Lecco nel mirino dei maranza, la misura è colma

L’ennesimo episodio di degrado urbano registrato a Lecco, con i bidoni della carta dati alle fiamme sul lungolago, riporta al centro dell’attenzione un problema che da troppo tempo viene ignorato. 
Negli ultimi anni in diverse zone della città – dalla zona della stazione a Piazza Affari, passando da viale Turati ad alcuni parchi cittadini, fino alle Meridiane – si sono ripetute le stesse scene: incendi di rifiuti, sporcizia e vetri a terra, risse, spaccio e delinquenza, furti e atti di vandalismo, prepotenza e degrado. Sempre gli stessi protagonisti: gruppi di “maranza”, spesso giovanissimi di origine straniera che agiscono indisturbati, incontrollati e impuniti. Si sentono i padroni della città, ma non hanno fatto i conti con noi.
Il Comune amministrato dalla sinistra in questi cinque anni non ha mai affrontato seriamente il problema, limitandosi a spostarlo da una zona all’altra, come per nascondere la polvere sotto il tappeto. Così, inevitabilmente, la situazione si è ripresentata ciclicamente, sempre con le medesime caratteristiche. Non è più possibile osservare senza agire. Serve una drastica inversione di rotta e una rapida strategia di intervento, prima che sia troppo tardi. Penso, ad esempio, alla videosorveglianza ed all’illuminazione nelle zone meno controllate, al presidio fisso delle Forze dell’Ordine nelle aree più a rischio ed ai controlli della Polizia Locale dove ci sono maggiori segnalazioni dei cittadini. Infine, non capiamo perché non siano mai stati attivati in collaborazione con la Prefettura i protocolli di controllo del vicinato nel Capoluogo, già operanti ed efficaci in altri comuni del territorio. Non basta più minimizzare questi episodi come semplice disagio giovanile. Si tratta a tutti gli effetti di vere e proprie bande criminali giovanili e non solo. Questi odiosi comportamenti devono essere contrastati con forza ed estirpati dalla città.
In particolare, nella zona di Piazza Affari, è comprensibile la crescente esasperazione dei cittadini, che arrivano a pensare di doversi organizzare da soli per tutelare la propria sicurezza con la vigilanza privata. Ma questa incombenza non può essere scaricata solo ai cittadini, altrimenti il rischio è che qualcuno, prima o poi, senta il diritto di farsi giustizia da solo: spetta al Comune ed alle altre istituzioni il compito di garantire ordine, sicurezza e legalità. Siamo certi che, dopo le elezioni del 2026, la prossima amministrazione di centrodestra saprà affrontare questo fenomeno con fermezza, senza indulgenze né giustificazioni, per restituire sicurezza e vivibilità a tutti i rioni della nostra città, partendo dal centro storico. Da settembre, Fratelli d’Italia avvierà una campagna di ascolto e sensibilizzazione sul tema, perché riteniamo che i lecchesi non possano più essere abbandonati a loro stessi nel difendere il proprio diritto alla sicurezza.
Il consigliere regionale Giacomo Zamperini
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