Pescate: gli Alpini chiudono l'esperienza delle sagre, in quasi 10 anni donati 62.000 euro
Per gli Alpini di Pescate si è chiusa "un'epoca". Come già emerso negli ultimi giorni del 2024, quando in occasione della tradizionale cerimonia di ringraziamento ai volontari il sindaco Dante De Capitani aveva riservato loro una menzione speciale, le Penne Nere del paese alle porte di Lecco hanno messo la parola fine alla loro esperienza con le apprezzatissime sagre culinarie al Parco Torrette, scegliendo di non rinnovare la convenzione per la gestione e l'utilizzo della "casetta" posizionata nell'area verde a lago che era stata sottoscritta il 30 maggio 2016, per nove anni, dal capogruppo Ambrogio Piazza.

All'origine della decisione, la presa di consapevolezza del fatto che un impegno organizzativo di quel tipo non fosse più sostenibile dagli attuali volontari, anche e soprattutto per una questione anagrafica, che nei giorni scorsi hanno quindi chiuso un cerchio cogliendo l'occasione per trarre un bilancio della loro attività più che decennale (le prime iniziative, precedenti alla stipula della convenzione, sono infatti datate 2013), con le sagre dell'alborella, del risotto pescatese e del tortello, oltre che con quella di San Giuseppe "riscaldata" anche dal tradizionale falò serale.


"Il tempo è passato velocemente", assicurano gli Alpini di Pescate, che tra una "cucinata" e l'altra non si sono mai dimenticati di chi è meno fortunato: ogni anno, infatti, compreso quello del Covid, hanno destinato i fondi raccolti tramite le loro iniziative a cause solidali, per un totale di ben 62.000 euro. A beneficiarne, nello specifico, sono stati la Parrocchia (anche per il restauro dell'altare della Chiesa di San Giuseppe) e il Comune (che a sua volta ha poi destinato le risorse principalmente alle famiglie bisognose e alle scuole), nonché l'asilo paritario del paese, l'Hospice Il Nespolo di Airuno, la Fondazione Telethon e la sezione ANA di Lecco per la chiesetta al Pian delle Betulle.


Restando a Pescate, poi, gli Alpini hanno contribuito all'acquisto di un gazebo per lo stesso Parco Torrette, mentre andando fuori dai confini locali non hanno mancato di manifestare vicinanza e devolvere fondi alla comunità laziale di Accumoli colpita dal terremoto del 2016, alle popolazioni turche e siriane a loro volta devastate dal sisma del 2023 e infine, nello stesso anno, agli alluvionati dell'Emilia Romagna, in questo caso tramite il più ampio progetto comunale delle "Stelle di Bontà".

"Certi di aver contribuito a far conoscere il nostro paese e le nostre tradizioni culinarie, senza dimenticare appunto la solidarietà verso le persone meno fortunate di noi, vogliamo ringraziare prima di tutto chi ci ha dato una mano durante questi anni e ricordare chi non è più qui tra noi perché andato avanti", la chiosa, carica di emozione, degli Alpini. Che comunque, pur avendo "chiuso bottega" con le sagre, continueranno a essere presenti, con lo stesso spirito di sempre, a Pescate e ovunque ci sarà bisogno di loro.

Gli Alpini di fronte alla casetta e al tendone nel Parco Torrette
All'origine della decisione, la presa di consapevolezza del fatto che un impegno organizzativo di quel tipo non fosse più sostenibile dagli attuali volontari, anche e soprattutto per una questione anagrafica, che nei giorni scorsi hanno quindi chiuso un cerchio cogliendo l'occasione per trarre un bilancio della loro attività più che decennale (le prime iniziative, precedenti alla stipula della convenzione, sono infatti datate 2013), con le sagre dell'alborella, del risotto pescatese e del tortello, oltre che con quella di San Giuseppe "riscaldata" anche dal tradizionale falò serale.

Alcune foto d'archivio scattate alle sagre pescatesi

"Il tempo è passato velocemente", assicurano gli Alpini di Pescate, che tra una "cucinata" e l'altra non si sono mai dimenticati di chi è meno fortunato: ogni anno, infatti, compreso quello del Covid, hanno destinato i fondi raccolti tramite le loro iniziative a cause solidali, per un totale di ben 62.000 euro. A beneficiarne, nello specifico, sono stati la Parrocchia (anche per il restauro dell'altare della Chiesa di San Giuseppe) e il Comune (che a sua volta ha poi destinato le risorse principalmente alle famiglie bisognose e alle scuole), nonché l'asilo paritario del paese, l'Hospice Il Nespolo di Airuno, la Fondazione Telethon e la sezione ANA di Lecco per la chiesetta al Pian delle Betulle.


Restando a Pescate, poi, gli Alpini hanno contribuito all'acquisto di un gazebo per lo stesso Parco Torrette, mentre andando fuori dai confini locali non hanno mancato di manifestare vicinanza e devolvere fondi alla comunità laziale di Accumoli colpita dal terremoto del 2016, alle popolazioni turche e siriane a loro volta devastate dal sisma del 2023 e infine, nello stesso anno, agli alluvionati dell'Emilia Romagna, in questo caso tramite il più ampio progetto comunale delle "Stelle di Bontà".

"Certi di aver contribuito a far conoscere il nostro paese e le nostre tradizioni culinarie, senza dimenticare appunto la solidarietà verso le persone meno fortunate di noi, vogliamo ringraziare prima di tutto chi ci ha dato una mano durante questi anni e ricordare chi non è più qui tra noi perché andato avanti", la chiosa, carica di emozione, degli Alpini. Che comunque, pur avendo "chiuso bottega" con le sagre, continueranno a essere presenti, con lo stesso spirito di sempre, a Pescate e ovunque ci sarà bisogno di loro.
B.P.