Bollettino del Santuario di San Girolamo/6: da padre Gambarana ai somaschi chiamati sotto le armi
Prosegue la nostra rubrica dedicata alle singole uscite del Bollettino di Somasca, risalenti al 1915, quando il foglio informatore venne introdotto, arrivando poi fino ai giorni nostri.

Ci porta idealmente a Padova, il sesto numero del Bollettino "Il Santuario di San Girolamo Emiliani" edito nel giugno del 1915. Il foglio, dopo aver riportato in prima pagina la descrizione della Valletta e degli altri luoghi di culto curata da Ignazio Cantù sulle pagine delle sue Collezioni di letture amene (Milano 1840) e aver proposto "un'antica biografia" del Santo attingendo dagli scritti di monsignor Scipione Albani (1600), riserva infatti una colonna a curiosità provenienti dalla città veneta. "San Girolamo è particolarmente venerato a Padova in due Chiese, in quella di Santa Croce e in quella di Santa Maria delle Grazie. Nella prima ha il proprio altare con dipinto su tela - viene precisato - Il 20 luglio se ne espone la Reliquia, si canta la Messa e si fanno funzioni alla sera. Il Santo è considerato come Contitolare della Chiesa e perciò nell'orazione "Acunctis" San Girolamo viene dai Sacerdoti della Parrocchia ricordato al posto del Santo Titolare. (...) Nella Chiesa delle Grazie, che ha unito l'orfanotrofio, la festa di San Girolamo si celebra ora nella domenica successiva al 20 luglio con Messa cantata alla mattina e con l'esposizione del SS.Panegirico del Santo e benedizione alla sera. Esposizione della Reliquia tutto il giorno. La Chiesa - è indicato - non ha un altare intitolato al Santo; per la sua festa viene collocato sopra uno degli altari laterali un quadro a olio che lo rappresenta".
E' invece padre Angiolmarco Gambarana il protagonista della rubrica "I Compagni di San Girolamo", venendo descritto come "il più chiaro e confidente discepolo" del fondatore dei Somaschi. "Nei suoi viaggi, il Santo ebbe sempre compagno indivisibile il P. Gambarana, e nelle sue deliberazioni, consigliere; e lo fece sempre partecipe d'ogni suo pensiero. Servivasi del Gambarana come segretario per scrivere lettere e a lui solo confidava le illustrazioni di mente e i favori che riceveva da Dio nell'orazione, le penitenze esteriori ed interne mortificazioni dello spirito, cose tutte che San Girolamo agli occhi del restante voleva occulte e nascoste. Il Santo tenne sempre in grandissima stima il P. Angiolmarco Gambarana sia perché, come dice il Tortora, illuminato da luce divina, presagiva nel suo cuore che egli dovesse portare a termine le opere da San Girolamo incominciate, sia perché, per il Gambarana, la sua Congregazione dovesse ricevere consolidamento e forma regolare d'ordine religioso".
Tra le altre cose, il confidente di San Girolamo, è anche ricordato, una volta diventato superiore generale, per aver ottenuto da San Carlo Borromeo la parrocchia di Somasca e il seminario che lo stesso cardinale aveva fatto costruire, a favore della Congregazione che, il Pontefice Pio V aggregò poi agli ordini religiosi. Padre Gambarana fu dunque il primo a emettere i voti solenni, il 28 aprile 1569, a Milano.
Sono poi altri i religiosi citati nell'ultima pagina del Bollettino. La Prima Guerra Mondiale è scoppiata da poco. I padri estensori del notiziario scrivono: “Raccomandiamo caldamente ai nostri buoni lettori di pregare San Girolamo per i seguenti religiosi somaschi, chiamati sotto le armi: P. Jossa Amedeo, P. Cerbara Angelo, Cherico Felici Carlo, Ch. Gazzolo Emanuele, Ch. Marini Domenico, Ch. Tagliaferro Cesare, Ch. De Sario Giovanni, Ch. Turco Guglielmo”.
Nel mentre non si arrestano né i pellegrinaggi – ricordato quello di maggio da Lorentino, con il parroco don Antonio Carsana, che "cantò, in rito ambrosiano, all'altare del Santo, la San Messa, accompagnata alla Schola Cantorum, e assistito dal coadiutore festivo don Alfondo Bolis" – come pure le visite per ringraziare delle grazie ricevute, come quelle riservate a due bambini affetti da rachitismo, Angelo Nessi di Dolzago e Emilia Mauri di Civate, guariti – è detto – per intercessione del Santo, intervenuto anche in favore di Clementina Fontana di Proserpio e Bice Airoldi di Porto d'Adda, liberandole dai loro mali.
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Ci porta idealmente a Padova, il sesto numero del Bollettino "Il Santuario di San Girolamo Emiliani" edito nel giugno del 1915. Il foglio, dopo aver riportato in prima pagina la descrizione della Valletta e degli altri luoghi di culto curata da Ignazio Cantù sulle pagine delle sue Collezioni di letture amene (Milano 1840) e aver proposto "un'antica biografia" del Santo attingendo dagli scritti di monsignor Scipione Albani (1600), riserva infatti una colonna a curiosità provenienti dalla città veneta. "San Girolamo è particolarmente venerato a Padova in due Chiese, in quella di Santa Croce e in quella di Santa Maria delle Grazie. Nella prima ha il proprio altare con dipinto su tela - viene precisato - Il 20 luglio se ne espone la Reliquia, si canta la Messa e si fanno funzioni alla sera. Il Santo è considerato come Contitolare della Chiesa e perciò nell'orazione "Acunctis" San Girolamo viene dai Sacerdoti della Parrocchia ricordato al posto del Santo Titolare. (...) Nella Chiesa delle Grazie, che ha unito l'orfanotrofio, la festa di San Girolamo si celebra ora nella domenica successiva al 20 luglio con Messa cantata alla mattina e con l'esposizione del SS.Panegirico del Santo e benedizione alla sera. Esposizione della Reliquia tutto il giorno. La Chiesa - è indicato - non ha un altare intitolato al Santo; per la sua festa viene collocato sopra uno degli altari laterali un quadro a olio che lo rappresenta".

Tra le altre cose, il confidente di San Girolamo, è anche ricordato, una volta diventato superiore generale, per aver ottenuto da San Carlo Borromeo la parrocchia di Somasca e il seminario che lo stesso cardinale aveva fatto costruire, a favore della Congregazione che, il Pontefice Pio V aggregò poi agli ordini religiosi. Padre Gambarana fu dunque il primo a emettere i voti solenni, il 28 aprile 1569, a Milano.


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