Introbio: si chiude il campo scuola, bella esperienza per 150 piccoli alpini
Si è concluso ieri a Introbio il campo scuola organizzato dalle sezioni ANA di Lecco e Milano, per 150 bambini e ragazzi dalla quinta elementare alla seconda superiore. I partecipanti, al termine di una settimana in stile alpino, puntellata di attività e incontri, hanno marciato per le via del paese divisi per brigate, raggiungendo così il municipio, punto scelto per l'ammassamento.
Ad attenderli i familiari - emozionati dopo quasi una settimana di distacco - nonché i rappresentanti delle amministrazioni comunali, regionali e provinciali, le forze dell’ordine, il corpo musicale Colombo di Pasturo e moltissimi gagliardetti degli alpini.
Dopo l’entrata dei vessilli di Lecco e Milano nel cortile di Villa Migliavacca, il corteo si è incamminato verso Prà Baster, sede dell'accampamento, con la tappa d’obbligo al monumento ai Caduti introbiesi.
Al campo don William Abbruzzese e padre Pierre Corti hanno celebrato la messa, proponendo, nel corso della celebrazione, espliciti riferimenti a quanto i ragazzi e i loro accompagnatori hanno vissuto negli ultimi giorni. Il parroco, in particolare, rifacendosi alla liturgia, ha spiegato ai giovan come è possibile “diventare dono per gli altri, imparando con la disciplina, quella che proprio gli alpini hanno insegnato”, una disciplina espressa anche con la marcia e dunque con qualcosa che che viene fatto coordinandosi con gli altri,“bella ed unità, come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo che sono singoli ma insieme marciano all’unisono, allo stesso ritmo”, ha asserito richiamando alla Trinità. Ha dato poi un secondo insegnamento per la crescita di ogni presente, ovvero il dover imparare a “gustare ogni singola cosa, compreso le leggi”, per poi parlare di cultura della pace, “che significa la cultura della reciprocità e della disciplina, rispettando l’altro”.
Al termine della funzione il consigliere della sezione di Lecco dell'ANA, Mauro Farina ha invitato sul palco dapprima il capo campo Dino Sala che, evidentemente emozionato, rivolgendosi ai genitori ha spiegato come l'esperienza vissuta dai loro figli sia frutto dell'impegno di tanti volontari, ringraziando infine le stesse mamme e gli stessi papà per aver affidato agli alpini i loro figli. “Ve li restituiamo cresciuti, con il cuore arricchito da nuove amicizie e lo sguardo acceso dalla bellezza di questa esperienza”. E non si è fatto attendere l'apprezzamento dei partecipanti stessi con il coro “Dino, Dino” rivolto al loro capo campo.
Si sono susseguiti gli interventi “istituzionali”. Oltre ai due sacerdoti, hanno salutato il campo scuola il sindaco di Introbio Silvana Piazza, dettasi altresì orgogliosa di aver ospitato in paese l'accampamento; il consigliere provinciale Antonio Pasquini che ha portato i saluti della presidente Hofmann e si è complimentato con gli organizzatori, sottolineando come proposte come questa “rendano evidente la necessità di ripristinare la leva, magari con tempo più ridotto e con forme diverse, per affermare la disciplina e determinati valori”; il cosigliere regionale Giacomo Zamperini che ha fatto il punto su ciò che Regione Lombardia sta facendo per sostenere attività come questa, invitando gli alpini ad essere sempre presenti.
Come rappresentanza delle stesse penne nere, è intervenuto per il Quinto Reggimento, il tenente Giovanni Sala che si è complimentato per quanto fatto a Introbio. Il presidente ANA di Milano, Valerio Fusari Imperatore fatto notare come i ragazzi abbiamo dimostrato grande impegno, potendo tra l'altro conoscere la cultura alpina e la montagna. Dopo di lui Emiliano Invernizzi, presidente ANA Lecco, ha ringraziato tutti i presenti, soprattutto le commissioni del campo scuola che hanno collaborato e sono riuscite ad unire “piccoli e grandi in una sola settimana”, attraverso cui trasmettere tutti i valori propri degli alpini e ha invitato i genitori a chiedere ai figli quanto hanno appreso e proseguire con gli insegnamenti ricevuti anche nell’ambiente domestico. Ha ringraziato infine la Protezione civile per l’allestimento del campo con il montaggio delle tende sotto la pioggia della settimana precedente l’inizio della settima “alpina”.
In conclusione degli interventi ha parlato il consigliere nazionale ANA Renato Spreafico, che ha voluto ricordare come questa esperienza sia stata soprattutto di solidarietà tra i giovani presenti che durante le gite si sono confortati e confrontati. Dopo la consegna degli attestati e le fotografie di rito, l’ultimo ammainabandiera sull’inno di Mameli ha sancito la chiusura del campo, cui è seguita la cena a base di polenta taragna e salsicce.
