L'assessore riconsegni le sue deleghe per coerenza. Ma tra tutti, attenzione ai social
Quando si punta tutto sulla comunicazione, inondando i social e i media di messaggi, comunicati e slogan, poi può succedere che la macchina perfetta si inceppi. E’ quello che ci pare stia accadendo sulla delicata vicenda che ha coinvolto l’assessore Durante, a seguito di suoi commenti pubblicati in anonimo su uno dei gruppi più seguiti dai lecchesi su Facebook.
Nel giro di poche ore l’assessore alle Politiche per bambini, giovani, famiglie, Comunicazione e rapporti con i cittadini ed Evoluzione digitale ha subito provveduto a rendere le sue scuse con un video manco a dirlo diffuso su un’altra piattaforma social. Scuse dovute e doverose, comunque apprezzabili, ma che ci saremmo stupiti se non fossero arrivate.
Scuse che però riteniamo non siano sufficienti perché il fatto ha coinvolto un membro della Giunta che proprio di comunicazione e rapporti con i cittadini si occupa direttamente, avendo peraltro sostenuto e promosso iniziative di sensibilizzazione assai apprezzabili legate proprio a questi temi, coinvolgendo anche giovani e diverse realtà educative. Per questo, anche a sua stessa tutela, riteniamo che le scuse non bastino e che sarebbe forse più opportuno riconsegnare queste deleghe nelle mani del sindaco che gliele aveva affidate a inizio mandato.
Non per una qualche forma di punizione, ma per un trasparente e doveroso esempio di coerenza che chiunque si trova a ricoprire un incarico pubblico dovrebbe esercitare.
Riteniamo però di dover richiamare anche un altro aspetto. La vicenda che ha coinvolto l’assessore Durante non è che la plastica rappresentazione di quanto un esasperato utilizzo della comunicazione, in tutte le sue forme, e il continuo inseguire i social come strumento capace di lasciare il segno nell’opinione pubblica, possano poi finire per produrre effetti contrapposti e a volte persino controproducenti. Lo diciamo anche nell’interesse dell’istituzione comunale stessa che rappresentiamo anche noi. Lo diciamo, ancor più nella campagna elettorale già avviata, richiamando a un utilizzo adeguato, trasparente e responsabile dei potenti strumenti di comunicazione che sono a disposizione dei partiti, delle figure istituzionali e dell’Amministrazione e della maggioranza stessa.
Perché oggi è capitato all’assessore Durante, che è espressione di una maggioranza e di una Giunta a cui appartiene, in nome della quale esercita il suo ruolo e che della comunicazione ha fatto un’arma potentissima. La prossima volta potrebbe capitare a qualcun altro?
Nel giro di poche ore l’assessore alle Politiche per bambini, giovani, famiglie, Comunicazione e rapporti con i cittadini ed Evoluzione digitale ha subito provveduto a rendere le sue scuse con un video manco a dirlo diffuso su un’altra piattaforma social. Scuse dovute e doverose, comunque apprezzabili, ma che ci saremmo stupiti se non fossero arrivate.
Scuse che però riteniamo non siano sufficienti perché il fatto ha coinvolto un membro della Giunta che proprio di comunicazione e rapporti con i cittadini si occupa direttamente, avendo peraltro sostenuto e promosso iniziative di sensibilizzazione assai apprezzabili legate proprio a questi temi, coinvolgendo anche giovani e diverse realtà educative. Per questo, anche a sua stessa tutela, riteniamo che le scuse non bastino e che sarebbe forse più opportuno riconsegnare queste deleghe nelle mani del sindaco che gliele aveva affidate a inizio mandato.
Non per una qualche forma di punizione, ma per un trasparente e doveroso esempio di coerenza che chiunque si trova a ricoprire un incarico pubblico dovrebbe esercitare.
Riteniamo però di dover richiamare anche un altro aspetto. La vicenda che ha coinvolto l’assessore Durante non è che la plastica rappresentazione di quanto un esasperato utilizzo della comunicazione, in tutte le sue forme, e il continuo inseguire i social come strumento capace di lasciare il segno nell’opinione pubblica, possano poi finire per produrre effetti contrapposti e a volte persino controproducenti. Lo diciamo anche nell’interesse dell’istituzione comunale stessa che rappresentiamo anche noi. Lo diciamo, ancor più nella campagna elettorale già avviata, richiamando a un utilizzo adeguato, trasparente e responsabile dei potenti strumenti di comunicazione che sono a disposizione dei partiti, delle figure istituzionali e dell’Amministrazione e della maggioranza stessa.
Perché oggi è capitato all’assessore Durante, che è espressione di una maggioranza e di una Giunta a cui appartiene, in nome della quale esercita il suo ruolo e che della comunicazione ha fatto un’arma potentissima. La prossima volta potrebbe capitare a qualcun altro?
Clara Fusi e Giovanni Tagliaferri, Gruppo per Lecco