Consulta musicale: dopo 5 anni un nuovo presidente, Casadio lascia
La Consulta Musicale si prepara ad un importante cambio al vertice. Questa sera, 7 luglio, verrà eletto il nuovo presidente che sostituirà l’uscente, il prof. Michele Casadio, che dopo cinque anni di direzione lascia l’associazione con profonda soddisfazione per l’impegnativo lavoro svolto con questo slogan: “Cinque anni di servizio e musica in mezzo alla gente che non dimenticherò mai”.
Michele Casadio, 39 anni, docente di Arte e Immagine nella scuola secondaria di primo grado dell’I.M.A. di Lecco, già direttore artistico per Fondazione Telethon e regista del Laboratorio Teatrale Carlo Pirovano, chiude volontariamente questa presidenza dopo cinque anni di lavoro incessante dove ha potuto, grazie alla collaborazione del consiglio direttivo, dell’amministrazione comunale di Lecco e dei tanti sostenitori, portare all'interno della Consulta una tangibile crescita culturale ed amministrativa, sia per quanto riguarda l’assetto gestionale che l’innovazione con cui sono stati portati a compimento gli eventi.

“Ho cominciato questa avventura con la mascherina sul volto - ricorda Casadio - un presidente Covid, come ci definivano noi eletti nel 2020. Ricordo la mia prima apparizione con questo incarico sul palco di piazza Garibaldi accanto al sindaco Virginio Brivio, che avrebbe lasciato poi la città a Mauro Gattinoni di lì a poco. Una fortuna aver lavorato al fianco di entrambi. Quella sera citavo le parole di Bepi de Marzi “so dove nasce la voglia di cantare”. Sembrava tutto finito per noi delle associazioni musicali, ancor prima di iniziare, e invece… Siamo qui a raccontare cinque anni di successi, e parlo al plurale perchè non ho fatto niente da solo. Ogni progetto ci ha insegnato tanto, nonostante Lecco non sia un palcoscenico sempre facile da gestire, nonostante le difficoltà, qualche incomprensione, e pochi, per fortuna, esperimenti non riusciti. Abbiamo provato tante strade, ci siamo convinti che per crescere come associazione storica, dovessimo prima di tutto puntare all’innovazione. Già, perchè senza nuove idee e sguardo aperto, si rimane fermi. Non sempre eravamo tutti convinti delle scelte da intraprendere ma eravamo uniti, forti nella stima reciproca, votando tutto all’unanimità. Abbiamo aperto la Consulta Musicale a nuovi volti, l’abbiamo spinta sul web, ci siamo avvalsi di collaboratori eccellenti, penso fra gli altri a Simone Pozzoni che ha curato la comunicazione. Abbiamo puntato ad un concetto fondamentale: il “festival”, ossia la chiave di volta che ha riassettato il modo in cui proporre la nostra musica alla città, così come ai patrocini concessi ai nostri associati anche per le esibizioni fuori zona, perchè l'identità della Consulta Musicale fuoriuscisse e fosse una risorsa anche oltre i confini di Lecco, siamo stati portatori di inclusività, attenti al tema del femminile nella musica, dei giovani, della disabilità. Ricordo ogni serata molto bene e ogni prova dei gruppi a cui ho avuto modo di partecipare.
Lascio una Consulta Musicale che continua la sua strada nei settori in cui ha sempre creduto -come dicevo anche nell'intervista televisiva a Story time- , la polifonia, il canto alpino, quello popolare, il folclore, la banda, il contemporaneo, il religioso, il pop, solo per dirne alcuni e da ciascuno dei progetti che ho visto realizzare, porto con me volti, persone, aneddoti, parole, ringraziamenti e strette di mano.

Il più grande ringraziamento va ovviamente al consiglio direttivo in carica con me: Gianbattista Valseschini, Elisabetta Frizzi, Elena Lietti, Paola Pozzi, Stefano Rusconi, Aurelio Pozzi e alle segretarie che si sono susseguite, Mariaelena Colombo, Lilli Pozzi e Elena Bianchi. Un pensiero speciale anche all’ex consigliere Claudio Bolis, che mi propose nel 2020 come candidato presidente e che ha sempre creduto in me, e a Simona Piazza, vicesindaco e assessore alla cultura, con la quale c’è sempre stato un grandissimo ed alto dialogo.
Esco da questo incarico convinto di aver dato ciò che potevo in termini artistici e direttivi ma certo che nulla sarebbe stato possibile senza le persone incontrate, che mi hanno supportato ma anche cresciuto, consigliato e ascoltato, anche facendomi cambiare idea, cosa non sempre facile.
Lecco, lo sappiamo, è una città ricchissima di musica, sotto ogni punto di vista ed ha un tessuto di associazioni che fa invidia a molte altre realtà. Occorre però, fare ancora più rete e aumentare le collaborazioni, spingendo verso un discorso d'insieme maggiore, che poi è la caratteristica principale delle formazioni corali e strumentali; perchè da soli si può fare tanto, ma solo insieme si può fare davvero”.
Michele Casadio, 39 anni, docente di Arte e Immagine nella scuola secondaria di primo grado dell’I.M.A. di Lecco, già direttore artistico per Fondazione Telethon e regista del Laboratorio Teatrale Carlo Pirovano, chiude volontariamente questa presidenza dopo cinque anni di lavoro incessante dove ha potuto, grazie alla collaborazione del consiglio direttivo, dell’amministrazione comunale di Lecco e dei tanti sostenitori, portare all'interno della Consulta una tangibile crescita culturale ed amministrativa, sia per quanto riguarda l’assetto gestionale che l’innovazione con cui sono stati portati a compimento gli eventi.

