Mario Martone al Lecco Film Fest con Goliarda Sapienza

Un dettaglio. Importante. Ma un dettaglio. Un dettaglio della vita tormentata di Goliarda Sapienza, scrittrice oggi ritenuta tra le più importanti del Novecento italiano, ma apprezzata solo dopo la morte, grazie all’impegno del marito Angelo Pellegrino affinché ne fosse riconosciuto il talento letterario.
martone__1_.jpg (137 KB)
martone__3_.jpg (121 KB)
Di tutto questo, “Fuori”, l’ultimo film di Mario Martone, ha appunto concentrato l’attenzione sul legame tra la scrittrice e alcune detenute del carcere di Rebibbia per un furto compiuto per vendetta più che per bisogno. Un legame che continua anche fuori dal luogo della detenzione. Di qui, il titolo del film che si snoda su un continuo dialogo tra dentro e fuori, interrogandosi su dove davvero si viva la libertà del proprio essere.
martone__4_.jpg (122 KB)
Mario Martone

Il film, in calendario per la seconda serata del Lecco Film Fest, ieri sera in piazza Garibaldi, è stato presentato dallo stesso Martone e dalla sceneggiatrice Ippolita Di Majo che con lui collabora da lungo tempo. A intervistarli Valerio Sammarco, critico della rivista “Il Cinematografo”. 
martone__5_.jpg (85 KB)
Lunga è stata anche la gestazione di “Fuori”, come ha detto la stessa Di Majo, con momenti di maggiore intensità e altri di sedimentazione, con idee riviste e rivisitate e naturalmente con il dovere di fare i conti con gli impegni professionali di ciascuno. Finché Di Majo ha scritto un soggetto con l’attenzione rivolta proprio a quei legami e in particolare all’amicizia tra due donne, con una riflessione sulla «certezza del dubbio». A quel punto, si è messo mano al film. Senza naturalmente dimenticare quanto la stessa Sapienza aveva scritto “L’arte della gioia”, naturalmente, ma anche “L’università di Rebibbia”.
martone__6_.jpg (80 KB)
«La scrittura di Goliarda Sapienza – ha detto Martone – è magmatica, non lineare, ed è molto bella. Fare un film da un romanzo è mettere in scena la voce dello scrittore. E così è stato anche questa volta. Si tratta di un film fatto di dettagli, un film femminile, i personaggi maschili sono quasi solo una punteggiatura per quanto nei romanzi di Sapienza siano “esatti”».
martone__7_.jpg (69 KB)
Un film femminile, ma non femminista, l’osservazione di Sammarco colta da Di Majo per spiegare: «Goliarda era fuori dagli schemi, dall’ideologia, ed era anche un po’ fuori di testa».
Ha aggiunto Martone: «Quando “L’arte della gioia” venne pubblicato in Francia, dopo la Germania e prima che in Italia, ed esplose, Goliarda venne vista come un’icona del femminismo, ma lei era contro tutti gli “ismi”. Degli uomini e delle donne diceva che erano individui. Fare questo film è stato uscire da me stesso. I dialoghi sono un codice tutto femminile. Goliarda era un’intellettuale di sinistra a Roma, un mondo in cui non si sentiva più rappresentata». Un ergastolo della metropoli, aveva scritto lei stessa – ha suggerito Sammarco – considerando che “fuori” non si riusciva a essere libere come dentro.
martone__9_.jpg (97 KB)
I salotti letterari lasciano dunque il posto alla frequentazione con le ex recluse, una in particolare, con la quale si instaura un rapporto particolare: «Si tratta di persone – ha continuato il regista – tra cui c’è un vero dialogo. È qualcosa di spirituale».
martone__8_.jpg (115 KB)
Ed è un film - ha sottolineato – costruito su due piani temporali: quello della prigione, e quindi del “dentro”, e quello del “fuori”. «È un film da abitare, bisogna abituarsi a stare nel film, ambientato nella Roma del 1980 e girato lo scorso anno proprio d’estate. È un film estivo – ha concluso il regista – e mi piace moltissimo che venga proiettato nelle arene».
martone__2_.jpg (108 KB)
In quanto a Lecco («È la prima volta che veniamo») è naturalmente un luogo meraviglioso, e da parte sua Sammarco ha messo la ciliegina: «Ha già fatto dei sopralluoghi. E dopo Leopardi (“Il giovane favoloso”, film del 2014, ndr) non ci sia un Manzoni…».
D.C.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.