Olginate: giovedì l'ultimo saluto all'escursionista Carlo Ravasio
Sono stati fissati per domani, giovedì 7 agosto alle 11 in chiesa parrocchiale, i funerali di Carlo Ravasio, l'escursionista olginatese mancato improvvisamente ieri mentre era impegnato, come del resto quasi ogni giorno, in un'uscita in montagna in compagnia di amici.

Quella che avrebbe dovuto essere una "avventura" come tante, con la salita al Pizzo Coca, la vetta più alta delle Orobie con i suoi 3.3052 metri, si è trasformata in una tragedia, sotto gli occhi impotenti dei compagni del 75enne: Carlo ha perso l'equilibrio, precipitando per circa 50 metri. Un volo che gli è risultato subito fatale, nonostante l'attivazione, poi, dei soccorsi con l'invio in posto dell'elicottero fatto decollare dalla base di Brescia per raggiungere il più celermente possibile la zona del valico della Bocchetta, teatro dell'incidente. Ai tecnici del soccorso alpino di Valbondione non è rimasto altro che recuperare la salma dell'olginatese, storico socio del GEFO, appassionato di montagna e fotografia, tanto immortalare ogni escursione, per condividere poi la bellezza di paesaggi e sentieri con la moglie Giulia che ora lo piange con i fratelli, il cognato Claudio con Mariapiera e i nipoti. E messaggi di stima e ricordo arrivano non solo dal Gruppo olginatese ma anche da quanti, in giro per i monti del territorio, lo hanno conosciuto. "Carletto, amico del rifugio Brioschi del Grignone, che amavi tanto quanto amavi la Montagna… amico per sempre" il messaggio, per esempio, postato dai gestori della struttura in vetta alla Grigna Settentrionale, raggiunta chissà quante volte con il sole e con la neve...

Quella che avrebbe dovuto essere una "avventura" come tante, con la salita al Pizzo Coca, la vetta più alta delle Orobie con i suoi 3.3052 metri, si è trasformata in una tragedia, sotto gli occhi impotenti dei compagni del 75enne: Carlo ha perso l'equilibrio, precipitando per circa 50 metri. Un volo che gli è risultato subito fatale, nonostante l'attivazione, poi, dei soccorsi con l'invio in posto dell'elicottero fatto decollare dalla base di Brescia per raggiungere il più celermente possibile la zona del valico della Bocchetta, teatro dell'incidente. Ai tecnici del soccorso alpino di Valbondione non è rimasto altro che recuperare la salma dell'olginatese, storico socio del GEFO, appassionato di montagna e fotografia, tanto immortalare ogni escursione, per condividere poi la bellezza di paesaggi e sentieri con la moglie Giulia che ora lo piange con i fratelli, il cognato Claudio con Mariapiera e i nipoti. E messaggi di stima e ricordo arrivano non solo dal Gruppo olginatese ma anche da quanti, in giro per i monti del territorio, lo hanno conosciuto. "Carletto, amico del rifugio Brioschi del Grignone, che amavi tanto quanto amavi la Montagna… amico per sempre" il messaggio, per esempio, postato dai gestori della struttura in vetta alla Grigna Settentrionale, raggiunta chissà quante volte con il sole e con la neve...
