Calolzio: uniti in vita, come nella morte. In tanti all'addio ai coniugi Giovenzana

"Penso che potrete tutti immaginare che non sia facile prendere la parola in questo momento per consegnarci vicendevolmente qualche pensiero davanti alla morte di Maria Assunta e Alessandro. In questi giorni abbiamo un po' tutti commentato questa tragedia che ha distrutto una famiglia, nel tentativo di dare delle spiegazioni su come tutto ciò possa essere accaduto. Ma alla fine rimane solo la sofferenza per la perdita, con una domanda su tutte: "Perché, Signore?". E se crediamo è una domanda più che lecita”. Così don Antonio Vitali, arciprete di Calolziocorte, ha aperto un'omelia non semplice da pronunciare. Davanti all'altare le due bare gemelle dei coniugi mancati insieme, la scorsa settimana, nello schianto della loro utilitaria contro un tir lungo la 639 a Levata di Monte Marenzo. I feretri di una coppia unita davvero, come da promesse matrimoniali, nella buona e nella cattiva sorte, ma non separata nemmeno dalla morte.
funeraligiovenza1.jpg (149 KB)
“In questi giorni non ho potuto che raccogliere parole di stima, di affetto nei confronti di Maria Assunta e Alessandro, che con il loro stile riservato, gentile e buono sono stati capaci di farsi apprezzare da chi li ha conosciuti, da chi ha condiviso anni di lavoro, di servizio dentro la comunità [...]” ha proseguito il sacerdote, sull'altare insieme al suo vicario don Valentino Ferrari e all'ex parroco di Sala don Pietro Rondalli ma anche a don Ruggero Fabris di Airuno (paese natale di Sandro) e a padre Luigi Sordelli e Padre Fausto De Bernardi in rappresentanza della comunità di Somasca dove marito e moglie, la domenica, partecipavano alla messa vespertina. Piena la navata, con gente rimasta in piedi.
giovenzana.jpg (66 KB)
Maria Assunta Cattaneo e Alessandro Giovenzana

“Penso che se siamo qui in tanti è perché si vuole manifestare il nostro grazie per ciò che sono stati Maria Assunta e Alessandro” ha sottolineato don Antonio. “Un grazie che diventa Eucaristia, un grazie al Signore per la loro vita, per il bene che hanno compiuto con ciò che hanno donato ai loro cari, a chi ha goduto della loro stima e della loro amicizia, del bene che hanno ricevuto. L'Eucarestia è il centro, il culmine di ogni vita, ma qui deve arrivare anche tutto quel dolore che portano i loro cari in questo momento, nella sofferenza di stare qui davanti a queste bare e a questa morte così improvvisa e così tragica [...]. E allora un'altra parola che ha un senso, per chi crede, è risurrezione. Non abbiamo portato per caso davanti all'altare del Signore i corpi di Alessandro e Maria Assunta. Li abbiamo portati qui perché erano credenti, e non solo cristiani, che hanno tentato di vivere come potevano il Vangelo, in quella quotidianità che è fatta di attenzione, di cura, di gentilezza, di servizio alla parola di Dio, in casa, nel lavoro, nella devozione alla comunità, perché vedete non abbiamo bisogno di supereroi, ma di uomini e donne normalissimi, che sappiano trovare il senso della vita alla luce del Vangelo, guardando Cristo e diventando un simbolo di carità per gli altri. Questa è già resurrezione, perché pone segni di speranza, di quella gioia che era stampata sul volto di Alessandro e Assunta, che vediamo anche nella bellissima foto che scelto i loro cari, con due sorrisi tipici di chi sa trovare la gioia in ogni situazione, anche complicata, perché la vita non è semplice, a volte si complica. E ora continuiamo a pregare anche per Francesca, che sta lottando per rimanere attaccata alla vita" ha chiosato il parroco, facendo riferimento alla figlia della coppia, anche lei a bordo della Kia andata a schiantarsi sulla provinciale, ricoverata, da quel pomeriggio, all'Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
funeraligiovenza2.jpg (143 KB)
E si è rifatto all'omelia, nel suo intervento, anche il sindaco di Calolzio. "Di solito in queste occasioni preferisco il silenzio alle parole, ma don Antonio mi ha colpito quando ha detto che Alessandro e Assunta erano due persone normali, non supereroi, che però facevano cose importanti: è questo il messaggio che deve essere mandato a tutti, e che evidentemente è arrivato vedendo la Chiesa così piena” ha detto l'ingegner Marco Ghezzi, esprimendo cordoglio anche in nome di tutti i dipendenti comunali, avendo Maria Assunta Cattaneo lavorato a lungo in Municipio, fino al raggiungimento del traguardo della pensione. 
funeraligiovenzana4.jpg (153 KB)
"Ricorderemo sempre con affetto Sandro per il suo prezioso ruolo di volontario: la sua grande disponibilità, la sua presenza, il tempo e l'energia che ha dedicato a tutta la comunità di Airuno, sia civile che parrocchiale, sono stati un grande dono. In particolare conserveremo nel cuore la sua presenza al servizio dei più piccoli con il Piedibus e la speciale cura che dedicava al verde del parco Anita, un luogo che amava particolarmente e che è diventato un punto di incontro di tante famiglie" è stato sottolineato invece da Adele Gatti, in nome dell'amministrazione comunale di Airuno, alla presenza tra l'altro anche dell'ex sindaco Alessandro Milani.  
funeraligiovenzana5.jpg (262 KB)
E per Giovenzana non è infine mancato un ricordo degli amici di sempre, i compagni della terza 3^ C : “Caro Sandro, ti ricordiamo con affetto e gratitudine fin dai tempi delle elementari e delle medie. Eravamo solo ragazzi, ma già allora emergevano il tuo animo gentile, la tua disponibilità e quella tua particolare attenzione agli altri che non ti ha mai abbandonato. Come spesso accade, la vita ci aveva portati su strade diverse, ma questo non ha mai spezzato il nostro legame. La gioia di ritrovarci qualche anno fa è stata autentica, tanto che abbiamo deciso di creare una chat su WhatsApp con tutti i nostri ex compagni per non perderci più di vista. Era bello esserci, partecipare, condividere. Ed era bello rivederti con quello stesso spirito generoso, sempre pronto ad abbracciare con entusiasmo ogni occasione per metterti al servizio della tua comunità. Hai vissuto con discrezione e amore donando tempo, mani e cuore. E oggi, anche se il dolore è immenso, resta forte in noi il ricordo del tuo esempio che continuerà a spirare e a farai sentire. Rivolgiamo un pensiero di vicinanza profonda a tua mamma, a tua sorella, ai tuoi famigliari e soprattutto a tua figlia, che abbracciavi con affetto e speranza. Ciao Sandro, amico nostro, il tuo animo gentile ti ha accompagnato ogni giorno e continuerà a camminare al nostro fianco".
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.