Lecco: tra ansie e sollievo la seconda prova resta la più temuta

La seconda prova scritta dell’Esame di Stato rappresenta per molti studenti uno spartiacque: un banco di prova non solo delle conoscenze acquisite durante il percorso scolastico, ma anche della capacità di gestire la pressione, di leggere tra le righe e di adattarsi all’imprevisto. A Lecco, nelle aule di licei e istituti tecnici e professionali, il clima di questa giornata è stato un mix di tensione, concentrazione e – per qualcuno – anche di sollievo. Diverse esperienze, diversi indirizzi, una stessa sfida.
All’Istituto G. Parini, nella sezione di Sistemi Informatici Aziendali, gli studenti si sono trovati davanti a una prova strutturata in modo molto simile a quanto si erano già immaginati. “I temi erano più attuali rispetto alle esercitazioni – ha raccontato Mattia – ma grazie alle tante simulazioni in classe siamo arrivati preparati”. Ora l’attenzione si sposta verso gli orali, con un’emozione in più: saranno i primi a sostenerli.
Parini_1.jpg (155 KB)
Diverso l’approccio all’indirizzo Turistico dello stesso istituto, dove la seconda prova era temuta ma si è rivelata, per alcuni, meno complessa del previsto. Asia ammette: “Pensavo fosse più difficile. In classe avevamo fatto simulazioni più complicate”. Un sollievo che però non elimina la preoccupazione per l’orale, che lei sarà chiamata ad affrontare per prima. Andrea conferma l’intensa preparazione dei mesi scorsi, durante i quali le simulazioni hanno avuto un ruolo centrale.
Parini_2.jpg (160 KB)
Più articolata e sorprendente l’esperienza all’IIS Bertacchi, soprattutto per gli studenti dell’indirizzo Cultura e Spettacolo, che hanno dovuto confrontarsi con una traccia sul fast fashion. Un tema attuale, ma non particolarmente familiare. “Abbastanza complicata, anzi molto – raccontano Nicolò e Mattia – perché l'argomento non era stato approfondito. C’erano questioni legate all’impatto ambientale, all’inquinamento, allo spreco di risorse”. Anche per loro, la seconda prova era quella che incuteva più timore. La preparazione però non è mancata: dal secondo quadrimestre si sono concentrati esclusivamente su questo, anche con l’aiuto di gruppi di studio.
Bertacchi_4.jpg (169 KB)
Bertacchi_3.jpg (184 KB)
Più serena la prova dell’indirizzo Socio Sanitario dello stesso istituto. Il compito consisteva nell’ideare un servizio per anziani, una traccia per alcuni prevista e ben conosciuta. Per altri più difficile. “Era quello che ci aspettavamo”, spiega Francesca. Tuttavia, non tutti si sono sentiti ugualmente pronti. Manuel, ad esempio, ha tratto grande vantaggio dall’esperienza diretta in una RSA, durante un tirocinio. Anche qui, la seconda prova è stata percepita come la più temuta del percorso, anche se l’ansia per l’orale inizia già a farsi sentire.
Più insidiosa e meno prevedibile la prova per Gabriele e Giacomo, studenti dell’indirizzo Economico Sociale. Hanno affrontato un tema di Diritto ed Economia, non tra i più battuti durante l’anno. “La prima parte era un’incognita – spiegano – ma nella seconda ci siamo ritrovati in argomenti già trattati, ed è andata meglio”. Il livello tecnico della traccia ha contribuito a renderla, anche per loro, la prova più temuta.
Bertacchi_1.jpg (172 KB)Il disorientamento non è mancato neppure tra gli studenti dell'indirizzo Scienze Umane. Alessandro confessa che si aspettava una traccia incentrata sulla pedagogia, mentre si è ritrovato a dover affrontare temi di antropologia e sociologia, poco esplorati in classe. “È stato un momento di panico – ammette – non me l’aspettavo”. Una parte del saggio è andata meglio, ma le domande sono rimaste un’incognita. Anche per lui, la prova più temuta era proprio questa.
Bertacchi_2.jpg (169 KB)Al liceo musicale “G.B. Grassi” la prova ha richiesto di comporre una parte di accompagnamento per un canto assegnato. Edoardo, uno degli studenti, ha riconosciuto che la traccia era quella prevista, ma con un livello di difficoltà superiore rispetto alle esercitazioni. “Era innovativa – dice – più articolata di quanto ci aspettassimo”. La preparazione è avvenuta in gran parte con esercizi individuali e confronto tra compagni: l’aspetto pratico e il dialogo tra pari sono fondamentali in un ambito così creativo. Anche qui, lo sguardo è rivolto con apprensione all’orale, considerato il vero banco di prova.
Scientifico_1.jpg (171 KB)Aspettative parzialmente confermate invece al liceo linguistico “Manzoni”, dove la prova di inglese è andata “abbastanza bene”. Tra approfondimenti, comprensioni, vero/falso, domande aperte e crocette, il clima è stato più disteso rispetto al giorno precedente. “La prova di italiano ci ha messo più in difficoltà – raccontano Michela, Camilla e Mattia – soprattutto per la presenza di autori poco trattati. Oggi invece il peso maggiore era la stanchezza”.
Manzoni_1.jpg (174 KB)
All’IIS Badoni, nell’indirizzo informatico, la prova ha previsto la realizzazione di un’applicazione web e domande teoriche. Daniele racconta che la difficoltà era inferiore alle aspettative, anche se “le prove fatte in classe ci avevano abituati a un’impostazione diversa”. La preparazione è stata ampia, tra studio del programma, appunti, ricerche online. Alessio invece si aspettava qualcosa di più teorico, ed è rimasto sorpreso dalla concretezza dell’esercizio. Anche per loro, la seconda prova è stata vissuta con maggiore apprensione rispetto a quella d’italiano.
Badoni_1.jpg (136 KB)
Mentre le pagine scritte si consegnano ai commissari, ciò che resta è un misto di sollievo e curiosità. Alcuni sorridono, altri si confrontano e ripensano. C’è chi si abbraccia e chi scappa in silenzio, con gli occhi già rivolti all’ultima salita: l’orale. Ogni prova ha avuto il suo peso, ma è questo passaggio finale – unico, personale, esposto – a sembrare per molti il vero esame. Ora non resta che tirare il fiato, raccogliere le forze e fare il passo finale. Con la consapevolezza di aver già superato molto.
C.C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.