Lecco: subaffittare un bene pubblico con interesse privato
Il regolamento "I Patti di collaborazione tra cittadini e Amministrazione" è uno strumento nato nel 2016 con buone intenzioni: favorire la cura, la gestione condivisa e la rigenerazione di beni pubblici nell’interesse della collettività.
- Il 7 maggio, poco o nulla pubblicizzata dal Comune, a differenza di altre, ne è stata presentata e poi approvata una che parrebbe meno in linea con lo spirito del Patto. La proposta parla della riqualificazione di una porzione dell'area a verde intorno alla statua del Manzoni, con l’obiettivo, apparente, di “recupero” urbano.
- Quel che emerge dalla proposta però parrebbe più che un beneficio pubblico un interesse commerciale ben più evidente che l'ordinaria mera pubblicità aziendale dentro la cura di una rotonda o di una fioriera fuori dal proprio ristorante (per far degli esempi reali).
- Qui, questa volta, c'è la modifica dell'area, oggi a verde e vialetti in affaccio e passaggio pedonale alla Statua del Manzoni con la sostituzione, riorganizzazione di un' aiuola, l'inserimento di uno spazio pavimentato attrezzato con panche e piccola struttura metallica di protezione dal sole e dalla pioggia, illuminata a led, cestino rifiuti, pannello a totem. Cioè ti puoi sedere, al riparo, e mangiare lì, a un metro dal Manzoni.
- Non c'è però nessun richiamo "all'assalto ai forni", al più alla gastronomia a mezzo metro di lì che è la parte privata del Patto con il Comune.
- L’area però non è abbandonata, solo un poco mal curata dal Comune stesso che mette fiorellini ovunque in centro ma lì è dimentico di cura. Non si tratta di un luogo degradato ma di uno spazio già totalmente fruibile, di passaggio e di ammirazione culturale, turistica e scultorea.
- Il Progetto parrebbe quindi mascherare un interesse commerciale sotto la veste del “recupero"anche se il recupero, realisticamente, non serve. Serve al più la cura, del Comune però, che poi è un suo dovere.
- Un'area in alcune ore, addirittura in parte diverrebbe di ristoro per i clienti della gastronomia d'asporto come esplicitato dai documenti allegati al Patto dai proponenti, in uno scorcio pubblico simbolico e di prestigio.
- In pratica, si cede, subaffitta, parte dello spazio pubblico a un operatore privato, con ricadute economiche personali in cambio di un alquanto dubbio beneficio pubblico reale e superiore. E per 10 anni.
Forse pure in contrasto con i principi dello stesso Regolamento, all'art.3 comma a), e): La relazione tra Amministrazione e cittadini attivi deve perseguire interesse generale e benessere collettivo.
- Qui il Progetto invece, sembra servirsi della cornice del bene comune proprio per legittimare un’operazione commerciale privata senza un vero valore aggiunto per la comunità.
- Forse bisognerebbe inserire un articolo ulteriore al Regolamento: I sostegni alla cura, alla collaborazione offerta dal privato, se sponsorizzata e non anonima non può ricadere in un'area prospicente la stessa attività del proponente ma verranno individuati luoghi alternativi a cura dell'amministrazione.
Regola che eticamente dovrebbe essere assunta di principio già dai proponenti stessi, a mio avviso, rapporti famigliari di incarichi con/dal Comune a prescindere https://www.contenuti-comune-lecco.it/index.php/area-documentale/comunicazione-partecipazione/proposte-di-collaborazione-civica/22780-proposta-di-collaborazione-gastro-s-n-c/file
- Il 7 maggio, poco o nulla pubblicizzata dal Comune, a differenza di altre, ne è stata presentata e poi approvata una che parrebbe meno in linea con lo spirito del Patto. La proposta parla della riqualificazione di una porzione dell'area a verde intorno alla statua del Manzoni, con l’obiettivo, apparente, di “recupero” urbano.
- Quel che emerge dalla proposta però parrebbe più che un beneficio pubblico un interesse commerciale ben più evidente che l'ordinaria mera pubblicità aziendale dentro la cura di una rotonda o di una fioriera fuori dal proprio ristorante (per far degli esempi reali).
- Qui, questa volta, c'è la modifica dell'area, oggi a verde e vialetti in affaccio e passaggio pedonale alla Statua del Manzoni con la sostituzione, riorganizzazione di un' aiuola, l'inserimento di uno spazio pavimentato attrezzato con panche e piccola struttura metallica di protezione dal sole e dalla pioggia, illuminata a led, cestino rifiuti, pannello a totem. Cioè ti puoi sedere, al riparo, e mangiare lì, a un metro dal Manzoni.
- Non c'è però nessun richiamo "all'assalto ai forni", al più alla gastronomia a mezzo metro di lì che è la parte privata del Patto con il Comune.
- L’area però non è abbandonata, solo un poco mal curata dal Comune stesso che mette fiorellini ovunque in centro ma lì è dimentico di cura. Non si tratta di un luogo degradato ma di uno spazio già totalmente fruibile, di passaggio e di ammirazione culturale, turistica e scultorea.
- Il Progetto parrebbe quindi mascherare un interesse commerciale sotto la veste del “recupero"anche se il recupero, realisticamente, non serve. Serve al più la cura, del Comune però, che poi è un suo dovere.
- Un'area in alcune ore, addirittura in parte diverrebbe di ristoro per i clienti della gastronomia d'asporto come esplicitato dai documenti allegati al Patto dai proponenti, in uno scorcio pubblico simbolico e di prestigio.
- In pratica, si cede, subaffitta, parte dello spazio pubblico a un operatore privato, con ricadute economiche personali in cambio di un alquanto dubbio beneficio pubblico reale e superiore. E per 10 anni.
Forse pure in contrasto con i principi dello stesso Regolamento, all'art.3 comma a), e): La relazione tra Amministrazione e cittadini attivi deve perseguire interesse generale e benessere collettivo.
- Qui il Progetto invece, sembra servirsi della cornice del bene comune proprio per legittimare un’operazione commerciale privata senza un vero valore aggiunto per la comunità.
- Forse bisognerebbe inserire un articolo ulteriore al Regolamento: I sostegni alla cura, alla collaborazione offerta dal privato, se sponsorizzata e non anonima non può ricadere in un'area prospicente la stessa attività del proponente ma verranno individuati luoghi alternativi a cura dell'amministrazione.
Regola che eticamente dovrebbe essere assunta di principio già dai proponenti stessi, a mio avviso, rapporti famigliari di incarichi con/dal Comune a prescindere https://www.contenuti-comune-lecco.it/index.php/area-documentale/comunicazione-partecipazione/proposte-di-collaborazione-civica/22780-proposta-di-collaborazione-gastro-s-n-c/file
Paolo Trezzi