LFF: la transizione tra 2 Papi tra ruoli, cambiamenti e media

Nel confronto avvenuto questa mattina nell'ambito della sesta edizione del Lecco Film Fest, figure di spicco del panorama giornalistico italiano, quali Enrico Mentana, Liliana Faccioli Pintozzi e Marco Bardazzi, hanno tracciato un'analisi approfondita della transizione tra i pontificati di Papa Francesco e Leone XIV, delineando il profilo di un'epoca caratterizzata da profondi cambiamenti.
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Enrico Mentana

"Questi sono tempi davvero memorabili in cui c'è tanto bisogno di rielaborare," ha introdotto Marco Campanari, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, evidenziando come il cinema sia diventato uno "strumento che permette di interpretare gli eventi del passato, presente e futuro e ci invita a riflettere con momenti di incontro e confronto." Insieme a lui ad aprire la discussione, mons. Davide Milani, presidente Fondazione Ente dello Spettacolo, il quale ha sottolineato: “Abbiamo assistito ad un evento, quello prima della morte di Papa Francesco e della successiva elezione di Papa Leone XIV, più instragranmato degli ultimi tempi. Ma cosa davvero ci è rimasto è difficile dirlo, quindi, lo vedremo insieme agli ospiti esperti di informazione qui con noi oggi”.
Il dibattito, condotto da Daniele Bellasio, vicedirettore de Il Sole 24 Ore, ha toccato temi cruciali come il ruolo della comunicazione nella percezione dei pontificati e le sfide contemporanee che la da una certa parte giornalistica si trova ad affrontare in un mondo sempre più polarizzato.
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Don Davide Milani e Marco Campanari

Infatti, il passaggio da Papa Francesco a Leone XIV ha segnato non solo un cambiamento nella guida della Chiesa Cattolica, ma anche un momento di riflessione sul ruolo del giornalismo contemporaneo. In un'epoca caratterizzata dalla velocità dell'informazione, Marco Bardazzi (giornalista, scrittore e founder BEA) ha evidenziato la difficoltà di costruire immagini memorabili in un flusso continuo di contenuti slegati dal contesto narrativo. “Nonostante ciò, alcune immagini riescono ancora a imprimersi nella memoria collettiva, come ad esempio quella dell'incontro tra Trump e Zelensky in occasione del funerale defunto pontefice” ha affermato.
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Marco Bardazzi
Sul ruolo dei giornalisti come storici in tempo reale, la caporedattrice esteri di SkyTg24 Liliana Faccioli Pintozzi ha affermato che “i professionisti dell’informazione devono unire i puntini della storia” in un panorama dove tantissimi eventi avvengono all’unisono. A tal proposito, Enrico Mentana (direttore del TgLa7 e founder di Open) ha osservato che “quella di essere degli storici è sempre stata un'ambizione della nostra categoria, anche se oggi appare più accentuata dalla rapidità degli eventi contemporanei. I giornalisti - ha sottolineato - raccontano fenomeni che gli storici potranno analizzare solo tra decenni”.
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Liliana Faccioli Pintozzi 

Sulla figura di Papa Francesco, Faccioli Pintozzi ha rilevato come il suo messaggio sia stato in parte annacquato con una parte del mondo laico che pretendeva da lui posizioni che andassero oltre il suo ruolo. “Il suo messaggio rivoluzionario rivolto verso gli ultimi - ha aggiunto - non ha lasciato il segno perché, purtroppo, non era funzionale all'agenda politica dominante”. Bardazzi ha anche sottolineato che “serviranno anni e analisi storiche per comprendere pienamente l'impatto del pontificato di Francesco, la cui immagine è stata forse inflazionata da troppi interventi, creando aspettative in parte rimaste incompiute”.
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Sulla presunta sovraesposizione mediatica di Francesco, Mentana ha offerto una lettura controcorrente: il problema non sarebbe stato l'eccesso di visibilità, ma il fatto che “il pontefice non riuscisse più a intercettare il gusto del pubblico e non sia stato forte come ci si aspettava”.
Quanto al nuovo Papa Leone XIV, definito "americano" da Bellasio, i tre giornalisti hanno offerto prospettive complementari. Bardazzi lo ha descritto come il perfetto ponte fra USA ed Europa e dall’approccio agostiniano. Faccioli Pintozzi ha notato come anche l’odierno Papa stia dicendo cose scomode ai poteri forti, suggerendo che “i credenti dovrebbero spingere affinché il pontefice chieda risposte concrete ai loro stessi rappresentanti politici”. Mentana ha indicato la necessità che “il nuovo pontefice definisca chiaramente la direzione del suo pontificato, con gesti forti su temi cruciali come immigrazione e guerre”.
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Daniele Bellasio

Proprio sul tema dei migranti, il dibattito ha evidenziato responsabilità condivise tra Chiesa e media. Mentana ha denunciato “una grande involuzione nel discorso pubblico italiano”, proponendo un reset che preveda maggiore dignità economica per i lavori manuali e un approccio all'immigrazione basato sulla formazione piuttosto che sulla paura. Faccioli Pintozzi ha criticato l'uso indiscriminato, da una certa area giornalistica, del termine migranti, che appiattisce realtà molto diverse, oltre che il triste ritorno di termini come clandestini. Bardazzi ha portato l'esempio americano, dove una narrazione mediatica distorta ha contribuito al successo di Trump, creando una percezione di invasione non corrispondente alla realtà.

Il dibattito ha così offerto uno spaccato non solo sulla transizione tra due pontificati, ma anche sulle sfide che l'informazione di qualità deve affrontare in un'epoca di polarizzazione e semplificazione.
M.E.
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