Lecco, il Pgt arriva in aula: presentate dai tecnici le 'strategie'

Si è svolta giovedì sera la prima commissione consiliare in cui si è discusso pubblicamente della variante generale al Piano di governo del territorio (Pgt). Una riunione che si è tenuta appena quattro giorni prima del consiglio comunale in cui ne sarà votata l’adozione e che, come ha fatto notare qualcuno, ha avuto un taglio molto tecnico. L’assessore competente, Giuseppe Rusconi, si è infatti limitato a ricordare l’iter percorso fin qui, dall’avvio del procedimento nel maggio 2022 fino all’esito positivo del procedimento di Valutazione ambientale strategica arrivato qualche giorno fa. 
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Lecco vista dal San Martino

Ad illustrare la variante generale è stato Antonio Mugnai che assieme allo studio Mate engineering ha lavorato al progetto. L’architetto nella sua presentazione si è concentrato in particolare sul Documento di piano, quella sezione del Pgt che contiene strategie e previsioni principali, che nella nuova versione sono rappresentate in cinque schemi direttori che riassumono altrettanti macro temi urbanistici: il rapporto tra città e lago, il rapporto tra città e torrenti, il margine della fascia pedemontana, il tema della città che produce e si rigenera, la montagna in città. 
“Quando abbiamo cominciato a lavorare la prima operazione svolta è stata quella di valutare quali elementi del Pgt vigente erano attuali e quali necessitavano un aggiornamento. In linea di massima è stato un lavoro in continuità con il Pgt vigente per quanto riguarda il tema della rigenerazione e quello del consumo di suolo, rispetto ai quali abbiamo approfondito e aggiornato le disposizioni in linea con le nuove normative. Abbiamo poi cercato di affrontare quelle che erano alcune criticità del documento attuale: la mancata attuazione di alcune previsioni sottoposte a Piano attuativo, il tema delle destinazioni d’uso che è risultato eccessivamente vincolante, il problema di dare concreta attuazione del Piano attuativo cosiddetto “Arcipelago” e del suo inserimento in un contesto attuativo rilevante. 

Le soluzioni che, a tal proposito, il Documento di piano andrà a proporre sono diverse: la “definizione di aree di rigenerazione urbana funzionali a rigenerare aree degradate e sottoutilizzate per creare nuove polarità urbane”; la riqualificazione del “rapporto tra torrenti e città” attraverso la rinaturalizzazione delle sponde e la realizzazione di percorsi lungo i torrenti; il “rafforzamento delle aree di valorizzazione paesaggistica” e la “definizione di una rete ecologica comunale” dettagliandola rispetto alle indicazioni di Regione Lombardia. Tutto questo attraverso alcuni “meccanismi”. 
In primis la delocalizzazione dei volumi che sarà incentivata con un meccanismo di “crediti edilizi”: la demolizione di manufatti incongrui e dismessi darà la possibilità di acquisire crediti edilizi che potranno essere utilizzati nella aree di trasformazione prevalentemente già costruite per ottenere determinate premialità. Poi ci sarà la “compensazione urbanistica”: si potranno maturare altri crediti edilizi qualora le aree destinate alla realizzazione di interventi di interesse pubblico vengano cedute gratuitamente al posto che far ricorso all’esproprio. È previsto poi un “utilizzo più deciso” del permesso di costruire convenzionato al posto del piano attuativo e, rispetto al tema delle destinazioni d’uso, è stato introdotto il “principio dell’indifferenza funzionale” con il quale il piano afferma che le destinazioni funzionali sono in linea di massima liberamente insediabili con la sola indicazione delle funzioni incompatibili. 
Per affrontare la questione del cosiddetto Arcipelago che riguarda i comparti Varigione-Bonacina e Falghera-Malnago, il nuovo piano “lascia inalterate le aree e le perimetrazioni già individuate dal Pgt ma elimina il meccanismo che prevedeva la realizzazione dell’intervento attraverso piano attuativo con cessione di aree di dimensioni notevoli a verde pubblico. Gli interventi vengono ricondotti a interventi edilizi di tipo diretto, con il meccanismo del credito edilizio. Viene individuata la parte che si prevede di tutelare e le aree che ricadano all’interno dell’area di tutela hanno una sola possibilità che è quella di acquisire i crediti edilizi generati dall’applicazione di un indice dello 0,1 metro quadrato su metro quadrato sulla superficie di proprietà, mentre le aree esterne hanno due possibilità: acquisire crediti edilizi oppure realizzare in loco con un indice edificatorio ridotto dello 0,03”.

Secondo il tecnico, dal punto di vista strategico i cambiamenti principali rispetto al Pgt vigente sono rappresentati da un cambio di rotta per quanto riguarda alcune aree strategiche e alcune aree produttive ancora attive che vengono incentivate a continuare le proprie attività (Caleotto, Unicalce…); la revisione di alcune aree di trasformazione; il fatto che si punti in maniera più decisa alle aree di rigenerazione limitando al massimo quelle su suolo libero; il rafforzamento delle previsioni per i servizi abitativi con le politiche sociali per la casa che vengono inserite nel piano: ogni area di trasformazione avrà obblighi in alcuni casi e facoltà in altri di prevedere quote di edilizia residenziale pubblica per un totale di 450 appartamenti. 

“Il limite principale che io vedo è il fatto che ogni comune faccia il suo Pgt e che non si possano fare patti urbanistici - ha detto Corrado Valsecchi di Appello per Lecco - Il Pgt deve migliorare la vita di chi ci abita e non peggiorarla soprattutto in una città già compromessa dal punto di vista urbanistica e in cui non sappiamo neanche quanti appartamenti sfitti ci sono. E invece si pensa alla rigenerazione, ai crediti edilizi… anche l’Ordine degli architetti ha osservato che la qualità ambientale urbana è compromessa, rilevando che le previsioni non accolgono scelte incisive per ridurre inquinamento e migliorare il microclima. Non ce lo dice il Wwf ma gli architetti, quindi vuol dire che in questo piano qualcosa non c’è”. 
Anche Andrea Frigerio di Italia Viva si è mostrato scettico rispetto al calcolo delle previsioni sull’andamento della popolazione e sugli interventi previsti per “l’Arcipelago”. Il leghista Stefano Parolari ha sottolineato che, “al di là dei magheggi della rigenerazione urbana, questa variante non affronta il problema vero che riguarda il recupero funzionale di decine di nuclei della città". 
La maggioranza ha raccomandato un coordinamento costante per quanto riguarda gli interventi sulla mobilità che dovranno tenere presente anche le disposizioni del Pgtu e del Pums. Mentre il consigliere Giovanni Tagliaferri del Gruppo per Lecco ha evidenziato la carenza di un dibattito politico: “Il Pgt è sicuramente una questione molto tecnica ma è anche lo strumento con cui andiamo a ridisegnare le città e e a toccare la vita dei cittadini. Mi sarei aspettato qualche considerazione politica in più”.
M.V.
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