Da Lecco a Como per truffare un'anziana. Giovane in Italia da poco finisce...in manette
La truffa era andata a buon fine. Per fortuna però, la Squadra Mobile della Questura di Lecco, è riuscita a mettersi sulle tracce della presunta responsabile della stessa, che è finita in manette.

E' stata infatti tradotta stamani al cospetto del giudice del Tribunale di Lecco, Paolo Salvatore, per essere sottoposta a processo con rito direttissimo, una giovane donna classe 1993 originaria dell'Est Europa, chiamata a rispondere del reato di truffa aggravata.
Nella giornata di ieri infatti, l'imputata si sarebbe spostata in taxi dal ''nostro'' capoluogo di provincia, sull'altra sponda del lago. A Como per la precisione.
A fornirgli l'indirizzo dell'abitazione in cui portarsi - secondo il racconto che lei stessa avrebbe reso in aula - sarebbe stato un amico conosciuto online, che da qualche giorno la stava ospitando presso la sua abitazione lecchese.
''Vai a ritirarmi questo pacco'' le avrebbe chiesto. Peccato che il pacco in questione sarebbe stato colmo di denaro e gioielli consegnati nelle sue mani da un'anziana, una delle tante vittime di quelle truffe che vengono messe quotidianamente a segno, come riportano i bollettini della cronaca locale e nazionale.
Contattata telefonicamente, la donna - preoccupata per un presunto parente malato di tumore che necessitava di aiuto economico - avrebbe seguito le indicazioni ricevute dall'altro capo della cornetta e preparato i suoi oggetti di valore da consegnare appunto alla persona che da lì a poco si sarebbe presentata alla sua porta.
Una truffa andata a segno quindi, ma solo a metà. Una volta tornata in stazione a Lecco - a bordo dello stesso taxi che nel frattempo, su sua richiesta, l'aveva attesa - la giovane sarebbe stata avvicinata dagli uomini e dalle donne della Questura. Sottoposta a perquisizione è stata trovata in possesso circa 350 grammi di gioielli in oro e diverse banconote di denaro contante che l’anziana signora le aveva consegnato poco prima. Al termine degli accertamenti le divise l'hanno dunque tratta in arresto, contestandole appunto la truffa aggravata e il possesso di un documento d'identità contraffatto.
Al termine dell'udienza odierna il giudice ha convalidato l'arresto dell'imputata - difesa d'ufficio dall'avvocato Elisa Magnani del Foro di Lecco e in Italia senza fissa dimora - indicando quale misura restrittiva, la detenzione in carcere. Ritenendo essere di Como la competenza territoriale dell'episodio in contestazione, il dottor Salvatore ha poi disposto l'invio degli atti alla Procura lariana.
Il destino giudiziario della trentenne sarà dunque deciso...nell'altra sponda del lago, mentre proseguono le indagini per giungere all'identificazione dell'amico che le avrebbe fornito l'indirizzo dell'anziana truffata.

E' stata infatti tradotta stamani al cospetto del giudice del Tribunale di Lecco, Paolo Salvatore, per essere sottoposta a processo con rito direttissimo, una giovane donna classe 1993 originaria dell'Est Europa, chiamata a rispondere del reato di truffa aggravata.
Nella giornata di ieri infatti, l'imputata si sarebbe spostata in taxi dal ''nostro'' capoluogo di provincia, sull'altra sponda del lago. A Como per la precisione.
A fornirgli l'indirizzo dell'abitazione in cui portarsi - secondo il racconto che lei stessa avrebbe reso in aula - sarebbe stato un amico conosciuto online, che da qualche giorno la stava ospitando presso la sua abitazione lecchese.
''Vai a ritirarmi questo pacco'' le avrebbe chiesto. Peccato che il pacco in questione sarebbe stato colmo di denaro e gioielli consegnati nelle sue mani da un'anziana, una delle tante vittime di quelle truffe che vengono messe quotidianamente a segno, come riportano i bollettini della cronaca locale e nazionale.
Contattata telefonicamente, la donna - preoccupata per un presunto parente malato di tumore che necessitava di aiuto economico - avrebbe seguito le indicazioni ricevute dall'altro capo della cornetta e preparato i suoi oggetti di valore da consegnare appunto alla persona che da lì a poco si sarebbe presentata alla sua porta.
Una truffa andata a segno quindi, ma solo a metà. Una volta tornata in stazione a Lecco - a bordo dello stesso taxi che nel frattempo, su sua richiesta, l'aveva attesa - la giovane sarebbe stata avvicinata dagli uomini e dalle donne della Questura. Sottoposta a perquisizione è stata trovata in possesso circa 350 grammi di gioielli in oro e diverse banconote di denaro contante che l’anziana signora le aveva consegnato poco prima. Al termine degli accertamenti le divise l'hanno dunque tratta in arresto, contestandole appunto la truffa aggravata e il possesso di un documento d'identità contraffatto.
Al termine dell'udienza odierna il giudice ha convalidato l'arresto dell'imputata - difesa d'ufficio dall'avvocato Elisa Magnani del Foro di Lecco e in Italia senza fissa dimora - indicando quale misura restrittiva, la detenzione in carcere. Ritenendo essere di Como la competenza territoriale dell'episodio in contestazione, il dottor Salvatore ha poi disposto l'invio degli atti alla Procura lariana.
Il destino giudiziario della trentenne sarà dunque deciso...nell'altra sponda del lago, mentre proseguono le indagini per giungere all'identificazione dell'amico che le avrebbe fornito l'indirizzo dell'anziana truffata.
G.C.