Lecco: gestione rifiuti sempre più circolare, tutt'altro che un fanalino di coda. L'analisi
La recente pubblicazione del dossier “Lombardia 2025 Dati ed elaborazioni” di PoliS-Lombardia è uno spunto interessante per fare il punto sui grandi e continui miglioramenti in termini di circolarità e gestione rifiuti per la Città di Lecco e noi di AmbientalMente crediamo sia necessario porre la giusta attenzione sui diversi dati proposti.
Il dato di partenza, che può sembrare in controtendenza negativa, è la produzione totale di rifiuti che è, in maniera estremamente lieve, aumentata di 3,3% kg/abitante annuo tra il 2010 e il 2023. Altre città sono andate meglio? Vero, ma in realtà ciò è spiegabile in modo molto semplice: stante l’attuale stato delle cose è difficile per un’amministrazione cittadina scendere al di sotto dei 450 kg/ab.
Lecco a questo risultato apprezzabile c’è già arrivato da almeno 10 anni, motivo per cui la produzione dei rifiuti è rimasta pressoché costante; differentemente dagli altri capoluoghi che solo negli ultimi anni hanno raggiunto questo livello.
La produzione di rifiuti pro-capite dipende principalmente da aspetti che possono essere controllati solo dalla politica nazionale, come ad esempio una normativa più stringente sugli imballaggi dei prodotti venduti, oppure un controllo maggiore sull’impatto che il fenomeno turistico ha sui territori, o ancora incentivi fiscali per migliorare il comportamento dei cittadini. Temi che, malgrado noi, esulano dal controllo di un’amministrazione comunale, che invece ha agito correttamente con la raccolta puntuale che ha migliorato la qualità della differenziazione. I dati parlano, da questo punto di vista.
Entrando nel merito dei dati la città di Lecco nel 2010 aveva una produzione pro capite annua di rifiuti di 486,23Kg, mentre Brescia, che ha il miglioramento più evidente, partiva da 732,84 Kg per abitante. Ovvio che per Brescia ci sia un grande miglioramento.
Il risultato è che ancora oggi Lecco, nonostante la variazione di +3,3Kg, permane con una produzione procapite di rifiuti minore rispetto alla città che più è migliorata (500kg per Lecco contro i 517 di Brescia). A conferma di ciò che abbiamo appena detto.

Come è possibile quindi giudicare l’operato dell’amministrazione comunale nella gestione dei rifiuti? Bisogna guardare la percentuale di rifiuto che viene indirizzato a un percorso di riciclo e valorizzazione. In questo, l’attuale e le passate amministrazioni hanno fatto passi da gigante.
L’indifferenziato pro capite lecchese, quindi ciò che non viene riciclato, è calato sensibilmente negli ultimi 14 anni. Nel 2011, anno con il dato peggiore, era di 244,38 kg/abitante, nel 2023 è stato di 115 kg.
Volendo poi tornare al presente e allargare il confronto nella fascia di popolazione dei comuni lombardi tra 40.000 e 50.000 abitanti, il dato lecchese è al di sotto della media di 126Kg procapite/annuo nel 2023. Non ci pare si possa parlare di fanalini di coda.

