Lago di Olginate: per il risanamento 800.000 euro non bastano, il Parco Adda Nord si 'mobilita'
Gli 800.000 euro stanziati quasi un anno fa da Regione Lombardia non bastano. Ne servono almeno 350.000 in più per "salvare" il lago di Olginate, recuperandone i livelli idraulici originali e verificando in seguito l'effetto di stabilizzazione sui manufatti ammalorati dall'erosione dei sedimenti. È quanto emerge da una delibera del 10 giugno scorso del Parco Adda Nord, l'ente che si è appunto fatto carico dell'attuazione dell'intervento a fronte di un accordo definito con l'Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori.
"Gli studi e analisi di modellazione idraulica propedeutici all'individuazione delle possibili soluzioni da adottare e sulle quali dar corso alla conseguente progettazione esecutiva delle opere per la risoluzione delle problematiche note, alla luce degli aspetti idraulici, ambientali e territoriali del sito, inducono a dover ridefinire le risorse necessarie per dar concreta e completa attuazione agli interventi proposti", si legge nel documento sottoscritto dal presidente Giorgio Monti dopo la riunione del Consiglio di Gestione, che sostanzialmente permette di riattivare "un confronto con l'Autorità di Bacino e le Direzioni Generali competenti di Regione Lombardia" per recuperare le risorse necessarie allo sviluppo del progetto.
"A fronte della conferma da parte di Regione Lombardia di poter reimpiegare i ribassi di gara nelle opere - si annota ancora nella delibera - qualora non sia possibile reperire l'intera somma mancante il Parco si rende disponibile a procedere alla progettazione esecutiva dell'intera opera e trovare le risorse necessarie nel proprio Bilancio per procedere con l'indizione della gara nei tempi indicati dalla DGR 2778/2024, riservandosi tuttavia di realizzare le opere eccedenti con la somma messa a disposizione da Regione in lotti distinti e differiti nel tempo o inserendo una clausola risolutoria espressa nel bando di gara".

La notizia dello stanziamento degli 800.000 euro da parte del Pirellone, come detto, era arrivata il 19 luglio scorso, per grande soddisfazione del comitato "Salviamo il lago di Olginate" che aveva portato avanti una lunga battaglia per quasi quindici anni: correva il 2010, infatti, al momento dell'avvio dei lavori di "pulizia" del fondale in vista di un progetto regionale di navigazione sull'Adda che però non si sarebbe mai concretizzato, interventi poi fermati ma che intanto avevano causato l'abbassamento del livello idrico, con tutte le conseguenze del caso sia per gli equilibri ecologici degli habitat esistenti, sia in termini di erosione regressiva, che ha attaccato la sicurezza delle opere e dei manufatti vicini alle rive.
Tramite il progetto per cui a questo punto gli enti interessati dovranno cercare risorse economiche aggiuntive, si dovrebbe realizzare una traversa fluviale in corrispondenza del tratto terminale del lago sfruttando in parte opere già realizzate nel 2011 nei pressi del ponte ferroviario. Il primo step - come era stato spiegato sempre un anno fa contestualmente all'annuncio dell'arrivo di un contributo da 800.000 euro - consisterebbe nella realizzazione di un sistema di piste di accesso e conferimento delle scogliere in massi ciclopici. Il risultato atteso è un innalzamento del livello dell'acqua di 20 centimetri. A seguire, stando al programma, i lavori dovrebbero essere interrotti per circa dodici mesi per monitorare l'evoluzione degli habitat naturali e le criticità eventualmente emerse nelle costruzioni a riva. Infine la seconda fase, che prevede un ulteriore innalzamento della traversa di altri 20-30 centimetri in modo da raggiungere il livello originario.
"Gli studi e analisi di modellazione idraulica propedeutici all'individuazione delle possibili soluzioni da adottare e sulle quali dar corso alla conseguente progettazione esecutiva delle opere per la risoluzione delle problematiche note, alla luce degli aspetti idraulici, ambientali e territoriali del sito, inducono a dover ridefinire le risorse necessarie per dar concreta e completa attuazione agli interventi proposti", si legge nel documento sottoscritto dal presidente Giorgio Monti dopo la riunione del Consiglio di Gestione, che sostanzialmente permette di riattivare "un confronto con l'Autorità di Bacino e le Direzioni Generali competenti di Regione Lombardia" per recuperare le risorse necessarie allo sviluppo del progetto.
"A fronte della conferma da parte di Regione Lombardia di poter reimpiegare i ribassi di gara nelle opere - si annota ancora nella delibera - qualora non sia possibile reperire l'intera somma mancante il Parco si rende disponibile a procedere alla progettazione esecutiva dell'intera opera e trovare le risorse necessarie nel proprio Bilancio per procedere con l'indizione della gara nei tempi indicati dalla DGR 2778/2024, riservandosi tuttavia di realizzare le opere eccedenti con la somma messa a disposizione da Regione in lotti distinti e differiti nel tempo o inserendo una clausola risolutoria espressa nel bando di gara".

La notizia dello stanziamento degli 800.000 euro da parte del Pirellone, come detto, era arrivata il 19 luglio scorso, per grande soddisfazione del comitato "Salviamo il lago di Olginate" che aveva portato avanti una lunga battaglia per quasi quindici anni: correva il 2010, infatti, al momento dell'avvio dei lavori di "pulizia" del fondale in vista di un progetto regionale di navigazione sull'Adda che però non si sarebbe mai concretizzato, interventi poi fermati ma che intanto avevano causato l'abbassamento del livello idrico, con tutte le conseguenze del caso sia per gli equilibri ecologici degli habitat esistenti, sia in termini di erosione regressiva, che ha attaccato la sicurezza delle opere e dei manufatti vicini alle rive.
Tramite il progetto per cui a questo punto gli enti interessati dovranno cercare risorse economiche aggiuntive, si dovrebbe realizzare una traversa fluviale in corrispondenza del tratto terminale del lago sfruttando in parte opere già realizzate nel 2011 nei pressi del ponte ferroviario. Il primo step - come era stato spiegato sempre un anno fa contestualmente all'annuncio dell'arrivo di un contributo da 800.000 euro - consisterebbe nella realizzazione di un sistema di piste di accesso e conferimento delle scogliere in massi ciclopici. Il risultato atteso è un innalzamento del livello dell'acqua di 20 centimetri. A seguire, stando al programma, i lavori dovrebbero essere interrotti per circa dodici mesi per monitorare l'evoluzione degli habitat naturali e le criticità eventualmente emerse nelle costruzioni a riva. Infine la seconda fase, che prevede un ulteriore innalzamento della traversa di altri 20-30 centimetri in modo da raggiungere il livello originario.