Le tende da ieri sera sono rimaste vuote, ma sicuramente chi le ha vissute in questi giorni torna a casa con un bagaglio pieno di esperienza, di amicizia e di ricordi che saranno con loro per tutta la vita.
Il capo campo Dino Sala
Ad attenderli i familiari - emozionati dopo quasi una settimana di distacco - nonché i rappresentanti delle amministrazioni comunali, regionali e provinciali, le forze dell’ordine, il corpo musicale Colombo di Pasturo e moltissimi gagliardetti degli alpini.
Dopo l’entrata dei vessilli di Lecco e Milano nel cortile di Villa Migliavacca, il corteo si è incamminato verso Prà Baster, sede dell'accampamento, con la tappa d’obbligo al monumento ai Caduti introbiesi.
Al campo don William Abbruzzese e padre Pierre Corti hanno celebrato la messa, proponendo, nel corso della celebrazione, espliciti riferimenti a quanto i ragazzi e i loro accompagnatori hanno vissuto negli ultimi giorni. Il parroco, in particolare, rifacendosi alla liturgia, ha spiegato ai giovan come è possibile “diventare dono per gli altri, imparando con la disciplina, quella che proprio gli alpini hanno insegnato”, una disciplina espressa anche con la marcia e dunque con qualcosa che che viene fatto coordinandosi con gli altri,“bella ed unità, come il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo che sono singoli ma insieme marciano all’unisono, allo stesso ritmo”, ha asserito richiamando alla Trinità. Ha dato poi un secondo insegnamento per la crescita di ogni presente, ovvero il dover imparare a “gustare ogni singola cosa, compreso le leggi”, per poi parlare di cultura della pace, “che significa la cultura della reciprocità e della disciplina, rispettando l’altro”.
Al termine della funzione il consigliere della sezione di Lecco dell'ANA, Mauro Farina ha invitato sul palco dapprima il capo campo Dino Sala che, evidentemente emozionato, rivolgendosi ai genitori ha spiegato come l'esperienza vissuta dai loro figli sia frutto dell'impegno di tanti volontari, ringraziando infine le stesse mamme e gli stessi papà per aver affidato agli alpini i loro figli. “Ve li restituiamo cresciuti, con il cuore arricchito da nuove amicizie e lo sguardo acceso dalla bellezza di questa esperienza”. E non si è fatto attendere l'apprezzamento dei partecipanti stessi con il coro “Dino, Dino” rivolto al loro capo campo.
Si sono susseguiti gli interventi “istituzionali”. Oltre ai due sacerdoti, hanno salutato il campo scuola il sindaco di Introbio Silvana Piazza, dettasi altresì orgogliosa di aver ospitato in paese l'accampamento; il consigliere provinciale Antonio Pasquini che ha portato i saluti della presidente Hofmann e si è complimentato con gli organizzatori, sottolineando come proposte come questa “rendano evidente la necessità di ripristinare la leva, magari con tempo più ridotto e con forme diverse, per affermare la disciplina e determinati valori”; il cosigliere regionale Giacomo Zamperini che ha fatto il punto su ciò che Regione Lombardia sta facendo per sostenere attività come questa, invitando gli alpini ad essere sempre presenti.
Momenti della settimana
Come rappresentanza delle stesse penne nere, è intervenuto per il Quinto Reggimento, il tenente Giovanni Sala che si è complimentato per quanto fatto a Introbio. Il presidente ANA di Milano, Valerio Fusari Imperatore fatto notare come i ragazzi abbiamo dimostrato grande impegno, potendo tra l'altro conoscere la cultura alpina e la montagna. Dopo di lui Emiliano Invernizzi, presidente ANA Lecco, ha ringraziato tutti i presenti, soprattutto le commissioni del campo scuola che hanno collaborato e sono riuscite ad unire “piccoli e grandi in una sola settimana”, attraverso cui trasmettere tutti i valori propri degli alpini e ha invitato i genitori a chiedere ai figli quanto hanno appreso e proseguire con gli insegnamenti ricevuti anche nell’ambiente domestico. Ha ringraziato infine la Protezione civile per l’allestimento del campo con il montaggio delle tende sotto la pioggia della settimana precedente l’inizio della settima “alpina”.
In conclusione degli interventi ha parlato il consigliere nazionale ANA Renato Spreafico, che ha voluto ricordare come questa esperienza sia stata soprattutto di solidarietà tra i giovani presenti che durante le gite si sono confortati e confrontati. Dopo la consegna degli attestati e le fotografie di rito, l’ultimo ammainabandiera sull’inno di Mameli ha sancito la chiusura del campo, cui è seguita la cena a base di polenta taragna e salsicce.
Altri momenti della settimana
Le tende da ieri sera sono rimaste vuote, ma sicuramente chi le ha vissute in questi giorni torna a casa con un bagaglio pieno di esperienza, di amicizia e di ricordi che saranno con loro per tutta la vita.
Moira Acquistapace