Ballabio: a giudizio per rapina per un 'bongo', un tritaerba e un bilancino
Il reato contestato all'imputato, un giovanotto del territorio che non si è presentato in Aula, è di quelli “pesanti”: deve rispondere di rapina, come pure di lesioni aggravate e violenza privata. Rischia grosso, nel complesso. Ma a rendere la vicenda approdata nei giorni scorsi all'attenzione del collegio giudicante del Tribunale di Lecco quantomeno inusuale se non proprio bizzarra è il “bottino” messo assieme, nella ricostruzione accusatoria, dallo stesso, rappresentato dall'avvocato Manoela Stucchi. Entrato con la forza a casa della presunta vittima – un coetaneo ballabiese escusso come primo testimone – avrebbe sottratto una pipa ad acqua, un tritaerba e un bilancino. Ebbene si, il processo ruota attorno a un “bongo”, un “grinder” e poco altro.

Il fatto è del 2017, altro dettaglio che rende il fascicolo curioso, ma evidentemente in questo caso la giustizia è andata ben lunga.
L'imputato e il denunciate avrebbero – secondo quanto raccontato dal secondo – avuto una discussione attorno ad un prestito. 10 euro la somma in ballo, ricevuta e poi restituita per il ballabiese, incassata e basta invece per la controparte che avrebbe così chiesto indietro i suoi soldi, senza ottenerli fino a presentarsi a casa dell'ormai ex amico. Avrebbe così dapprima preso a calci e pugni la porta blindata, senza smuoverla, per poi sfondare la portafinestra del salotto e fare così “irruzione” nell'appartamento, scagliandosi contro il debitore, mettendogli le mani al collo e colpendolo più volte, minacciandolo con espressioni come “ti ammazzo”, salvo poi mollare la presa e andarsene con il suo originale malloppo, rimediando a distanza di giorni una denuncia che ora, dopo più di 7 anni potrebbe costargli decisamente caro.

Il fatto è del 2017, altro dettaglio che rende il fascicolo curioso, ma evidentemente in questo caso la giustizia è andata ben lunga.
L'imputato e il denunciate avrebbero – secondo quanto raccontato dal secondo – avuto una discussione attorno ad un prestito. 10 euro la somma in ballo, ricevuta e poi restituita per il ballabiese, incassata e basta invece per la controparte che avrebbe così chiesto indietro i suoi soldi, senza ottenerli fino a presentarsi a casa dell'ormai ex amico. Avrebbe così dapprima preso a calci e pugni la porta blindata, senza smuoverla, per poi sfondare la portafinestra del salotto e fare così “irruzione” nell'appartamento, scagliandosi contro il debitore, mettendogli le mani al collo e colpendolo più volte, minacciandolo con espressioni come “ti ammazzo”, salvo poi mollare la presa e andarsene con il suo originale malloppo, rimediando a distanza di giorni una denuncia che ora, dopo più di 7 anni potrebbe costargli decisamente caro.
A.M.