Il grande bluff dell'Hub dei bus

Cara Leccoonline

Spostare i bus dal centro al centro, semplicemente liberando lo spazio sotto le finestre del sindaco, per andare ad aggrovigliare ulteriormente il traffico 100 metri più sopra.
E vendere il tutto come “rivoluzione" è per Gattinoni il nuovo amo nel lago per futuri pesciolini elettori.

Il retino è il finanziamento da 14 milioni€ da Regione: tanto basta ai politici per far credere che sia una buona idea. Come se la cifra in sé fosse garanzia di efficienza:
Il copione del Ponte sullo Stretto: opera raccontata come soluzione ma slegata da ogni benefico quotidiano.

L'idea dell’Hub e del nodo ferroviario come fulcro è pure precedente al PUMS - il Piano Urbano della Mobilità sostenibile - del Comune.
È nero su bianco in un protocollo firmato da Regione e RFI nel 2020.

La Giunta Gattinoni non ha inventato nulla, ha solo trovato una barca pronta e ora rivendica la scoperta dell’America senza saper peraltro navigare.

Un'altra occasione e modo per provare a distogliere l'elettore dal quotidiano, code, ponti chiusi, bus in ritardo, cantieri mal gestiti e peggio comunicati, cambi di senso di marcia e mai di passo, jersey per sempre provvisori, costi della sosta aumentati, silos chiusi, parcheggi cancellati, strade e buche e buche e strade e soldi buttati.
In più sull'hub dei bus si stanno ancora aspettando risposte, verificabili, a domande semplici

- Qualcuno (dei consiglieri) ha potuto vedere il Progetto presentato al Bando di Regione?
- Qualcuno (dei consiglieri) ha potuto avanzare emendamenti, proposte, prima della sua presentazione?
- Qualcuno (dei consiglieri) dopo un anno e più di parole vuote, fatti nascosti, sull'hub di via Balicco ha visto uno straccio di Piano del traffico, uno Studio sui flussi pedonali e auto, un'elaborazione sul numero di corse dei bus in sosta e transito e relativi utenti con simulazioni anche in base alle ipotesi di ridisegno contenute nella variante al Pgt dell'area?
No.

Gattinoni fa credere nelle sue dichiarazioni alla Mike Bongiorno che poi tutti decideranno tutto.
Ma le decisioni vere, con evidenza, già son state prese. Manca, al più, di far decidere il colore delle tende. Che manco ci sono.

L'obiettivo è solo recitare il mantra della “mobilità sostenibile”.
Ma altro che mobilità sostenibile: qui l’unica cosa che gira è la propaganda

Paolo Trezzi
Paolo Trezzi
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