La Grigna del “Butch”: il legame tra Marco Anghileri e la montagna di casa rivive in un nuovo filmato

Un uomo e una montagna. Marco “Butch” Anghileri e la Grignetta. Un legame forte e indissolubile, quello tra lo scalatore lecchese scomparso sul Monte Bianco nel 2014 e la sua altura di casa. Legame che è stato fatto rivivere in una partecipata serata all’Auditorium “Casa dell’Economia” della Camera di Commercio di Lecco in occasione della videoproiezione del filmato “La Grigna del Butch”, promosso dalla Comunità Montana del Lario Orientale, dalla famiglia Anghileri e dallo storico brand lecchese ANDE.
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A undici anni dalla scomparsa del “Butch”, sono state ricordate le sue straordinarie imprese su pareti, torri e guglie della Grignetta. Due, in particolare: il concatenamento, nel 1995, di ben otto vie in una sola giornata, in “free solo” (in solitaria e senza corda) che idealmente ripercorrono tutta la storia dell’arrampicata in Grigna; e la ripetizione consecutiva, insieme al compagno Fabio Valseschini, delle tre grandi vie di Giuseppe “Det” Alippi, alpinista di Abbadia, al Forcellino, al Torrione Costanza e al Sasso Cavallo.
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La serata si è aperta con i consueti saluti istituzionali. Prima Federica Picchi, sottosegretaria allo sport di Regione Lombardia, che in un video ha sottolineato come i messaggi di “Butch” siano eterni e trasmettano l’amore per il territorio, da scoprire rispettando l’ambiente e in sicurezza. È stato poi letto un intervento di Mauro Piazza, sottosegretario alla presidenza di Regione Lombardia, che ha parlato di un’eredità di amore per la montagna preziosa, da custodire e trasmettere.
Un messaggio è stato inviato anche da Giacomo Zamperini, presidente della Commissione montagna al consiglio regionale, nel quale ha ricordato che Marco Anghileri non è stato solo un alpinista straordinario, ma anche un esempio di determinazione e amore per le vette. Gianmario Fragomeli ha ringraziato la Comunità Montana, evidenziando l’utilità del lavoro svolto per far conoscere Anghileri anche a chi non l’ha incontrato e alle future generazioni.
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La scena è poi stata presa da Antonio Rusconi, neo-presidente della Comunità Montana. L’ex sindaco di Valmadrera ha ricordato il suo incontro con “Butch”, mediato dal grande alpinista Daniele “Ciapin” Chiappa: “Marco Anghileri era una persona solare e semplice” ha raccontato. “Non era solo un alpinista, ma era una persona che si faceva domande, come perché ci si misura con i propri limiti. È stato un esempio di vita e la sua storia è di straordinaria attualità perché parla al futuro”.
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Grande commozione, poi, nelle parole di Carlo, il figlio minore di Marco Anghileri, che ha restituito la gratitudine e la contentezza della famiglia per essersi ritrovati dopo undici anni a ricordare la figura del “Butch”.
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Il video – dicevamo - si concentra su un aspetto particolare della vita di Marco Anghileri: il suo rapporto con la Grignetta. Ma “Butch”, come è stato ricordato durante la serata, è stato un grande alpinista, specializzato soprattutto nelle ascese solitarie invernali. “Non era solo il numero uno, ma anche il due e il tre” ha commentato in videomessaggio il giornalista Giorgio Spreafico. “Lui vinceva per distacco, senza nemmeno averne la piena consapevolezza. In Grigna aveva imparato a vedere ciò che ai più sfuggiva. Era affamato di storie, di incontri, di traiettorie tra passato e futuro. L’alpinismo è molto più di numeri: è emozione, avventura e libertà, un modo di vivere e mettersi alla prova, di cercarsi e trovarsi”.
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“Questo video ha avuto una gestazione complessa” ha spiegato Pietro Corti, amico e collega di Anghileri, che ha curato la realizzazione del filmato. “È una proiezione che ha più facce. Siamo partiti dal lavoro che Marco aveva già fatto e l’abbiamo integrato con qualcosa in più per attualizzare. Questa proiezione si guarda, si ascolta e si legge. Abbiamo iniziato a lavorarci più di un anno fa e ci sono state dieci versioni del video. Siamo partiti dalle diapositive e c’era tanta Grigna in queste diapositive. Un personaggio eccezionale, un posto particolare e una storia speciale: tutti gli ingredienti per un cocktail molto gustoso”.
“Nel 1995 Marco si stava allenando per un progetto molto impegnativo, un concatenamento in Dolomiti. Un pomeriggio è partito e ha concatenato otto itinerari in Grignetta in free solo, tutte vie non semplici concluse in poche ore” ha aggiunto Corti. “Questa impresa rispecchia al meglio la sua idea del muoversi in montagna: in assoluta leggerezza. È partito che aveva solo maglietta, pantaloncini, scarpette e sacchetto per la magnesite. Solo questa attrezzatura, ma una testa eccezionale. Un’impresa – prosegue – che Marco ha pensato per ripercorrere la storia della Grignetta, ma al posto che raccontarla ci è salito sopra, affrontando vie aperte tra il 1915 e il 1991 e passando attraverso le leggende dell’alpinismo lecchese”.
Le immagini che scorrono nel video ripercorrono proprio questa storia dell’alpinismo in Grignetta: i primi pionieri ad inizio Novecento e leggende dell’alpinismo internazionale, quali Riccardo Cassin e Mario “Boga” Dell’Oro. Per arrivare infine a lui, il protagonista della serata: Marco Anghileri. Del quale è possibile riascoltare le parole, rivivere i sogni che lo animavano e seguire quella passione che lo ha portato in giro su tante montagne delle Alpi. Ma per tornare poi sempre lì, sulla montagna di casa: perché “Butch” annusava l’aria e sentiva che la Grignetta lo chiamava. E allora lui andava.
Michele Castelnovo
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