Lecco: se proprio dobbiamo entrare nel merito delle (non) risposte

Paolo Trezzi, evidentemente, è meno arrendevole di noi. Avevamo già alzato bandiera bianca rispetto alle risposte fornite dell'amministrazione comunale ai sei quesiti originati dal confronto sull'esclusione del sottopasso di via Capodistria dal lunghissimo elenco di interventi in corso lungo la tratta ferroviaria Lecco-Tirano, legati alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Lui, invece, no molla, entrando nel merito di quanto detto-non detto. Ospitiamo quindi volentieri il suo intervento a chiusura della questione.
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SE PROPRIO DOBBIAMO ENTRARE NEL MERITO 
Per entrare nel merito delle non risposte del Comune, senza volermi sostituire alla brava giornalista che ha posto le domande:
 
La RISPOSTA 1 
La più lunga, apparentemente articolata è forse anche la più paradossale.
I dati tecnico esecutivi: la strada stretta, il nucleo abitato, le proprietà private… ect. sono problemi già evidenti persino a un profano, basta passarci sotto una volta.
 
Eppure, via Capodistria resta comunque un passaggio, un pertugio, una porta fondamentale tra la parte bassa e quella alta della città.
E proprio per queste ragioni (tecnico e di importanza) sarebbe stato doveroso fornire date chiare: di quando questo problema era stato attenzionato, quando messo in agenda dal Comune per iniziare, seriamente e concretamente, a risolverlo.
 
Trasparenza avrebbe voluto dire rispondere a domande semplici: 
Quali azioni sono state fatte? Quando? Con chi? 
Con quali risposte, anche solo interlocutorie, ma utili ad avviare una soluzione?
 
Non va dimenticato che il tema era presente:
- nel programma elettorale 2020, dove si proponeva addirittura una nuova fermata della metropolitana leggera (ogni 15 minuti) proprio in questa zona;
-nei documenti del PUMS, già dal 2021 fino al 2024.
Dunque, in tutti questi anni, oltre agli annunci, cosa è stato fatto? 
Ci sono stati studi o contatti preliminari?
O, per dirla in un monosillabo, no?
Dalla politica, da una Amministrazione, non ci serve sapere (soprattutto in campagna elettorale) cosa vorrebbe fare, ma il quando, il come, e con quali fondi.
Su questo, nonostante 30 righe di risposta, resta il silenzio assoluto.
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La RISPOSTA 2
La rotonda di via lungo Lario Piave Via Capodistria è frutto di una domanda che non è vero che "erroneamente" riferisce di un Progetto comunale sottoposto a RFI. Dallo stesso Pums si evince, chiaramente, il collegamento, come giustamente deve essere per efficacia e massimo risultato di beneficio di un’opera per cittadini e loro mobilità.
 
Era già chiaro che per fare la rotonda non ci fosse bisogno amministrativamente di chiedere a RFI ma essendo dentro il discorso - anche del Pums - di ampliare il sottopasso di via Capodistria, perché tra l'altro senza sarebbe una rotonda a metà, (un po’ come il quarto ponte solo in entrata, direbbe qualcuno) era doveroso chiedere, come la giornalista ha fatto, e doveroso rispondere, come il Comune non ha fatto, se tale tema aveva interlocuzioni avviate e a che punto.
Ossia come logica, come rispetto, contenere anche il quando, il come della rotonda, almeno
O di fatto come l'allargamento del sottopasso i cittadini non vedranno mai nemmeno la rotonda?
 
La RISPOSTA 3
La risposta del Comune si limita, liquidatoria, a dire quale delle due soluzioni è stata scelta in merito al decongestionamento del lungolago e del problema dei mezzi che non possono usufruire dell'attraversamento. Avrebbe meritato, per un discorso di trasparenza e chiarezza verso i cittadini, doverosamente di far sapere, esplicitare, a che punto è questa scelta della prima opzione, peraltro molto più semplice, fors'anche solo bisognosa di un'estensione autorizzativa – di altri Enti – per chi può usufruire dell'attraversamento.
In fondo sono passati solo 5 anni dalle elezioni
 
La RISPOSTA 4
Questa risposta si può riagganciare alla chiusa precedente.
Sappiamo che il tunnel sotto la Piccola (via Amendola-via Badoni) con parcheggio da circa 646 posti auto è stato licenziato dalla Giunta con il suo preliminare di fattibilità tecnico/economico – da 35 milioni di euro - già da oltre 3 anni, ma proprio per questo, dato che da allora non vi sono, risapute, informazioni su un avanzamento di interesse o addirittura di Bando e qualsiasi altro atto propedeutico a spostarlo dai desiderata di una Delibera o Pgt - anche le strade dell'inferno sono lastricate di buone intenzioni  - a un reale servizio concreto per i cittadini, si poneva una domanda chiara e altresì facile…
La domanda era semplice: a che punto siamo?
La risposta non c’è.
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La RISPOSTA 5
Questa risposta è la più bella, si fa per dire…
Il superamento del passaggio a livello di via Belvedere è un tema trattato con Rfi? No.
Punto.
Nessuna spiegazione del perché, nonostante l’evidente problema di traffico che divide in due la Città e un quartiere tra i più popolosi di Lecco. Resta un mistero che i cittadini non devono sapere e nemmeno i giornalisti chiederne conto.
Eppure poteva essere un’occasione d’oro risolverlo legando l’intervento alla chiusura già programmata, da anni, della linea per le Olimpiadi Invernali.
Il Comune ammette di non aver nemmeno provato a chiedere
Perché? Mistero.
A volte sembra che Lecco, dagli stessi che la amministrano, sia considerata “figlia di un dio minore”.
 
La RISPOSTA 6
Alla domanda sui costi e tempi necessari per risolvere le interruzioni ferroviarie, il Comune risponde: “Sarebbe avventato fare previsioni”.
In parte è vero, però si scontra con il ruolo che ha un’Amministrazione quello che va sotto il nome ordinario di: interlocuzione con gli altri Enti e ancor più evidente e doveroso di: Pianificazione.
 
In fondo il Programma elettorale del candidato Sindaco Gattinoni del 2020 parlava chiaramente per esempio:
di un tempo di percorrenza Lecco-Milano in 30 minuti coi treni.
addirittura, l’ipotesi di metropolitana leggera continuativa (ogni 15 minuti) con 5 fermate: Lecco Malpensata (fermata da istituire), Lecco Centro, Lecco Piccola (fermata da istituire), Lecco Bione (fermata da istituire), Lecco Maggianico. 
Per questo i tempi e i costi erano stati paventati o era una boutade senza concretezza e non servivano?
Paolo Trezzi
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