Lecco, "GenerAzioni in cammino": la risposta positiva del territorio

Il territorio lecchese risponde con decisione alle sfide della crisi demografica e della solitudine sociale attraverso iniziative innovative che coinvolgono giovani, anziani e famiglie. È questo il quadro emerso oggi all’Officina Badoni durante la tappa conclusiva del progetto regionale "GenerAzioni in cammino – Radici per il futuro", promosso da Regione Lombardia e coordinato da ATS Brianza.
Una fine ma anche un inizio di altrettanti progetti futuri, non senza però prima cercare di comprendere quali tra le iniziative proposte hanno ottenuto più successo, quali valorizzare e su quali investire. In un territorio che comunque - come emerso dalla conferenza - sta rispondendo bene e si mostra attivo e coinvolto.
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Con riferimento all’invecchiamento, è stato evidenziato l'alto indice di vecchiaia del lecchese, pari a 207,8, tra i più elevati in Lombardia con 207 anziani ogni 100 giovani. La Regione ha stanziato 4,3 milioni di euro per sostenere progetti di invecchiamento attivo, socializzazione e partecipazione.
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L'evento ha visto la partecipazione dell’Assessorato Regionale alla Famiglia, Solidarietà Sociale, Disabilità e Pari Opportunità, con gli interventi dell’Assessore Elena Lucchini e del Direttore Generale Francesco Maria Foti. Sono intervenuti inoltre il Dg di ATS Brianza Michele Brait, il Presidente della Conferenza dei Sindaci Emanuele Manzoni, i referenti dei Piani di Zona degli Ambiti Territoriali e il responsabile del piano ATTIVATI Ruggero Plebani.
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Sul territorio lecchese sono stati aperti tre Centri per la Famiglia a Lecco, Merate e Cremeno, coinvolgendo oltre 100 enti del terzo settore. Tra marzo e giugno 2025 sono state realizzate più di cento iniziative dedicate alla custodia sociale, al trasporto assistenziale e al benessere collettivo, migliorando concretamente la qualità della vita delle persone più fragili.
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Un esempio particolarmente significativo è il progetto LaorcaHUB a Lecco, nato dalla riqualificazione di una scuola elementare. Qui, gli anziani partecipano attivamente a laboratori di sartoria sociale, orti condivisi, gruppi di lavoro a maglia, cucina sociale e attività ludiche. Queste proposte valorizzano le competenze degli aderenti e favoriscono importanti scambi intergenerazionali.
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Tra gli esempi di comunità condivisa, è l'assessore Emanuele Manzoni a spiegare come il lecchese sia una realtà sensibile e attenta. Episodio emblematico quello di vicinato solidale, dove una donna ha accolto nella propria casa un dirimpettaio di 93 anni rimasto senza servizi igienici funzionanti, evitando così il suo ricovero in una struttura.
Anche gli ambiti di Bellano e Merate si sono distinte con iniziative mirate. Nel primo caso, il Centro Famiglia Meraviglia offre un supporto completo alla genitorialità con sportelli informativi, consulenze familiari, sostegno psicologico e attività rivolte ad adulti e giovani. Tra le attività proposte vi sono eventi familiari, corsi di digitalizzazione per anziani e sessioni di stimolazione cognitiva.
A Merate, il progetto HUB S.I.M. (Spazio Informativo Multiservizi) coinvolge associazioni locali come Liberi Sogni di Airuno, Onlus Monsereno di Imbersago e Specchio Magico, offrendo sportelli di ascolto, orientamento, incontri formativi e attività partecipative rivolte alle famiglie, tra cui il progetto SOS Genitori e l’Equi-Camp presso il maneggio locale.
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Tra le iniziative di rilievo c'è il piano “ATTIVATI!”, che riguarda i territori di Lecco, Bellano e Merate e che valorizza le RSA trasformandole in centri aggregativi aperti alla cittadinanza, con concerti, eventi culturali e momenti conviviali. È stata inoltre introdotta la figura del "custode sociale", attiva in quartieri fragili per favorire reti di vicinato, prevenire l’isolamento e rafforzare l’autonomia degli anziani a domicilio.
"Il territorio lecchese è un esempio virtuoso grazie alla ricchezza progettuale e all’impegno delle persone coinvolte. Ha inoltre evidenziato l'importanza di rispondere con soluzioni concrete alla solitudine, all’individualismo e alla denatalità, promuovendo reti relazionali e comunità coese e solidali" ha dichiarato l'assessore Elena Lucchini.
La cittadinanza lecchese ha risposto positivamente a queste iniziative, mostrando una partecipazione attiva e dinamica. Infatti, come evidenziato durante la conferenza, "non ci sono gruppi sedentari in questo territorio. Il lecchese sta dando un bell’esempio di impegno e vitalità sociale".
Il piano è sostenuto da un finanziamento regionale di oltre 185.000 euro, cui si aggiungono ulteriori fondi per attività complementari come l’orto terapia, confermando così il territorio lecchese come un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico, privato e terzo settore, impegnato a costruire una comunità coesa e solidale.
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«La strada è tracciata», hanno concordato relatori e operatori a margine dell’incontro. «Ora tocca a tutti noi – istituzioni, associazioni, cittadini – continuare a coltivare questa rete perché la longevità diventi davvero sinonimo di partecipazione e qualità della vita».
Con un territorio che ha dimostrato di non conoscere la parola sedentarietà, Lecco, Bellano e Merate si candidano a laboratorio permanente di un welfare che mette al centro comunità e relazioni.
C.C.
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