Lecco: un gruppo di giovani presenta un documentario sulla situazione in Serbia
“Questa sera ci trasferiremo per qualche ora in Serbia dove, dal primo novembre del 2024, il popolo si è fatto sentire. Le manifestazioni sono contro il governo dell'attuale presidente Vučić, su cui pendono accuse di corruzione fin dall'inizio del suo mandato. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata proprio il crollo improvviso della stazione ferroviaria di Novi Sad, da poco ristrutturata, che ha causato la morte di 16 persone. Questo ha scatenato la rabbia del popolo serbo, che ha manifestato con forza il proprio disaccordo tramite intensi scioperi. Oggi abbiamo deciso di raccontarvi la loro storia attraverso un nostro documentario inedito”.
Ha esordito così Camilla Vimercati, classe 2003, coordinatrice del collettivo informale R-evolution, lo scorso venerdì sera. Presso l’Officina Badoni, il gruppo ha mostrato al pubblico, tra cui il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, il proprio lavoro: un documentario interamente autoprodotto attraverso un viaggio in Serbia.

"Ci siamo recati inizialmente a Belgrado e poi, l'ultimo giorno, ci siamo spostati a Novi Sad, dove è crollata la stazione ferroviaria" racconta Vimercati. "In Serbia abbiamo incontrato moltissimi ragazzi che facevano parte delle proteste e stavano occupando le università. Quando siamo andati noi, ad aprile, era ancora tutto bloccato: c'era sciopero ovunque, le persone non andavano a lavorare, gli studenti non frequentavano le lezioni. La situazione era completamente ferma, tanto che le loro proteste vengono chiamate 'bloccade' proprio perché nessuno faceva più nulla. Nei giorni in cui siamo andati noi, le strade erano piene di manifestanti dalla mattina alla sera, un qualcosa che ha dell’incredibile".
"Abbiamo stabilito dei rapporti con i ragazzi, che ci hanno rilasciato alcune interviste abbastanza crude ma oneste, con parole forti nei confronti del Paese" continua Camilla, tra i protagonisti dell'esperienza insieme a Giacomo Brambilla e Tommaso Fumagalli, autore anche delle riprese e del montaggio (quest'ultimo curato con Tuap, nome d'arte di Antonio Paduano).
Prima della proiezione, il gruppo ha offerto una breve introduzione per chiarire al meglio il contenuto di quanto si sarebbe visto e, successivamente, è stato dedicato spazio alla discussione. Fondamentale per contestualizzare il tutto è stato l’approfondimento storico di uno dei nuovi membri del collettivo, Giorgio Papa, il quale ha fornito un quadro dettagliato della storia della guerra balcanica nei primi del Novecento.
Un momento significativo è stato l'intervento del sindaco di Lecco, che ha portato i suoi saluti istituzionali e ha ringraziato per il lavoro svolto e l'impegno profuso, sottolineando quanto sia bello vedere giovani che lavorano in questo modo sul territorio. Durante la serata, sono state anche raccolte diverse offerte, proprio al fine di sostenere i ragazzi nel loro progetto.
Il successo dell'iniziativa ha aperto nuove prospettive: "Stiamo cercando di costruire una realtà che possa continuare nel tempo, scegliendo altre destinazioni e ampliando il team che prosegua nella produzione di documentari. Ci sono state fatte molte proposte per diffondere al meglio il nostro lavoro: un partito politico giovanile ci ha invitato a Roma per proiettarlo, ma abbiamo ricevuto richieste anche da Como e da altre località".

Il collettivo non dimentica di ringraziare chi ha reso possibile l'evento, "il sindaco, che è rimasto con noi per più di due ore, e il Comune di Lecco, uno dei pochi della zona che offre così tante ed effettive possibilità ai giovani, permettendo loro di mettersi alla prova e sostenendoli nei propri progetti". "Certamente senza la fiducia dell'Officina Badoni, che ci ha sempre aperto le porte - come per il primo evento di R-evolution del 2 maggio -, tutto questo non sarebbe stato possibile”, la chiosa.
Prezioso anche l'intervento di Alessandra Butti, che ha tradotto il documentario e il resto degli interventi della serata nella lingua dei segni, “realizzando così il desiderio di rendere i nostri eventi accessibili il più possibile".
Ha esordito così Camilla Vimercati, classe 2003, coordinatrice del collettivo informale R-evolution, lo scorso venerdì sera. Presso l’Officina Badoni, il gruppo ha mostrato al pubblico, tra cui il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, il proprio lavoro: un documentario interamente autoprodotto attraverso un viaggio in Serbia.

"Ci siamo recati inizialmente a Belgrado e poi, l'ultimo giorno, ci siamo spostati a Novi Sad, dove è crollata la stazione ferroviaria" racconta Vimercati. "In Serbia abbiamo incontrato moltissimi ragazzi che facevano parte delle proteste e stavano occupando le università. Quando siamo andati noi, ad aprile, era ancora tutto bloccato: c'era sciopero ovunque, le persone non andavano a lavorare, gli studenti non frequentavano le lezioni. La situazione era completamente ferma, tanto che le loro proteste vengono chiamate 'bloccade' proprio perché nessuno faceva più nulla. Nei giorni in cui siamo andati noi, le strade erano piene di manifestanti dalla mattina alla sera, un qualcosa che ha dell’incredibile".
"Abbiamo stabilito dei rapporti con i ragazzi, che ci hanno rilasciato alcune interviste abbastanza crude ma oneste, con parole forti nei confronti del Paese" continua Camilla, tra i protagonisti dell'esperienza insieme a Giacomo Brambilla e Tommaso Fumagalli, autore anche delle riprese e del montaggio (quest'ultimo curato con Tuap, nome d'arte di Antonio Paduano).

Un momento significativo è stato l'intervento del sindaco di Lecco, che ha portato i suoi saluti istituzionali e ha ringraziato per il lavoro svolto e l'impegno profuso, sottolineando quanto sia bello vedere giovani che lavorano in questo modo sul territorio. Durante la serata, sono state anche raccolte diverse offerte, proprio al fine di sostenere i ragazzi nel loro progetto.
Il successo dell'iniziativa ha aperto nuove prospettive: "Stiamo cercando di costruire una realtà che possa continuare nel tempo, scegliendo altre destinazioni e ampliando il team che prosegua nella produzione di documentari. Ci sono state fatte molte proposte per diffondere al meglio il nostro lavoro: un partito politico giovanile ci ha invitato a Roma per proiettarlo, ma abbiamo ricevuto richieste anche da Como e da altre località".

Il collettivo non dimentica di ringraziare chi ha reso possibile l'evento, "il sindaco, che è rimasto con noi per più di due ore, e il Comune di Lecco, uno dei pochi della zona che offre così tante ed effettive possibilità ai giovani, permettendo loro di mettersi alla prova e sostenendoli nei propri progetti". "Certamente senza la fiducia dell'Officina Badoni, che ci ha sempre aperto le porte - come per il primo evento di R-evolution del 2 maggio -, tutto questo non sarebbe stato possibile”, la chiosa.
Prezioso anche l'intervento di Alessandra Butti, che ha tradotto il documentario e il resto degli interventi della serata nella lingua dei segni, “realizzando così il desiderio di rendere i nostri eventi accessibili il più possibile".
M.E.