“Ho cominciato questa avventura con la mascherina sul volto - ricorda Casadio - un presidente Covid, come ci definivano noi eletti nel 2020. Ricordo la mia prima apparizione con questo incarico sul palco di piazza Garibaldi accanto al sindaco Virginio Brivio, che avrebbe lasciato poi la città a Mauro Gattinoni di lì a poco. Una fortuna aver lavorato al fianco di entrambi. Quella sera citavo le parole di Bepi de Marzi “so dove nasce la voglia di cantare”. Sembrava tutto finito per noi delle associazioni musicali, ancor prima di iniziare, e invece… Siamo qui a raccontare cinque anni di successi, e parlo al plurale perchè non ho fatto niente da solo. Ogni progetto ci ha insegnato tanto, nonostante Lecco non sia un palcoscenico sempre facile da gestire, nonostante le difficoltà, qualche incomprensione, e pochi, per fortuna, esperimenti non riusciti. Abbiamo provato tante strade, ci siamo convinti che per crescere come associazione storica, dovessimo prima di tutto puntare all’innovazione. Già, perchè senza nuove idee e sguardo aperto, si rimane fermi. Non sempre eravamo tutti convinti delle scelte da intraprendere ma eravamo uniti, forti nella stima reciproca, votando tutto all’unanimità. Abbiamo aperto la Consulta Musicale a nuovi volti, l’abbiamo spinta sul web, ci siamo avvalsi di collaboratori eccellenti, penso fra gli altri a Simone Pozzoni che ha curato la comunicazione. Abbiamo puntato ad un concetto fondamentale: il “festival”, ossia la chiave di volta che ha riassettato il modo in cui proporre la nostra musica alla città, così come ai patrocini concessi ai nostri associati anche per le esibizioni fuori zona, perchè l'identità della Consulta Musicale fuoriuscisse e fosse una risorsa anche oltre i confini di Lecco, siamo stati portatori di inclusività, attenti al tema del femminile nella musica, dei giovani, della disabilità. Ricordo ogni serata molto bene e ogni prova dei gruppi a cui ho avuto modo di partecipare.
Lascio una Consulta Musicale che continua la sua strada nei settori in cui ha sempre creduto -come dicevo anche nell'intervista televisiva a Story time- , la polifonia, il canto alpino, quello popolare, il folclore, la banda, il contemporaneo, il religioso, il pop, solo per dirne alcuni e da ciascuno dei progetti che ho visto realizzare, porto con me volti, persone, aneddoti, parole, ringraziamenti e strette di mano.

Il più grande ringraziamento va ovviamente al consiglio direttivo in carica con me: Gianbattista Valseschini, Elisabetta Frizzi, Elena Lietti, Paola Pozzi, Stefano Rusconi, Aurelio Pozzi e alle segretarie che si sono susseguite, Mariaelena Colombo, Lilli Pozzi e Elena Bianchi. Un pensiero speciale anche all’ex consigliere Claudio Bolis, che mi propose nel 2020 come candidato presidente e che ha sempre creduto in me, e a Simona Piazza, vicesindaco e assessore alla cultura, con la quale c’è sempre stato un grandissimo ed alto dialogo.
Esco da questo incarico convinto di aver dato ciò che potevo in termini artistici e direttivi ma certo che nulla sarebbe stato possibile senza le persone incontrate, che mi hanno supportato ma anche cresciuto, consigliato e ascoltato, anche facendomi cambiare idea, cosa non sempre facile.
Lecco, lo sappiamo, è una città ricchissima di musica, sotto ogni punto di vista ed ha un tessuto di associazioni che fa invidia a molte altre realtà. Occorre però, fare ancora più rete e aumentare le collaborazioni, spingendo verso un discorso d'insieme maggiore, che poi è la caratteristica principale delle formazioni corali e strumentali; perchè da soli si può fare tanto, ma solo insieme si può fare davvero”.