Come dicevamo, l’introduzione di politiche di raccolta differenziata spinta nel corso degli scorsi anni e l’introduzione del sacco rosso, la sensibilizzazione diffusa e l’impegno dei cittadini, hanno consolidato un trend molto positivo che vede la città di Lecco al terzo posto in Lombardia per percentuale di raccolta differenziata tra i comuni capoluogo (76,9%).
Un guadagno di 3 posizioni in soli 2 anni.
In conclusione, noi di Ambientalmente riteniamo che si debba stare molto attenti nel leggere i dati, altrimenti si rischia di non riuscire a comprendere in modo oggettivo i passi fino a qui fatti, così come la strada che deve essere ancora percorsa. Narrazioni diverse che strumentalizzano i dati senza saperli interpretare e osservandoli nella parzialità non fotografano la realtà di una città come Lecco, che da sempre si impegna e ottiene risultati migliori rispetto alla media nazionale e regionale in tema di economia circolare e valorizzazione dei rifiuti.
Il dato di partenza, che può sembrare in controtendenza negativa, è la produzione totale di rifiuti che è, in maniera estremamente lieve, aumentata di 3,3% kg/abitante annuo tra il 2010 e il 2023. Altre città sono andate meglio? Vero, ma in realtà ciò è spiegabile in modo molto semplice: stante l’attuale stato delle cose è difficile per un’amministrazione cittadina scendere al di sotto dei 450 kg/ab.
Lecco a questo risultato apprezzabile c’è già arrivato da almeno 10 anni, motivo per cui la produzione dei rifiuti è rimasta pressoché costante; differentemente dagli altri capoluoghi che solo negli ultimi anni hanno raggiunto questo livello.
La produzione di rifiuti pro-capite dipende principalmente da aspetti che possono essere controllati solo dalla politica nazionale, come ad esempio una normativa più stringente sugli imballaggi dei prodotti venduti, oppure un controllo maggiore sull’impatto che il fenomeno turistico ha sui territori, o ancora incentivi fiscali per migliorare il comportamento dei cittadini. Temi che, malgrado noi, esulano dal controllo di un’amministrazione comunale, che invece ha agito correttamente con la raccolta puntuale che ha migliorato la qualità della differenziazione. I dati parlano, da questo punto di vista.
Entrando nel merito dei dati la città di Lecco nel 2010 aveva una produzione pro capite annua di rifiuti di 486,23Kg, mentre Brescia, che ha il miglioramento più evidente, partiva da 732,84 Kg per abitante. Ovvio che per Brescia ci sia un grande miglioramento.
Il risultato è che ancora oggi Lecco, nonostante la variazione di +3,3Kg, permane con una produzione procapite di rifiuti minore rispetto alla città che più è migliorata (500kg per Lecco contro i 517 di Brescia). A conferma di ciò che abbiamo appena detto.

Come è possibile quindi giudicare l’operato dell’amministrazione comunale nella gestione dei rifiuti? Bisogna guardare la percentuale di rifiuto che viene indirizzato a un percorso di riciclo e valorizzazione. In questo, l’attuale e le passate amministrazioni hanno fatto passi da gigante.
L’indifferenziato pro capite lecchese, quindi ciò che non viene riciclato, è calato sensibilmente negli ultimi 14 anni. Nel 2011, anno con il dato peggiore, era di 244,38 kg/abitante, nel 2023 è stato di 115 kg.
Volendo poi tornare al presente e allargare il confronto nella fascia di popolazione dei comuni lombardi tra 40.000 e 50.000 abitanti, il dato lecchese è al di sotto della media di 126Kg procapite/annuo nel 2023. Non ci pare si possa parlare di fanalini di coda.

Fonte: Catasto rifiuti Ispra
Come dicevamo, l’introduzione di politiche di raccolta differenziata spinta nel corso degli scorsi anni e l’introduzione del sacco rosso, la sensibilizzazione diffusa e l’impegno dei cittadini, hanno consolidato un trend molto positivo che vede la città di Lecco al terzo posto in Lombardia per percentuale di raccolta differenziata tra i comuni capoluogo (76,9%).
Un guadagno di 3 posizioni in soli 2 anni.
In conclusione, noi di Ambientalmente riteniamo che si debba stare molto attenti nel leggere i dati, altrimenti si rischia di non riuscire a comprendere in modo oggettivo i passi fino a qui fatti, così come la strada che deve essere ancora percorsa. Narrazioni diverse che strumentalizzano i dati senza saperli interpretare e osservandoli nella parzialità non fotografano la realtà di una città come Lecco, che da sempre si impegna e ottiene risultati migliori rispetto alla media nazionale e regionale in tema di economia circolare e valorizzazione dei rifiuti.
AmbientalMente Lecco