Acquate: lo Scigalott d'Or sarà la prima festa neuro-inclusiva

La festa di quartiere Scigalott d’Or, che si svolgerà dal 4 al 14 settembre 2025 presso l’oratorio di Acquate, porterà elementi di cambiamento: sarà infatti la prima festa neuro-inclusiva della città di Lecco grazie alla collaborazione con il progetto IN AUT promosso dalla Neuropsichiatria per l’Infanzia e l’Adolescenza (NPIA) dell’ASST di Lecco.
Lunedì 30 giugno si è svolto il primo incontro IN-formativo sul tema dell’autismo condotto da Grazia Giana, Arianna Ravo e Maria Chiara Panzeri del Nucleo Funzionale Autismo dell’ASST Lecco e richiesto da Giancarlo Riva, organizzatore e coordinatore dei volontari della festa, e dal parroco Don Walter Magnoni di Acquate.
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Hanno partecipato venti persone e sono state date indicazioni sul Disturbo dello Spettro Autistico e condivise strategie pratiche ed efficaci legate all’accoglienza delle persone con neurodiversità, come ad esempio l’utilizzo dei menu in CAA, di segnaletiche chiare e intuitive per orientarsi durante la festa e magliette identificative per lo staff.
L’obiettivo è diffondere una cultura dell’accoglienza, riconoscere le barriere strutturali e sociali, comprese quelle invisibili, come le barriere sensoriali, e avviare un processo di cambiamento che renda la festa (e la comunità) un luogo più accessibile e sereno per tutti.
Un altro importante segnale concreto di inclusione riguarda la partecipazione del centro professionale Aldo Moro di Valmadrera: gli studenti operatori della ristorazione del “percorso personalizzato per allievi con disabilità”, saranno i cuochi del pranzo di comunità organizzato nell’ultimo giorno della festa, riconoscendo loro competenze e professionalità e rafforzando il legame con i servizi del territorio.
“L’obiettivo - spiega Grazia Giana, neuropsichiatra infantile e Responsabile del Nucleo Funzionale Autismo dell’ASST di Lecco - è quello di trasformare un appuntamento tradizionale in un’occasione per promuovere la cultura dell’inclusione, rafforzare i legami sociali e costruire una comunità più attenta alla neurodiversità. Lo Scigalott 2025 propone un primo seme di cambiamento, una palestra comunitaria dove sperimentare pratiche inclusive, favorendo una cultura del rispetto delle differenze. L’educazione è un atto collettivo, una funzione sociale. La speranza è che questa prima esperienza diventi un modello replicabile in altre realtà, dimostrando che cambiare è possibile, partendo dalle persone, dalle relazioni e dal coinvolgimento attivo di tutta la comunità”.

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