Valmadrera: 'ci insegnate cosa è l'amore', festa per gli anniversari di nozze

Una Santa Messa particolarmente sentita quella celebrata da don Isidoro Crepaldi, nella mattinata di domenica 15 giugno. La Parrocchia Sant’Antonio Abate di Valmadrera ha accolto svariate coppie, riunite per celebrare insieme l’anniversario del loro matrimonio, dal primo fino al sessantesimo, passando per le tappe più significative come il quinto, il decimo, il venticinquesimo e il cinquantesimo.
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"Tutta la celebrazione sarà un augurio speciale a ciascuno di voi perché oggi siamo qui davanti a Dio Trinità per il dono di aver condiviso, chi per tanti o chi per pochi anni, la gioia della vostra unione" ha annunciato fin da suubito il parroco, rivolgendosi ai festeggiati. "Ogni famiglia realizza nel sacramento del matrimonio l’amore del Signore. Tutti noi qui presenti ci uniamo a ciascuno di voi per affermare questa verità e per accogliere il perdono che Lui ci dona, grazie al quale si superano incomprensioni, ma anche qualche litigio. Perdonarsi è un valore indispensabile per rafforzare la relazione”.
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Don Isidoro

Il cuore del messaggio rivolto agli sposi si è espresso pienamente nel corso dell’omelia. “Vorrei che questa celebrazione di lode venga dalla parola di Dio che abbiamo ascoltato, che parla della storia di un giovane uomo” ha esordito don Isidoro. “A partire dalla scuola, questo giovane riesce a realizzare la propria felicità, sognando il lavoro e una dolce metà con cui condividere il cammino. Questa gioia si completa con il desiderio e l’arrivo dei figli, tra le soddisfazioni e le difficoltà che portano il loro accudimento e la loro crescita. Infatti, una volta diventati grandi, i figli mettono alla prova i genitori fino a quando raggiungono la maturità: guardandosi indietro, pensano a quanto sia stato bello il proprio cammino. Questa storia ci racconta quanto siamo contraddittori: nel corso della vita, infatti, sembra sempre che ci si trovi alla ricerca costante di qualcosa di più appagante”.
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Con queste parole il Parroco ha posto l’accento sul tanto desiderato raggiungimento della felicità, proponendo alcuni spunti di riflessione: “si arriverà a una completa soddisfazione nel momento in cui si comprenderà che tutte queste storie erano semplicemente vere storie d’amore. Questo sentimento così forte si realizza nella vita di tutti nel mistero della Pasqua, che non è altro che la croce della resurrezione di Gesù. Non c’è vera gioia e vera resurrezione che non sia segnata da qualche croce: per questo, la vostra presenza oggi testimonia la vostra riconoscenza verso qualcuno che è la vostra “croce”, ma anche gioia e amore. In questo senso, ogni giorno vivete la Pasqua e celebrate ogni giorno per dare la vostra esistenza l’uno all’altra”. 

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“Oggi, di fronte a una difficoltà - ha ripreso don Isidoro - una persona tende a gettare la spugna. Per questo vi invito a non trovare in questo atteggiamento il vero cammino della vita. In particolare, voi che siete arrivati al 60° anniversario ci insegnate cosa sia l’amore vero: accogliere l’altro nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia, come vi siete promessi nel matrimonio. Anche Abramo insegna a ritrovarsi nella mensa, nel gesto di mangiare insieme: infatti, non a caso il desiderio di continuare a stare insieme risiede nell’Eucaristia, affinché Dio dimori in voi e lo Spirito Santo vi guidi”.
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La celebrazione si è conclusa con un momento di preghiera e benedizione, che ha rafforzato il legame tra le coppie e la comunità parrocchiale. In una società spesso segnata dall’incertezza, l’esperienza di queste famiglie rappresenta un esempio di impegno, fede e speranza. Don Isidoro ha messo in luce come l’amore, se contraddistinto da perdono, comprensione e condivisione, è la chiave per superare le difficoltà quotidiane e vivere ogni giorno come una “Pasqua” personale.  
V.I.
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