Dervio: raccolta differenziata dei rifiuti urbani, tre passi indietro
Il tipo di raccolta differenziata che funziona meglio è generalmente il porta a porta perché, come dicono tutti gli studi: questo sistema incentiva la separazione corretta e riduce la quantità di rifiuto destinato alla discarica o all'inceneritore perché i cittadini sono più attenti alla separazione quando i rifiuti vengono raccolti direttamente dalla loro abitazione. Senza contare che i livelli di soddisfazione per questo tipo di raccolta sono più alti tra i cittadini.
Ora L’Amministrazione di Dervio, ha deciso di fare altrimenti ma, a parte che la raccolta, nelle così dette “isole”, che avrebbe dovuto essere operativa dal 17 giugno, ha creato da subito problemi per il non funzionamento dei cassonetti (non potevano testarli prima?), a parte che nessuna informazione aggiornata è stata data alla popolazione sulla sospensione parziale del servizio utilizzando anche semplicemente poche fotocopie nei punti di raccolta (il diritto all’informazione non obbliga ad avere internet o WhatsApp), questa Amministrazione decide sempre senza coinvolgere i cittadini.
Le isole di raccolta non funzionano per tanti motivi, oltre a quelli dimostrati dagli studi di settore:
facendo riferimento ai dati Istat al 1° gennaio 2023, il 37,9 % degli abitanti di Dervio ha più dei 60 anni, di questi, molti non riusciranno ad usare i cassonetti, per la difficoltà tecnica di conferimento: lettura tessera sanitaria o QR code, difficoltà a restare in equilibrio per schiacciare la maniglia di apertura col piede o semplicemente alzare il portello con una mano e tenerlo alzato, avendo l’altra impegnata con il sacco da conferire (ho già visto persone che si aggrappano al bordo dello sportello ma se questo si chiudesse, potrebbero farsi male?). In questo modo persone anziane che fino ad ora erano AUTONOME nel conferimento dei rifiuti fuori casa con la raccolta porta a porta, ora, per la distanza da percorrere fino al punto di raccolta e la modalità di conferimento, sono costrette a dipendere da altri. Togliere l’autonomia a nostri/e cittadini/e è inaccettabile, e chi abita da solo e fatica ad avere aiuti? Non solo, le persone che sono in carrozzella non potranno mai depositare i rifiuti. E’ inutile togliere barriere architettoniche a qualche marciapiede, se poi tali barriere vengono create nella vita quotidiana! Possibile che neppure l’Assessore si sia resa conto di questo? Tra l’altro, se il conferimento fosse davvero semplice, non ci sarebbe bisogno di organizzare la presenza di operatori che “spiegano” l’uso dei cassonetti…
Ultime questioni: quei cassonetti fissi nei luoghi di raccolta sono brutti, brutti, brutti, ma anche se a qualcuno potessero piacere, stanno comunque malissimo nel nostro contesto urbano, basti pensare a quelli a ridosso della scuola primaria o in Via Enrico Fermi solo per fare qualche esempio o a quelli che diventano inaccessibili perché persone maleducate parcheggiano davanti come sta succedendo in via Valvarrone.
Già in questi giorni, il numero dei sacchetti abbandonati è aumentato, li ho visti personalmente e poi sono stati rimossi.
Ora sta continuando temporaneamente la raccolta porta a porta, ma la popolazione non lo sa e non sa fino a quando, basterebbero poche fotocopie per raggiungere e informare tutti/e…Vicino ad alcuni cassonetti ancora non utilizzati da tutti/e c’è già dello sporco, chi lo pulirà?
In altri Paesi, i cassonetti AFFIANCANO la raccolta porta a porta…qui, la sostituiranno, siamo sicuri che sia quella la soluzione migliore? Nessun sondaggio, nessun dialogo ma, come sempre, la comunicazione di una Amministrazione che si ritiene infallibile… Magari sarebbe bastato usare gli Ispettori ambientali per controllare che il conferimento porta a porta fosse fatto nel modo corretto? Personalmente sono contraria a questo cambio e parlando, io sì con la gente, sono molte le persone non contente…
Invito anche la minoranza consiliare a tenere monitorata la situazione e a dar voce alle lamentele che ci sono e che non sono dovute a sterili pregiudizi, ma a una valutazione oggettiva di una scelta sbagliata che invece di portare dei vantaggi, fa fare ai e alle derviesi 3 passi indietro...
