Olginate, straziante addio a papà Alberto: 'Grazie per tutto l'amore'

Un marito, un figlio e un papà insostituibile, uno zio affettuoso, un amico e un collega fidato. È stato descritto così Alberto Panzeri, il 58enne olginatese a cui nel pomeriggio di oggi, venerdì 20 giugno, è stato tributato l'ultimo saluto in una Chiesa parrocchiale gremita, con un'intera comunità che, tra le lacrime e la commozione, si è stretta in un forte abbraccio alla moglie Luisa e alle piccole Sara e Martina, oltre che a mamma Gabriella, a papà Giuseppe e al resto dei famigliari, nel momento del dolore più grande.
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Alberto Panzeri nella foto scelta dalla famiglia per il necrologio

Era una domenica come tante altre quando Alberto ha chiuso gli occhi per sempre, vittima di un malore che lo ha colpito nel corso della mattinata mentre insieme alle sue bambine stava percorrendo in bicicletta la ciclopedonale sul lungofiume al Lavello di Calolzio: un momento che avrebbe dovuto essere solo di svago e spensieratezza, proprio come quelli che lui tanto apprezzava, come ha sottolineato durante la sua omelia il parroco di Olginate don Matteo Gignoli descrivendo la vita del 58enne come "ordinaria, fatta di amore per la famiglia, di dedizione al lavoro (Panzeri era tra i titolari dell'officina Omel a Pescate, ndr) e di attenzione verso i genitori anziani". 
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L'uscita del feretro dalla Parrocchiale di Olginate

"Tutti gesti semplici che si interrompono con la morte, che ferma il tempo e riempie l'anima di tanti dubbi. In questi momenti noi non possiamo fare altro che esserci, perché i legami aiutano ad affrontare le fatiche, ci danno coraggio e una nuova prospettiva di vita" ha proseguito il celebrante. "Nei legami che andiamo a creare troviamo il bene che abbiamo seminato, la coerenza ai nostri principi. E così i frutti dell'esistenza di Alberto rimangono, restano nella memoria e nel tempo che ha vissuto con la sua famiglia, insieme alla certezza che un giorno ci ritroveremo".
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Straziante poi, al termine della funzione, il ricordo corale dei nipoti, uno dei quali era già intervenuto nei giorni scorsi sui social con un breve messaggio per cercare di raggiungere e ringraziare a nome di tutta la famiglia le persone che hanno subito prestato soccorso allo zio a seguito del grave malore di domenica, allontanando anche le piccole Sara e Martina - entrambe ancora alle scuole elementari - dal luogo dell'accaduto: "Questa non ce la aspettavamo proprio, zio. Come facciamo ora? Vorremmo avere la forza e il coraggio per far sentire alle tue figlie, i tuoi gioielli più preziosi, che c'è un mondo da vivere con fiducia, ma adesso ci sentiamo impotenti. E come possiamo stare vicini alla nostra zietta? Non possiamo né vogliamo sostituirti, ma unire le forze per essere un porto sicuro per loro. Abbiamo però bisogno di te, perché qui da soli non andiamo da nessuna parte: ci hai voluto troppo bene, ora aiutaci e fatti sentire, noi ci saremo sempre. Grazie per tutto l'amore che ci hai dato, l'ascolto sincero e la curiosità verso i nostri progetti, la tua presenza autentica e i tuoi tanti consigli pratici. È ingiusto ciò che è successo, qualcuno dall'alto avrebbe dovuto tenderti una mano. Ora vogliamo poterti ancora sentire, vedere la tua essenza gioiosa e vitale, ridere con le tue battute e i tuoi scherzi. Sarai sempre il nostro fiore".
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Presenti alle esequie nella Chiesa di Sant'Agnese anche il sindaco Marco Passoni e l'AIDO di Olginate, con una volontaria che al termine della celebrazione ha dato lettura della "Preghiera del donatore": già in vita, infatti, Alberto Panzeri aveva detto sì al prelievo dei suoi organi, con un altruismo e una generosità che si ritrovavano anche nelle sue frequenti donazioni di sangue tramite l'AVIS - intervenuto a sua volta sull'altare con un labaro -, un gesto prezioso che tra l'altro, come ha raccontato don Matteo, aveva ripetuto proprio pochi giorni prima della sua prematura e improvvisa scomparsa.
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"Oggi noi qui piangiamo, ma qualcuno altrove sorriderà grazie a lui", le parole del sacerdote in conclusione, prima dell'uscita del feretro dalla Parrocchiale. Ad attenderlo sul sagrato, tra due ali di folla, anche un lenzuolo bianco con la scritta "Ti vogliamo un mondo di bene. Non ti dimenticheremo mai! Per sempre", firmato dalle figlie e dalla moglie, la sua amata famiglia con cui qualche anno fa si era appunto trasferito a Olginate, cominciando poco alla volta a farsi conoscere e benvolere da tutti, in particolare negli ambienti scolastico e parrocchiale che era solito frequentare con le piccole di casa.
Alberto Panzeri è stato quindi accompagnato da un lungo corteo verso il cimitero, dove riposerà per sempre.
B.P.
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