ANA: importanti lavori in vista al Rifugio Cazzaniga-Merlini
Nuovi lavori in vista per il Cazzaniga-Merlini ai Piani di Artavaggio, di proprietà dell'ANA di Lecco. Lo ha annunciato il presidente degli Alpini Emiliano Invernizzi in occasione del 72° Raduno sezionale tenutosi al rifugio con la partecipazione di circa 300 Penne nere. Si tratta di opere “necessarie e urgenti - ha sottolineato Invernizzi - per quello che è il nostro nido d’aquila”.

L’elenco degli interventi è lungo: dalla rinnovata copertura dell’edificio con l’inserimento dell’impianto fotovoltaico al ripristino delle facciate e alla sostituzione degli infissi; dalla nuova caldaia con relativo serbatoio Gpl esterno interrato al nuovo impianto di sanificazione dell’acqua piovana, oltre alla impermeabilizzazione dei serbatoi, fino alla ristrutturazione della parte più antica, che è il cuore del rifugio progettato dall’architetto Mino Fiocchi negli anni ’20 del secolo scorso.

“Per eseguire questi interventi abbiamo partecipato a un bando regionale da cui siamo stati esclusi per un cavillo - ha lamentato il presidente Invernizzi -. Questo inconveniente, però, non ci fermerà: i lavori saranno eseguiti comunque”, ha assicurato tra gli applausi dei presenti. Va ricordato che un’altra consistente parte di interventi, per lo più frutto di impegno volontario, era stata effettuata a partire dal 2023 per consentire la riapertura del Cazzaniga-Merlini nel giugno del 2024.

L’annuncio del presidente delle Penne nere lecchesi è arrivato, come detto, nel corso della bella giornata di sole che ha accolto le centinaia di Alpini saliti per il 72° Raduno sezionale, domenica 29 giugno, ai quasi duemila metri del Cazzaniga-Merlini. Come ha sottolineato Invernizzi, questo appuntamento di inizio estate è una sorta di “ritorno alle origini” per le Penne nere: il “richiamo della montagna ai propri figli”, ha ricordato.

E non soltanto Alpini, visto che erano presenti anche numerosi famigliari ed escursionisti di passaggio, oltre a una cinquantina di gagliardetti dei Gruppi e cinque vessilli sezionali (Como, Monza, Milano, Brescia e Varese), con naturalmente quello di Lecco a fare gli onori di casa. Splendido il colpo d’occhio, con le magliette verde oliva dei ragazzi e delle ragazze che hanno partecipato al Campo scuola alpino tenutosi in Valsassina, dove hanno potuto per qualche giorno vivere l’esperienza della vita in comune sperimentando la fatica ma anche la bellezza dell’alpinità.

Qualificata la presenza delle autorità, a cominciare dal comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Nicola Melidonis (militare con le «radici alpine», come ha ricordato il presidente Invernizzi), con il quale si è instaurato un bel rapporto di collaborazione e amicizia. In rappresentanza della Provincia c’era il sindaco di Casargo, Antonio Pasquini, mentre la Comunità Montana Valsassina, Val Varrone, Val d’Esino e Riviera era rappresentata dal presidente Fabio Canepari e quella della Valle San Martino e Lario Orientale dal primo cittadino di Ballabio Giovanni Bruno Bussola. Con la fascia tricolore hanno partecipato alla cerimonia anche i rappresentanti di Cassina Valsassina ed Ello, a significare l’unione della comunità alpina dalle montagne alla Brianza.

La Messa è stata celebrata da don Gianmaria Manzotti, responsabile della Pastorale giovanile del Decanato della Valsassina, che nell’omelia ha ricordato lo “spirito del sacrificio” tipico dello “stile alpino” e i tanti che “hanno donato la vita” per il bene comune. Una parola che “sembra in disuso” ma che, per le Penne nere, è sempre attuale e sostiene il lavoro quotidiano a favore soprattutto dei più deboli.

In primo piano Emiliano Invernizzi
L’elenco degli interventi è lungo: dalla rinnovata copertura dell’edificio con l’inserimento dell’impianto fotovoltaico al ripristino delle facciate e alla sostituzione degli infissi; dalla nuova caldaia con relativo serbatoio Gpl esterno interrato al nuovo impianto di sanificazione dell’acqua piovana, oltre alla impermeabilizzazione dei serbatoi, fino alla ristrutturazione della parte più antica, che è il cuore del rifugio progettato dall’architetto Mino Fiocchi negli anni ’20 del secolo scorso.

“Per eseguire questi interventi abbiamo partecipato a un bando regionale da cui siamo stati esclusi per un cavillo - ha lamentato il presidente Invernizzi -. Questo inconveniente, però, non ci fermerà: i lavori saranno eseguiti comunque”, ha assicurato tra gli applausi dei presenti. Va ricordato che un’altra consistente parte di interventi, per lo più frutto di impegno volontario, era stata effettuata a partire dal 2023 per consentire la riapertura del Cazzaniga-Merlini nel giugno del 2024.

L’annuncio del presidente delle Penne nere lecchesi è arrivato, come detto, nel corso della bella giornata di sole che ha accolto le centinaia di Alpini saliti per il 72° Raduno sezionale, domenica 29 giugno, ai quasi duemila metri del Cazzaniga-Merlini. Come ha sottolineato Invernizzi, questo appuntamento di inizio estate è una sorta di “ritorno alle origini” per le Penne nere: il “richiamo della montagna ai propri figli”, ha ricordato.

E non soltanto Alpini, visto che erano presenti anche numerosi famigliari ed escursionisti di passaggio, oltre a una cinquantina di gagliardetti dei Gruppi e cinque vessilli sezionali (Como, Monza, Milano, Brescia e Varese), con naturalmente quello di Lecco a fare gli onori di casa. Splendido il colpo d’occhio, con le magliette verde oliva dei ragazzi e delle ragazze che hanno partecipato al Campo scuola alpino tenutosi in Valsassina, dove hanno potuto per qualche giorno vivere l’esperienza della vita in comune sperimentando la fatica ma anche la bellezza dell’alpinità.

Qualificata la presenza delle autorità, a cominciare dal comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Nicola Melidonis (militare con le «radici alpine», come ha ricordato il presidente Invernizzi), con il quale si è instaurato un bel rapporto di collaborazione e amicizia. In rappresentanza della Provincia c’era il sindaco di Casargo, Antonio Pasquini, mentre la Comunità Montana Valsassina, Val Varrone, Val d’Esino e Riviera era rappresentata dal presidente Fabio Canepari e quella della Valle San Martino e Lario Orientale dal primo cittadino di Ballabio Giovanni Bruno Bussola. Con la fascia tricolore hanno partecipato alla cerimonia anche i rappresentanti di Cassina Valsassina ed Ello, a significare l’unione della comunità alpina dalle montagne alla Brianza.

La Messa è stata celebrata da don Gianmaria Manzotti, responsabile della Pastorale giovanile del Decanato della Valsassina, che nell’omelia ha ricordato lo “spirito del sacrificio” tipico dello “stile alpino” e i tanti che “hanno donato la vita” per il bene comune. Una parola che “sembra in disuso” ma che, per le Penne nere, è sempre attuale e sostiene il lavoro quotidiano a favore soprattutto dei più deboli.