Ora L’Amministrazione di Dervio, ha deciso di fare altrimenti ma, a parte che la raccolta, nelle così dette “isole”, che avrebbe dovuto essere operativa dal 17 giugno, ha creato da subito problemi per il non funzionamento dei cassonetti (non potevano testarli prima?), a parte che nessuna informazione aggiornata è stata data alla popolazione sulla sospensione parziale del servizio utilizzando anche semplicemente poche fotocopie nei punti di raccolta (il diritto all’informazione non obbliga ad avere internet o WhatsApp), questa Amministrazione decide sempre senza coinvolgere i cittadini.
Le isole di raccolta non funzionano per tanti motivi, oltre a quelli dimostrati dagli studi di settore:
facendo riferimento ai dati Istat al 1° gennaio 2023, il 37,9 % degli abitanti di Dervio ha più dei 60 anni, di questi, molti non riusciranno ad usare i cassonetti, per la difficoltà tecnica di conferimento: lettura tessera sanitaria o QR code, difficoltà a restare in equilibrio per schiacciare la maniglia di apertura col piede o semplicemente alzare il portello con una mano e tenerlo alzato, avendo l’altra impegnata con il sacco da conferire (ho già visto persone che si aggrappano al bordo dello sportello ma se questo si chiudesse, potrebbero farsi male?). In questo modo persone anziane che fino ad ora erano AUTONOME nel conferimento dei rifiuti fuori casa con la raccolta porta a porta, ora, per la distanza da percorrere fino al punto di raccolta e la modalità di conferimento, sono costrette a dipendere da altri. Togliere l’autonomia a nostri/e cittadini/e è inaccettabile, e chi abita da solo e fatica ad avere aiuti? Non solo, le persone che sono in carrozzella non potranno mai depositare i rifiuti. E’ inutile togliere barriere architettoniche a qualche marciapiede, se poi tali barriere vengono create nella vita quotidiana! Possibile che neppure l’Assessore si sia resa conto di questo? Tra l’altro, se il conferimento fosse davvero semplice, non ci sarebbe bisogno di organizzare la presenza di operatori che “spiegano” l’uso dei cassonetti…
Ultime questioni: quei cassonetti fissi nei luoghi di raccolta sono brutti, brutti, brutti, ma anche se a qualcuno potessero piacere, stanno comunque malissimo nel nostro contesto urbano, basti pensare a quelli a ridosso della scuola primaria o in Via Enrico Fermi solo per fare qualche esempio o a quelli che diventano inaccessibili perché persone maleducate parcheggiano davanti come sta succedendo in via Valvarrone.
Già in questi giorni, il numero dei sacchetti abbandonati è aumentato, li ho visti personalmente e poi sono stati rimossi.
Ora sta continuando temporaneamente la raccolta porta a porta, ma la popolazione non lo sa e non sa fino a quando, basterebbero poche fotocopie per raggiungere e informare tutti/e…Vicino ad alcuni cassonetti ancora non utilizzati da tutti/e c’è già dello sporco, chi lo pulirà?
In altri Paesi, i cassonetti AFFIANCANO la raccolta porta a porta…qui, la sostituiranno, siamo sicuri che sia quella la soluzione migliore? Nessun sondaggio, nessun dialogo ma, come sempre, la comunicazione di una Amministrazione che si ritiene infallibile… Magari sarebbe bastato usare gli Ispettori ambientali per controllare che il conferimento porta a porta fosse fatto nel modo corretto? Personalmente sono contraria a questo cambio e parlando, io sì con la gente, sono molte le persone non contente…
Invito anche la minoranza consiliare a tenere monitorata la situazione e a dar voce alle lamentele che ci sono e che non sono dovute a sterili pregiudizi, ma a una valutazione oggettiva di una scelta sbagliata che invece di portare dei vantaggi, fa fare ai e alle derviesi 3 passi indietro...
Gabriella Friso