Lecco: alla CERS aderiscono altri 5 comuni del territorio

A giugno 2025 la Comunità energetica di Lecco, rinnovabile e solidale, ha compiuto il suo primo compleanno. Dopo un mese festeggia anche l’ingresso formale di 5 nuovi comuni soci, che hanno scelto e deliberato di aderire alla comunità, fiduciosi che la scommessa nata a Lecco possa crescere a beneficio del circondario.
Si tratta di Valmadrera, Oggiono, Galbiate, Costamasnaga e Rogeno che nei giorni scorsi hanno fatto i passaggi necessari nelle giunte e nei consigli comunali. 
In questo modo gli edifici dei Comuni, in rete con altri enti e imprese, potranno presto beneficiare degli incentivi che derivano dallo scambio di energia rinnovabile fra i membri della comunità stessa. Tutti coloro che hanno deciso di installare impianti fotovoltaici o lo faranno in questi mesi, potranno anche sfruttare i fondi PNRR che abbattono l’investimento iniziale (40% a fondo perduto). 
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La presidente Silvia Negri a nome dell’intero direttivo della CERS Lecco ETS, esprime soddisfazione per questo allargamento al quale si lavorava da tempo e che è finalmente ufficiale. La CERS di Lecco è una risorsa per il territorio, sia per le imprese che per gli enti pubblici. In settembre sono previsti altri ingressi – commenta la Presidente – che permetteranno di favorire l’adesione di altri enti e imprese del territorio, che credono nella validità del progetto CERS Lecco ETS. 
E’ tempo di dire – interviene l’assessora Renata Zuffi - che non tutte le CER sono uguali e che il modello lecchese, diversamente da altri, è nato dal basso senza partnership ingombranti e massimizza il beneficio collettivo e la ricaduta territoriale. Nella S del finale dell’acronimo CERS sta tutta la differenza e la sostanza del modello, che si appoggia ai fondi di Comunità, ove esistenti, e promuove il valore della condivisione degli incentivi per finalità collettive.
Nel mese di settembre sono previsti vari eventi aperti ai tanti portatori di interesse, per far conoscere meglio il processo di ampliamento in corso e favorire l’ingresso di nuovi soci nella comunità. La transizione energetica è avviata, la strada è tracciata ed è in questi anni che prende forma un nuovo modello di autoproduzione e scambio di energia, che garantirà sicurezza nella fornitura, riduzione degli sprechi e dei costi, ricadute sociali importanti.  
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