Fuori i nomi dei mangiaasbafo

Articolo: Lecco, Guardia di Finanza: 616 indagini in un anno e mezzo, scovati ben 30 evasori totali. In 19 denunciati per riciclaggio e auto-riciclaggio

Messaggio: Come ogni solstizio d’estate la Guardia di Finanza di Lecco ci regala una fotografia amara. Quest’anno nella Relazione che Leccoonline pubblica con chiarezza si legge infatti: 30 falsi poveri, imprenditori e autonomi mai visti dal Fisco. Nessuna dichiarazione, nessun contributo. Fantasmi per il Fisco ma ben vivi quando si tratta di incassare. Nella stessa Relazione si evidenzia ancora: 87 indagini sulla spesa pubblica che han portato alla denuncia di 37 soggetti, 7 dei quali segnalati alla Corte dei Conti per un danno erariale di oltre 1,7 milioni € E ancora: 10 imprenditori verbalizzati per lavoro sommerso, sequestri fiscali per oltre 4 milioni € e proposte di sequestro che superano i 69 milioni, 19 denunce per riciclaggio e autoriciclaggio, con altri 32 milioni nel mirino. Ma il peggio non sono i numeri. Il peggio è l’anima – e la faccia - di questa gente. Questi #mangiaasbafo sono il riflesso più squallido del nostro Paese: individui che si eccitano nel fregare lo Stato, nel fregare te. 
Sono i negozianti dello scontrino mai emesso, i professionisti del “con fattura è il 30% in più”, i finti nullatenenti che giran con auto di lusso e Isee tarocco La truffa diventa identità. Vanno fermati. Non solo col Fisco. Ma col disonore sociale. Altro che anonimato: la loro faccia deve diventare un avvertimento pubblico. Da qui la mia PROPOSTA: Proiettiamo il loro volto sugli autobus, sulle porte degli asili, sulle pareti degli ospedali, nei refettori scolastici, nei programmi teatrali e nelle biblioteche, nei centri sportivi e sui sacchi dei rifiuti Con la scritta chiara, leggibile da lontano: “lui – foto, nome e cognome – rubando soldi della collettività, voleva rubarti questo servizio” Non bastano multe, non bastano sequestri, non basta restituire i soldi: serve la vergogna. Serve la gogna sociale. Solo allora, forse, il furbo inizierà a vergognarsi
Paolo Trezzi
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