Colella, FdI: femminicidio, il cambiamento nasce nelle piazze
Un passo avanti epocale. L’approvazione all’unanimità del disegno di legge contro il femminicidio (161 presenti, 161 sì, applauso in Aula) segna un momento storico per il nostro Paese.
Quando le istituzioni scelgono di agire insieme, oltre ogni divisione politica, la democrazia ritrova forza e credibilità. Il nuovo articolo 577-bis del Codice penale introduce come reato autonomo l’omicidio di una donna motivato da odio, discriminazione, rifiuto affettivo o volontà di controllo.
Una norma che tutela anche chi si identifica come donna, indipendentemente dal dato anagrafico. Il provvedimento rafforza inoltre le aggravanti per maltrattamenti, lesioni e stalking; introduce l’obbligo di informare le vittime o i familiari su eventuali benefici penitenziari concessi all’autore del reato; e rafforza la tutela per gli orfani delle vittime, con fondi e misure specifiche.
Tra gli ordini del giorno approvati, anche l’impegno a promuovere la formazione continua degli operatori (forze dell’ordine, magistrati, sanitari, docenti) e l’introduzione nei programmi scolastici di percorsi educativi sul rispetto, sull’affettività e sulla prevenzione della violenza.
È la vittoria di una politica che mette da parte l’“io sono meglio di te” e sceglie il bene comune.
Ma non ci fermeremo qui. Ora occorre rendere concreta questa legge anche sul territorio, attraverso presìdi educativi, culturali e istituzionali.
Il cambiamento non nasce solo nelle aule parlamentari, ma anche nelle piazze, nelle scuole, nelle famiglie. È lì che dobbiamo continuare a camminare insieme.
Quando le istituzioni scelgono di agire insieme, oltre ogni divisione politica, la democrazia ritrova forza e credibilità. Il nuovo articolo 577-bis del Codice penale introduce come reato autonomo l’omicidio di una donna motivato da odio, discriminazione, rifiuto affettivo o volontà di controllo.
Una norma che tutela anche chi si identifica come donna, indipendentemente dal dato anagrafico. Il provvedimento rafforza inoltre le aggravanti per maltrattamenti, lesioni e stalking; introduce l’obbligo di informare le vittime o i familiari su eventuali benefici penitenziari concessi all’autore del reato; e rafforza la tutela per gli orfani delle vittime, con fondi e misure specifiche.
Tra gli ordini del giorno approvati, anche l’impegno a promuovere la formazione continua degli operatori (forze dell’ordine, magistrati, sanitari, docenti) e l’introduzione nei programmi scolastici di percorsi educativi sul rispetto, sull’affettività e sulla prevenzione della violenza.
È la vittoria di una politica che mette da parte l’“io sono meglio di te” e sceglie il bene comune.
Ma non ci fermeremo qui. Ora occorre rendere concreta questa legge anche sul territorio, attraverso presìdi educativi, culturali e istituzionali.
Il cambiamento non nasce solo nelle aule parlamentari, ma anche nelle piazze, nelle scuole, nelle famiglie. È lì che dobbiamo continuare a camminare insieme.
Loredana Colella Responsabile Dipartimento Famiglia e Diritti Indisponibili Fratelli d’Italia – Lecco