Lecco: moto d'acqua per divertimento e inclusione
Una giornata sulle moto d’acqua per i ragazzi disabili, quella di oggi – sabato 19 luglio – su iniziativa dei “City Angels” di Lecco e dell’associazione “Andech” di Monte Marenzo, con i coinvolgimento di diverse associazioni del settore: Oltretutto 97, Gruppo Amici Lecco, Casa dei ragazzi Iama con sede a Olgiate Molgora e l’impresa sociale Girasole.

“Jet-ski inclusion”, il titolo della manifestazione che ha consentito a molti giovani con disabilità varie di “sfrecciare” sullo specchio del lago antistante la piattaforma galleggiante, accompagnati dai piloti dell’associazione “Jet Quality Form” di San Benedetto del Tronto che partecipa regolarmente al campionato nazionale italiano di moto d’acqua e motosurf, ma che ha anche promosso un progetto intitolato “Inclusione d’amare” giocando evidentemente con l’ambivalenza tra il “da mare” e il “d’amare”.

La giornata è stata aperta con l’intervento del sindaco Mauro Gattinoni, dell’assessore al Sociale Emanuele Manzoni e del pilota Antonio Filippini in rappresentanza dell’associazione marchigiana, presentati da Paola Corti, coordinatrice del gruppo lecchese dei “City Angels”.

Gattinoni ha parlato di una manifestazione bellissima, di una giornata meravigliosa che ha sfidato tutto quello che c’era da sfidare, compresi i lavori sul lungolago e la ruota panoramica abbattuta dal vento: «E comunque, oggi sarà una giornata bellissima, grazie a tutti i volontari e alle famiglie per creare un momento speciale che possono fare solo le persone speciali».

Al concetto di momento speciale si è agganciato l’assessore Manzoni sottolineando come ciò significhi «andare oltre, sconfinare in territori sconosciuti per sé ma anche per l’utile della comunità».

Infine, Filippini ha presentato il progetto della propria associazione, sottolineando la volontà da parte dei piloti di fare tutti i sacrifici possibili al fine dell’inclusione.
Poi, musica a tutto volume ad accompagnare le “evoluzioni” con qualche piccolo brivido acrobatico per i ragazzi e un servizio ristoro gestito dai volontari e il cui guadagno sarò appunto destinato a iniziative sociali.

Nel presentare l’iniziativa, nei giorni scorso, gli organizzatori avevano spiegato come città e provincia lecchesi avrebbero avuto la possibilità «di proporre un modello d’intervento sportivo e sociale in grado ad abbattere le barriere economiche di accesso a questo sport e declinare concretamente il principio del diritto allo sport per tutti, fornendo un servizio alla comunità al fine di migliorare le condizioni di salute e benessere dei soggetti coinvolti».
“Jet-ski inclusion”, il titolo della manifestazione che ha consentito a molti giovani con disabilità varie di “sfrecciare” sullo specchio del lago antistante la piattaforma galleggiante, accompagnati dai piloti dell’associazione “Jet Quality Form” di San Benedetto del Tronto che partecipa regolarmente al campionato nazionale italiano di moto d’acqua e motosurf, ma che ha anche promosso un progetto intitolato “Inclusione d’amare” giocando evidentemente con l’ambivalenza tra il “da mare” e il “d’amare”.
La giornata è stata aperta con l’intervento del sindaco Mauro Gattinoni, dell’assessore al Sociale Emanuele Manzoni e del pilota Antonio Filippini in rappresentanza dell’associazione marchigiana, presentati da Paola Corti, coordinatrice del gruppo lecchese dei “City Angels”.
Mauro Manzoni, Paola Corti e Mauro Gattinoni
Gattinoni ha parlato di una manifestazione bellissima, di una giornata meravigliosa che ha sfidato tutto quello che c’era da sfidare, compresi i lavori sul lungolago e la ruota panoramica abbattuta dal vento: «E comunque, oggi sarà una giornata bellissima, grazie a tutti i volontari e alle famiglie per creare un momento speciale che possono fare solo le persone speciali».
Al concetto di momento speciale si è agganciato l’assessore Manzoni sottolineando come ciò significhi «andare oltre, sconfinare in territori sconosciuti per sé ma anche per l’utile della comunità».
Antonio Filippini
Infine, Filippini ha presentato il progetto della propria associazione, sottolineando la volontà da parte dei piloti di fare tutti i sacrifici possibili al fine dell’inclusione.
Poi, musica a tutto volume ad accompagnare le “evoluzioni” con qualche piccolo brivido acrobatico per i ragazzi e un servizio ristoro gestito dai volontari e il cui guadagno sarò appunto destinato a iniziative sociali.
Nel presentare l’iniziativa, nei giorni scorso, gli organizzatori avevano spiegato come città e provincia lecchesi avrebbero avuto la possibilità «di proporre un modello d’intervento sportivo e sociale in grado ad abbattere le barriere economiche di accesso a questo sport e declinare concretamente il principio del diritto allo sport per tutti, fornendo un servizio alla comunità al fine di migliorare le condizioni di salute e benessere dei soggetti coinvolti».
D.C.