e non accontentarsi di una poltroncina "pro tempore" per mettere una bandierina insignificante nell'ufficio del partito, ma costringendoti a fare intese che limitano l'azione politica, la rappresentanza, la libertà di dire, sempre e in ogni luogo, ciò che pensi per il bene della tua città.
Continueremo a fare in Consiglio comunale reparto da soli come Appello per Lecco, una vera e reale opposizione non strumentale, ma concentrata su argomenti e delibere, decidendo di volta in volta per poter dare un senso al voto. Negli ultimi mesi anche con il gruppo di "Per Lecco" si è trovata una sintonia istituzionale che può essere foriera di sviluppi sul piano politico e amministrativo e di questo ne siamo ben felici.
Corrado Valsecchi, capogruppo consiliare di Appello per Lecco
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