Nidi gratis plus, la Uil: attivata solo in 43 comuni su 84

 La Uil Lario torna a mettere in evidenza una contraddizione che pesa sulle spalle di migliaia di famiglie lecchesi. "La misura Nidi Gratis Plus, pensata per sostenere l’accesso ai nidi d’infanzia per le famiglie con ISEE fino a 25.000 euro, esiste, è attivabile, ma in gran parte nella provincia lecchese resta inutilizzata" denuncia il coordinatore Dario Esposito.
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"Su 84 Comuni solo 43 hanno aderito all’ultima edizione. Non è un dettaglio: è un dato che racconta un’assenza, e insieme un’occasione mancata. Nel frattempo, il bisogno non diminuisce. Anzi. Nella nostra provincia, oltre 25.000 nuclei familiaririentrano nella fascia ISEE prevista dalla misura. Non tutti, certo, hanno figli nella fascia 0–3 anni, ma quel numero basta per fotografare un’esigenza reale e diffusa, che meriterebbe una risposta più coraggiosa. Invece, dove i Comuni non hanno aderito, la misura semplicemente non c’è. Non per limiti tecnici o carenza di fondi, ma per una scelta – o una non-scelta – politica. La situazione peggiora se pensiamo a chi, pur abitando in un Comune che ha fatto un passo indietro, iscrive il proprio figlio in un nido del Comune accanto. Se non ci sono convenzioni o tariffe dedicate ai non residenti, il contributo viene negato. Così, due famiglie con lo stesso ISEE, lo stesso carico familiare e la stessa retta si trovano in condizioni opposte. E tutto per una riga di confine".
La Uil Lario, dunque, torna a dire con chiarezza che non è accettabile che l’accesso a un servizio educativo venga deciso da un dettaglio anagrafico. "Non è una questione tecnica: è una questione di visione" rimarca Esposito. "Serve un cambio di passo. Occorre che i Comuni firmino le convenzioni necessarie, garantiscano tariffe accessibili per chi ha meno e si siedano attorno a un tavolo per confrontarsi con chi rappresenta le famiglie e i lavoratori di questo territorio. Continuare a ignorare questa misura non è più una distrazione: è una scelta che lascia indietro chi ha più bisogno".
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